“Capo Vaticano…non solo mare e paesaggio…”, è il titolo introduttivo del convegno sui Disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) e altri bisogni educativi speciali (BES), che si è svolto al Palazzetto dei Congressi di Ricadi lo scorso 14 dicembre.
L’evento, organizzato dalla prof.ssa Maria Capua per l’Associazione Italiana Dislessia assieme all’Istituto Comprensivo di Ricadi, si pone in un continuum di iniziative promosse dall’AID che, per volere della prof.ssa Capua, cittadina ricadese esperta in neuropsicopatologia dell’apprendimento e DSA, ha coinvolto le scuole del comune di Ricadi.
Un percorso iniziato con il progetto “NON E’ MAI TROPPO PRESTO”, screening con intervento precoce, sostenuto dal MIUR con Associazione Italiana Dislessia e Fondazione Telecom Italia, che ha seguito i bambini nell’apprendimento della letto-scrittura e del calcolo, in un percorso triennale, dalla classe prima alla classe terza primaria, durante gli anni scolastici dal 2009 al 2012. Lo screening coordinato per la provincia di Vibo da Maria Capua, ha evidenziato anche a Ricadi un gruppetto di bambini con dislessia, prontamente aiutati dall’Amministrazione Comunale che ha promosso per loro un intervento di logopedia durato due anni.
Il convegno, introdotto e moderato dalla stessa prof.ssa Capua, ha puntato l’attenzione, in particolare, sulla normativa specifica, nazionale e regionale.
Dopo i saluti della Dirigente Scolastica Annunziata Bonini e del parroco don Giuseppe Lopresti, sono intervenuti il Sindaco di Ricadi Giuseppe Giuliano e il Presidente della BCC di San Calogero Antonino Barone che hanno contribuito concretamente alla realizzazione dell’evento.
Si sono succedute poi delle interessanti relazioni, tra cui “La normativa a tutela dei DSA…e non solo” di Viviana Rossi, Dirigente Scolastico del Direttivo nazionale AID. La Rossi, ha trattato la legge 170/10, il decreto attuativo per la scuola e le Linee guida del Miur, spiegandone le modalità applicative, in particolare attraverso l’attuazione di una didattica inclusiva per favorire l’apprendimento di tutti gli alunni della classe. Sempre in tema di normativa, un’altra importante relazione ha avuto come tema: “Gli interventi regionali in tema di DSA” del Consigliere Regionale Giuseppe Giordano, proponente la Legge regionale n. 10/12, elaborata in applicazione alla Legge 170/10. Del “Percorso clinico diagnostico dei disturbi specifici e aspecifici dell’apprendimento” ha parlato il dott. Bruno Risoleo, Neuropsichiatra infantile e Segretario regionale SIMPIA. È seguita la relazione di Maria Concetta De Masi, Psicologa-Responsabile UMD di Polistena e formatore AID, che ha descritto i DSA: “Dislessia, Disortografia, Disgrafia e Discalculia-caratteristiche ed evoluzione”. Infine, Maria Pia Scafuro responsabile coordinamento regionale e formatore AID, ha descritto la mission e le tante attività dell’AID con la relazione: “L’Associazione Italiana Dislessia nella scuola”.
Cos’è la dislessia evolutiva?
La dislessia evolutiva è un disturbo specifico dell’apprendimento di origine neurobiologica e come tale, si manifesta in bambini normodotati dal punto di vista intellettivo, anzi, sono molti i dislessici che hanno un quoziente intellettivo superiore alla media come dimostrato dal lungo elenco di personaggi famosi affetti da questo disturbo. Ciò significa che non ci si deve stupire del fatto che un bambino, peraltro intelligente, presenti lacune solo nella letto-scrittura o/e nella numerazione e il calcolo, ma, al contrario, bisogna considerare questa caratteristica come un segno tipico che può orientare l’insegnante e il genitore verso una richiesta specifica di approfondimento diagnostico. E’ invece ancora molto diffusa la tendenza a considerare questi segni lacunari come comportamenti caratteristici del bambino svogliato, che “potrebbe fare di più ma non si applica abbastanza”: “Non sei capace! Devi impegnarti di più! Non stai attento! Sei un fannullone!” Purtroppo sono le frasi che i bambini e i ragazzi con dislessia si sentono ancora oggi ripetere troppo spesso nelle nostre scuole. In questo arco di tempo le conoscenze si sono molto sviluppate in campo clinico, soppiantando l’ipotesi molto diffusa in precedenza che i disturbi di lettura fossero la manifestazione di disturbi psico-affettivi del bambino e mettendo in evidenza come le difficoltà specifiche di apprendimento hanno una base neuropsicologica, cioè dipendono dal cattivo funzionamento di microcircuiti neuronali o da lievi alterazioni di aree corticali. Le difficoltà comportamentali sono invece la reazione a una situazione di disagio e spesso di rifiuto del bambino a operare in un ambito nel quale incontra degli ostacoli inattesi. E’ evidente che a questo punto viene a crearsi una sorta di circolo vizioso, per cui il disagio emotivo ostacola ulteriormente le condizioni per un recupero e spesso causa l’abbandono scolastico.
L’Associazione Italiana Dislessia, con diverse iniziative a livello nazionale e locale, si pone l’obiettivo di affrontare, in modo efficace e risolutivo, un problema come la dislessia e gli altri DSA, che in Italia si stima interessi 350.000 studenti fra i 6 e i 19 anni, pari al 4% circa della popolazione scolastica. Per cui, nella provincia di Vibo Valentia, su un totale di 22.000 studenti, circa 800 sarebbero dislessici. Un fenomeno sommerso che deve ancora fare i conti con pregiudizi e scetticismo.
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