Oltre cento tra figuranti, comparse e attori, metteranno in scena a Pizzo la rievocazione in costume degli ultimi giorni di vita del re di Napoli Gioacchino Murat, che nell’ottobre del 1815 sbarcò nella città napitina, dove poi fu arrestato, processato e ucciso.
L’evento, momento clou delle Giornate murattiane, è stato presentato questa mattina nella sede del Comune, che sostiene e patrocina la manifestazione, promossa dall’associazione Murat Onlus, presieduta da Giuseppe Pagnotta. All’incontro con i giornalisti, oltre a Pagnotta, hanno partecipato gli assessori comunali Cristina Mazzei (Cultura) e Giacinto Maglia (Turismo).
Il programma dell’iniziativa, tutto focalizzato sulla figura storica di Murat, è articolato in vari appuntamenti, tra cui una serie di convegni. Si inizia domani, sabato 12 ottobre, all’Istituto Nautico (ore 9.30), dove si terrà un seminario dal titolo “Dall’Ancien Regime al Risorgimento, attraverso i principi della Rivoluzione francese e della Repubblica napoletana del 1799 – Nuove opportunità per l’emancipazione femminile”. Sempre sabato, nel pomeriggio (ore 15.30), le vie della città – da Contrada Mazzotta a Piazza della Repubblica – saranno animate dal corteo storico, mentre la sera (ore 17.30), ancora in piazza, si svolgeranno danze e balli in costume, con la partecipazione dei gruppi storici e delle associazioni culturali che prendono parte alla rievocazione.
Il momento centrale delle Giornate murattiane è fissato per il giorno successivo, domenica 13 ottobre, con la ricostruzione in costume dello sbarco, dell’arresto e della fucilazione di Gioacchino Murat. A vivere questa suggestiva rappresentazione sarà tutto il centro storico, dalla Marina, dove approderà il drappello reale per poi essere catturato dalla Gendarmeria borbonica, al Castello, dove il re verrà condotto in stato d’arresto. Qui verrà imprigionato, giudicato e infine ucciso. Ogni momento della rappresentazione sarà illustrato al pubblico dagli organizzatori, per consentire la piena comprensione dei fatti storici che si consumarono in quel lontano autunno di quasi due secoli fa. La giornata di domenica sarà chiusa da un concerto della Nuova corale polifonica di Vibo Valentia, nel corso della messa che sarà celebrata alle 18 nella chiesa di San Giorgio. Sempre nell’ambito delle giornate murattiane, gli ultimi due appuntamenti si terranno il 26 ottobre al Nautico (convegno sulla tutela e la promozione del patrimonio storico, religioso e artistico di Pizzo) e il 7 dicembre al Castello Murat (concorso nazionale di pittura “Un libro, un quadro”).
«C’è grande attesa per la rievocazione storica murattiana – ha affermato l’assessore Maglia -, manifestazione che chiude il cartellone delle iniziative estive patrocinate dal Comune. Come Amministrazione abbiamo sostenuto con convinzione la realizzazione di questo importante evento, che attirerà in città numerosi visitatori. Stiamo quindi predisponendo gli aspetti logistici, a cominciare da un dispositivo traffico che vedrà impegnati tutti gli agenti di polizia municipale in organico».
Di “identità culturale napitina” ha invece parlato l’assessore Mazzei, che ha sottolineato la coincidenza della figura di Murat con la stessa città di Pizzo. «Le giornate murattiane esaltano dunque questa valenza identitaria – ha spiegato l’assessore alla Cultura – consentendo a Pizzo di valorizzare la sua storia. In quest’ottica, ci stiamo già preparando a celebrare, nel 2015, il duecentesimo anniversario degli eventi legati alla figura di Murat, in occasione del quale organizzeremo iniziative di spessore nazionale in collaborazione con altri Comuni italiani».
Ricco di approfondimenti storici è stato il contributo offerto da Pagnotta in conferenza stampa. Il presidente dell’associazione organizzatrice ha anche comunicato l’intenzione, in sinergia con il Comune, di giungere alla riesumazione dei resti di Murat, la cui ricerca fu avviata anni fa nella chiesa di San Giorgio tramite un’apparecchiatura georadar, ma i cui esiti non sono stati ad oggi ancora divulgati. Pagnotta, in possesso di alcune rare fotografie scattate nel 1974, durante i lavori che interessarono il pavimento della chiesa, ha sostenuto di avere precisi indizi sul luogo esatto dove sarebbero conservate le ossa di Murat. L’obiettivo è quello di giungere alla riesumazione dei suoi resti e trasferirli in una nuova tomba monumentale che sia accessibile ai visitatori.
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