Un lungo applauso, da parte delle centinaia di docenti, studenti, tecnici e amministrativi presenti, ha chiuso la sobria ma significativa cerimonia di saluto tra il rettore uscente dell’UniCal, prof. Giovanni Latorre, e il rettore eletto, prof. Gino Mirocle Crisci, che da oggi, 1 novembre, entrerà nella pienezza delle funzioni.
L’incontro, che è stato seguito dal canale digitale terrestre 685 “UnicalChannel”, dalla radio web dell’Unical “Ponteradio”, dai giornalisti dei quotidiani e delle emittenti televisive provinciali e regionali, oltreché di Rai Calabria, è stato trasmesso anche in diretta streaming dalla redazione del Portale d’Ateneo.
Al termine della cerimonia, il rettore Latorre ha simbolicamente consegnato al neo rettore Crisci le chiavi dell’Università.
GLI INTERVENTI DEI DUE DOCENTI
Cari colleghi, cari amici del personale t/a, cari studenti non posso che esordire ringraziando tutti per l’alto onore che mi avete fatto consentendomi di essere il rettore di questa Istituzione per ben 14 anni. Spero di aver meritato questa vostra fiducia, certamente posso assicurarvi di non essermi risparmiato e di avere dedicato tutte, ripeto tutte le mie energie per l’Università della Calabria.
I primi nove anni del mio mandato sono stati di crescita straordinaria, gli ultimi cinque di resistenza ai tagli che cumulativamente, rispetto al 2008, assommano a circa il 15% del budget a fronte di un’impennata del costi dal personale, all’energia ed a tutti quelli conseguenti all’acquisizione di nuovi edifici. Con orgoglio posso dire che, checchè ne dica Stella, siamo ancora in piedi e vigorosi più che mai lo testimonia la nostra posizione nelle graduatorie del VQR.
Ora inizia una nuova era, l’era Crisci, al quale auguro grande successo personale e per il bene dell’Istituzione che serviamo. Finalmente è iniziata un’inversione di tendenza nei finanziamenti statali dopo cinque anni di tagli l’anno prossimo il FFO crescerà di 150 Milioni di €, che significa per noi 2,2 Milioni di € in più che sommati ai 4,6 Milioni di € che io lascio in cassaforte più quelli che il parlamento ha messo in più sulla premialità consentiranno all’Ateneo di poter contare per l’anno prossimo su 7 Milioni di € in più rispetto all’anno passato. A ciò si deve aggiungere un patrimonio edilizio non strategico del valore complessivo di 18 Milioni di € che l’Unical potrà tranquillamente alienare nei prossimi anni.
Vorrei concludere con la speranza di essere ricordato almeno per le mie qualità umane. Non credo di aver mai fatto male a nessuno, soprattutto di non essere stato incline né al clientelismo né al familismo che umiliano il merito e l’impegno delle persone.
Aver servito questa Istituzione è stato per me fonte di grande gratificazione ma vi assicuro anche di grande fatica fisica e psicologica. Vivere sempre con l’ansia di non essere all’altezza delle varie situazioni, la costante preoccupazione di sbagliare e di trovarsi, in totale buona fede, imbrigliati in matasse anche di tipo giudiziario, sentire il rimorso di trascurare la famiglia sono cause ricorrenti di stress. Da tutto ciò comincio a sentirmi liberato e naturalmente compensa il dispiacere causato dall’interruzione di rapporti umani con tutti quelli con i quali ho condiviso la trincea del Rettorato, che ringrazio dal profondo del mio cuore. Naturalmente ho altri progetti che mi terranno impegnato il primo dei quali è quello di evitare che mi caccino anche dalla squadra di sci e pertanto ieri ho iniziato il duro percorso della ginnastica pre – sciistica. Ho intenzione anche di avviare una ricerca che provi a dimostrare scientificamente le oggettive penalizzazioni delle Università del Mezzogiorno sperando che di quest’ultima battaglia civile possa avvantaggiarsi tra le altre anche la nostra amata Università della Calabria. Un ultimo pensiero va ai nostri studenti, ragione d’essere dell’Istituzione universitaria ed ai nostri giovani ricercatori non strutturati che stanno pagando il prezzo più alto in questi anni di crisi. A questi ultimi dico: non mollate. Fatelo per voi e per questa nostra terra di Calabria, stringendo i denti dovete andare avanti, ora più di prima perché, finalmente, si comincia a vedere la fine del tunnel. Grazie.
