La LAV chiede l’annullamento del “Tropea Surf Casting”

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La LAV, Lega Anti Vivisezione, esprime ferma condanna della gara di pesca denominata “3° Trofeo Tropea surfcasting”, che dovrebbe
tenersi nei prossimi giorni alla marina di Zambrone, con la collaborazione della Pro loco del comune ospitante e la sponsorizzazione di un’azienda che opera nel campo della cosiddetta “pesca sportiva”.

È incredibile che si propongano ancora manifestazioni del genere, in cui il divertimento e la competizione si basano sulla sofferenza e
sull’uccisione di esseri viventi capaci di sentire dolore. Fare stragi di pesci anche per puro gioco è un atto di crudeltà gratuita, espressione di una mentalità aggressiva e violenta nei confronti dell’ambiente e degli animali, una pratica eticamente inaccettabile.

Ma ancor più grave e preoccupante è il coinvolgimento di minori dai 5 ai 10 anni in una gara definita “Baby surfcasting”: infatti infondere nella mente di giovani e giovanissimi partecipanti l’idea distorta che ci si possa divertire sul dolore e la morte degli animali, considerati quasi dei giocattoli, è estremamente diseducativo, abitua all’indifferenza verso la sofferenza altrui e incide negativamente sullo sviluppo di un rapporto equilibrato con la natura e con tutti gli esseri viventi.

Non è certo questo il modo di avvicinare i bambini al rispetto del mare e meno che mai è questo contorto rapporto con il creato che bisogna lasciare loro in eredità. Sono ben altri i modi per renderli “protagonisti e partecipi” dello splendido patrimonio ambientale e paesaggistico che li circonda, facendoli divertire in modo civile, ecologico, educativo, nel rispetto di tutte le forme di vita e
nell’ottica di una reale tutela dei nostri mari.

Presentare poi un’inqualificabile attività predatoria come una sorta di sport, ammantata da discutibile amore per la natura, nel blando tentativo di giustificarla e renderla accettabile, può confondere i meno accorti, non certo coloro che hanno realmente a cuore la sorte del nostro ambiente marino, già provato da un diffuso inquinamento e da un’intensa pesca di frodo che ha portato a numerosi sequestri di pescato illegale, segnato dalla morte di decine di tartarughe Caretta caretta ritrovate lungo il litorale dall’inizio dell’anno, minacciato dalla scomparsa di alcune specie e dal generale impoverimento del patrimonio ittico, per cui si tentano interventi di ripopolamento e dal 1° ottobre si è dato il via al fermo biologico per bloccare almeno la pesca a strascico e a volante.

Senza contare i danni arrecati da quell’orda di turisti incivili, pescatori improvvisati, che ogni anno purtroppo invadono le nostre coste, spopolando i litorali anche di piccoli pesci e molluschi, tanto per passare il tempo. Certo non sorprende che ad organizzare tali scempi sia un’associazione di pescatori della domenica e un’azienda che su tale attività fonda i propri introiti, ma la Pro loco di Zambrone dovrebbe proporre e diffondere un atteggiamento di rispetto dell’ambiente, e del mare in particolare, se vuole veramente promuovere un’immagine positiva del nostro territorio, incentivante per il turismo, e non collaborare a un impoverimento delle nostre ricchezze naturali e alla depredazione del mare.

Confidiamo pertanto in un generale cambiamento di atteggiamento e in scelte più attente e responsabili, da parte di cittadini, enti e
istituzioni, soprattutto quando si coinvolgono i minori, e auspichiamo l’annullamento della gara in questione e la scomparsa anche in
futuro di tali riprovevoli eventi.

Lega Antivivisezione

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