RICEVIAMO e PUBBLICHIAMO:
Preziosi redattori del giornale,
vorrei commentare l’articolo della strada che collegherebbe Drapia a Tropea.
Nulla di bello si può immaginare quando un paese vuole essere fatto fuori!
Drapia ha sulla carta 2000 abitanti ma è solo la sede amministrativa di centri attivi.
Non è pensabile che si chiami Paese un insieme di case vecchie e nuove che non hanno una Farmacia, un emporio, un negozio per le primarie necessità come il pane e il latte.
Un posto incantevole come Drapia è destinato a sparire per l’incuria dei Sindaci che si sono susseguiti e per volere di qualcuno che impedisce il collegamento con Tropea come via di uscita rispetto ad un’ unica strada soggetta a continue frane.
Chi vuole questa fine ? Quale interesse e di chi, porta Drapia alla sua fine obbligata?
Vorrei si entrasse nell’argomento con cognizione di causa e con risposte vere e sincere.
Ma sarà possibile averle ? Io aspetto fiduciosa per avere i miei Nonni che mi legano a Drapia
Vorrei fare di più, vorrei poter creare per Drapia qualche Evento che la renda orgogliosa di essere un Capoluogo ma so già quello che Sindaco e Asessore al Turismo risponderebbero NON CI SONO SOLDI.
E allora? Facciamo morire Drapia? Come un cane agonizzante che è stato preso in pieno da una macchina in corsa. Lo vediamo che ancora si dimena e soffre in una pozza di sangue ma andiamo avanti e lo lasciamo li, è molto più facile di qualunque altra cosa da fare.
Drapia non è loro ma è dei nostri Avi, della nostra Storia, del nostro Patrimonio familiare. Mia Zia Rosa De Rito è morta a Drapia a 50 anni mentre era in vacanza e sapete perché? Nessuna ambulanza è arrivata in tempi normali e nessun medico era a Drapia per poterla assistere urgentemente. Sono figlia di Orsolina De Rito e mio Nonno Vincenzo e Nonna Giuseppina insieme a Micuccia e Zia Maria Rosa hanno dato a Drapia il loro Credo, Preghiera, Pane caldo, Dolci per le spose, Merletti fatti con l’uncinetto, Melanzane Sotto’olio, Fichi secchi, Pasta di mandorle…Io non voglio perdere questi ricordi e voglio trasferirli ai miei figli e nipoti per i quali ho cercato di mantenere in piedi la casa che è storia.
Perché poteri politici e interessi economici possono uccidere Drapia che è un perla che domina dall’alto Tropea e che ha abitanti talmente rassegnati sul loro destino che non hanno più forza di combattere per il loro paese. I giovani non ci sono più, non nasce nessun bambino, gli anziani soffrono in solitudine e molti sono ammalati de depressione cronica. PERCHE’? Chi lo ha deciso e chi continua a volerlo? La Calabria che riesce a far costruire delle case mai completate, la Calabria che autorizza costruzioni ingombranti a tal punto da togliere visuali ai propri concittadini, la Calabria che accetta la propria povertà nonostante gli aiuti che arrivano anche dall’Europa e non si sa che fine facciano PERCHE’.
Mi sento calabrese e mio nonno Vincenzo De Rito è morto a Roma ucciso da una camionetta degli Americani ubriachi.
Per molti Calabresi che sono dovuti scappare il destino ha riservato il nulla.
Drapia già allora cominciava a non dare lavoro a non essere amministrata bene ma potenzialmente e con la volontà dei più forti può risorgere e può diventare un paese turistico meraviglioso.
Se solo lo si volesse !!!!!!!!!
Laura Ceccarelli
Commenti
comments