Prof Giovanni Latorre
Cari studenti, cari colleghi, cari amici del personale tecnico-amministrativo,
da domani sarò a tutti gli effetti il nuovo rettore dell’Università della Calabria: il riferimento di tutti. Senza eccezioni o pregiudizi, e senza altro fine da perseguire che quello, autentico e prioritario, del consolidamento dell’Istituzione che rappresento.
Saluto il mio predecessore, il prof. Giovanni Latorre, e lo ringrazio per questo incontro.
Il mio primo pensiero non può che essere rivolto alla comunità del nostro Campus, in tutte le sue espressioni, compresi gli studenti stranieri, che saluto con particolare affetto e simpatia.
Mi attende un compito molto impegnativo; una responsabilità altissima, che intendo onorare con energia e passione, nel superiore interesse dell’Ateneo che sono stato chiamato a guidare per i prossimi sei anni.
Lo scenario che abbiamo davanti, purtroppo, non è dei migliori, e per il sistema educativo italiano, a partire dalle Università, non sembra purtroppo finito il momento dei tagli e dei sacrifici. Ne abbiamo già fatti molti e altri ancora ce ne aspettano. Ma questo non deve scoraggiare il nostro entusiasmo e la volontà di far bene, nonostante tutto.
Avrei molte parole da dirvi: e ve ne dirò in molte altre occasioni d’incontro. Vi è già noto ciò che penso: come immagino l’Unical nei mesi e negli anni a venire, i cambiamenti che intendo favorire. Dopo il confronto, anche aspro ed acceso, registrato durante la competizione elettorale, non credo sia qui necessario riprendere i temi centrali del mio programma di governo dell’Ateneo.
Le tensioni di quel particolare momento sono alle spalle.
E’ mio interesse, e interesse soprattutto dell’Università della Calabria, guardare avanti. Per costruire un futuro migliore.
Il destino dell’Ateneo, però, non è solo nelle mie mani. Non dipende soltanto da ciò che saprò mettere in campo e dimostrare, come Rettore.
È richiesta una forte assunzione di responsabilità collettiva. Mi aspetto da tutti, perciò, indistintamente, sostegno e collaborazione.
Questa convinta e cosciente disponibilità da parte di ognuno di voi, a condividere il percorso che ci attende, è il presupposto indispensabile per partire con il piede giusto e proseguire il nostro cammino con l’energia e le motivazioni necessarie.
Farò la mia parte, fino in fondo, statene certi. Ma, ripeto, è fondamentale che al mio lavoro si unisca anche il vostro; il contributo, la vicinanza, la condivisione corale dell’obiettivo, cioè di vincere la sfida che ci attende.
Sono fiducioso che l’Università della Calabria riuscirà a farcela. E che la sua bella e prestigiosa Storia continuerà a rappresentare, come è stato finora, il fiore all’occhiello della nostra regione.
Grazie all’impegno e alla dedizione di tanti colleghi, dei tecnici e degli amministrativi, di migliaia e migliaia di laureati, la nostra Istituzione è riuscita ad incidere profondamente sullo sviluppo sociale e culturale del territorio. Contribuendo a formare giovani preparati e a produrre ricerca e conoscenze di altissimo livello scientifico, di cui ha enormemente beneficiato la società, calabrese ed italiana.
Il luogo, l’Università della Calabria, in cui, anche e soprattutto, viene quotidianamente riaffermato il valore irrinunciabile della conoscenza, della legalità e dell’amore per il bene comune, del rigore morale e dell’eticità dei comportamenti, delle regole.
Cominciamo, dunque, questo cammino insieme.
Possiamo e dobbiamo farcela. Io sono pronto. Mi aspetto il massimo anche da Voi.
Grazie.
Prof Gino Crisci
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