Lo sport favorisce la sana crescita dal punto di vista fisico e morale e diventa una pratica ancor più nobile quando raduna persone per ricordare chi in vita ha mostrato grande virtù.
A tal proposito, nei giorni scorsi, presso il campo sportivo di Carìa si è disputata la finale del torneo di calcio “Amici Franco Rombolà”, in memoria del compianto Franco Rombolà, deceduto da oramai sedici anni.
Insegnante di Lettere e appassionato di sport e cultura. Da giovane è stato calciatore a livello semiprofessionistico e poi allenatore. Ha giocato in diverse squadre della regione e della provincia, poi ha allenato molte compagini della zona, soprattutto squadre giovanili. Quattro anni fa si è dato vita all’associazione sportiva nella frazione Brattirò, dove Rombolà è nato e vissuto.
«Il sodalizio – spiegano i componenti dello stesso- è un omaggio a una persona, rimasta nella mente e nel cuore di molta gente del circondario di Drapia-Tropea, e non solo. Lo scopo è quello di perpetuare la sua memoria attraverso l’organizzazione di eventi sportivi e la diffusione della pratica dello sport e dei valori collegati a questa disciplina ai quali Rombolà ha dedicato tutta una vita».
Ben quattro squadre si sono scontrate dagli ultimi mesi di dicembre fino alla giornata conclusiva di mercoledì scorso. Hanno preso parte all’incontro diversi giocatori dei “tempi che furono”, ma anche tanti giovani in maggioranza di Brattirò e in minima percentuale cariesi. E’ capitato di vedere in campo fratelli scontrarsi in squadre differenti, a dimostrazione delle svariate generazioni allenate dal compianto Rombolà.
Uno spirito di squadra solido o fiacco, ma con l’energia e la grinta dei combattenti.
A vincere il torneo e ad aggiudicarsi il primo posto è stata la squadra D.
Un torneo dunque organizzato dal valido sodalizio sportivo, cui va riconosciuto il merito di aver radunato un bel numero di giocatori per il solo fine di mantenere nel campo la sportività di un tempo, in memoria di colui che ha impartito tecnica e valori morali a intere generazioni vissute sotto la sua influenza.
Il compianto Rombolà, diviene perciò simbolo di sportività per il popolo brattiroese e dei dintorni. Una persona che ha dato tanto sia come insegnante che come allenatore e non verrà mai dimenticata dai suoi “allievi”. Perché muore solo chi viene scacciato dai cuori e dalla menti, non chi vive nella memoria dei suoi cari e di chiunque mostri affetto o attaccamento e ne esalta sempre le virtù espresse in vita.
Annalisa Fusca
Pubblicato su L’Ora della Calabria,
8 Gennaio 2014
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