L’Assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri ha reso noto che proseguono le iniziative legate a “Napoli e la Calabria, un viaggio attraverso i secoli”, promosse dalla Regione Calabria, d’intesa con la Regione Campania e realizzata dalla “Fondazione Napoli Novantanove”.
Dopo gli appuntamenti estivi a Camigliatello, dove si è svolto un convegno di studi storici e artistici per evidenziare il legame profondo tra Napoli e la Calabria, e dopo la Mostra alla Biblioteca Nazionale di Napoli su “Le tradizioni di viaggio in Calabria” che ha registrato migliaia di visitatori, si è tenuta lo scorso ottobre, alla presenza del Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti, l’inaugurazione del Museo delle Reali Ferriere Borboniche di Mongiana, che, dopo 38 anni di lavori e 140 anni dalla chiusura, riporta alla memoria una straordinaria storia di industrializzazione del Sud.
Il viaggio è dunque proseguito nei giorni scorsi a Napoli con la presentazione del Museo della Liquirizia Amarelli, che rappresenta un museo d’impresa e realizza attualmente quaranta mila presenze annuali. Nell’appuntamento napoletano, in migliaia hanno visitato gli spazi del Museo a conferma che i legami tra le due realtà sono sempre più evidenti e reali: quelli del passato e quelli del presente. Pina Amarelli, Cavaliere del lavoro e Presidente della “Liquirizia Amarilli”, ha dichiarato che “in questo momento, l’estremo Sud ha molto da dire partendo dalla cultura, con un motore rosa”, facendo riferimento anche alle altre protagoniste di questa riscoperta: il Presidente della Fondazione “Napoli Novantanove” Mirella Barracco e l’Assessore della Regione Campania Caterina Miraglia.
“Siamo appena all’inizio – ha spiegato l’Assessore Caligiuri – di un lavoro profondo e costante che proseguirà nelle prossime settimane con la presenza di Gerardo Marotta, presidente dell’Istituto Italiano degli Studi Filosofici, che terrà delle conferenze sull’attualità della filosofia nei licei classici di Reggio Calabria, Catanzaro e Cosenza. E altre iniziative sono allo studio. La strada – ha concluso Caligiuri – è quella giusta: il recupero dell’identità e della storia è la premessa di ogni riscatto civile, culturale ed economico”
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