Con legge numero 10 del 14 gennaio di quest’anno recante il titolo di “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani” è stata istituita la “Giornata nazionale dell’albero”.
Essa rappresenta l’occasione privilegiata per focalizzare l’attenzione sull’importanza degli alberi per la vita dell’uomo e per l’ambiente.
Da sempre gli alberi testimoniano storie e combattono, grazie alle loro radici, i fenomeni di dissesto idrogeologico, mitigano il clima, rendono più vivibili le aree urbane, tutelano il suolo e migliorano la qualità dell’aria.
L’appuntamento è stato ideato prima e istituzionalizzato poi, in seguito alla tragedia che investì Monterosso, un piccolo comune sito nella provincia di La Spezia, il 25 ottobre 2011. Nella circostanza una violenta alluvione provocò vittime e danni. Durante le operazioni di salvataggio Sandro Usai, di soli 39 anni, perse la vita.
Con un comunicato stampa a firma del presidente Antonino Greco, l’Ordine dei dottori agronomi e dei dottori forestali di Vibo Valentia «rimarca il ruolo tecnico scientifico dei professionisti nel settore del verde e invita gli enti territoriali ad aderire alla giornata nazionale dell’albero. Quest’anno -prosegue la nota- la giornata dell’albero é dedicata alle radici che simboleggiano il richiamo alle origini, ma per un territorio fragile come il Vibonese e non solo devono essere considerate come elemento fondamentale di contrasto al dissesto idrogeologico».
Il presidente dell’ordine inoltre sottolinea come «un mondo senza foreste non può esistere, ma oggi non può esistere un’area urbana senza alberi al fine di garantire un tenore di vita sostenibile e la mitigazione dell’inquinamento atmosferico. Ricordiamo -ha aggiunto Greco- che dall’indagine “Ecosistema Rischio” attualmente cinque milioni di italiani vivono in zone esposte a pericolo frane e alluvioni. Oggi al dottore agronomo e forestale gli viene riconosciuto l’importante ruolo tecnico-scientifico e progettuale nel settore del verde urbano, nonché nel settore forestale». Il poeta Kahlil Gibran libanese d’origine e statunitense d’adozione ha scritto: «Se un albero scrivesse l’autobiografia, non sarebbe diversa dalla storia di un popolo».
E la nobiltà della storia si misura dall’amore per il proprio territorio e per la popolazione che insiste su di esso.
Corrado L’Andolina
Pubblicato su L’ora della Calabria il 21/11/2013, p.28