Una provincia in piena decadenza

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Eleonora Cavallaro
Eleonora Cavallaro

“La politica continua a deludere le attese della popolazione, soprattutto per scarsa spinta dei partiti. Gli enti, conseguentemente, dimostrano di vivere un pessimo stato di salute, mentre il dramma della mancanza di lavoro e della sempre più preoccupante disoccupazione, specie giovanile, mantiene alta la tensione sociale.

Ma quel che più avvilisce è l’assenza di una complessiva presa di coscienza delle autorità preposte che non riescono a mettere in piedi un progetto comune capace di interpretare le esigenze di una società che vive alla giornata e che rende sempre più dubbie le prospettive di sviluppo di un territorio che si affida spesso alle improvvisazioni e che vive intensamente la cultura della preoccupazione in tutte le direzioni.

Vibo Valentia resta  una provincia in piena decadenza ed al suo capezzale manca una classe politica e dirigente capace di portare un adeguato ossigeno per farla uscire fuori dalla sofferenza.

Questo vuol dire che bisogna prendere atto che nessun passo in avanti è stato compiuto per promuovere lo sviluppo della società vibonese.

Si persiste, quotidianamente, sull’analisi degli stessi problemi senza mettere in pratica il nuovo.

Che dire, poi, dei servizi sempre più carenti e dei timori per lo spending review che travolge da tempo gli enti ?”

Ha esordito così Eleonora Cavallaro, dirigente provinciale della Cisal, all’assemblea delle federazioni  della Segreteria provinciale, convocata per discutere attorno al pessimo stato di salute delle istituzioni vibonesi che non riescono a dare le giuste risposte alle quotidiane domande di normale servizio.

Assente per motivi di famiglia il segretario provinciale aggiunto, Filippo Curtosi, è toccato a lei  avviare i lavori e mettere in risalto luci ma sopratutto ombre di un territorio che soffre lo scarso impegno della politica e le spesso inutili impennate di quanti dimostrano piena incapacità nell’assolvimento di un preciso mandato elettorale.

“La Cisal avverte forte – ha, poi, aggiunto Eleonora Cavallaro – la necessità di intensificare il suo ruolo di sindacato sempre più vicino ai problemi  di tutti i giorni della gente, oltre che dei lavoratori e dei pensionati, ricorrendo ad una più sostanziale attività di collegamento con le realtà che insistono sul territorio.

La mancanza di un deciso sostegno da parte della Regione Calabria che sembra avere relegato in un ruolo di fanalino di coda Vibo Valentia, rispetto alle altre province calabresi, alimenta, conseguenzialmente, la cultura della sofferenza e dei disagi che puntualmente ed ogni giorno emergono dalle attività che ruotano attorno a Palazzo Luigi Razza, Palazzo ex Enel e Palazzo ex Inam, tanto per citare gli enti più titolati.

E non mancano gli avvilimenti giornalieri sulla condizione in cui versano Italcementi, Eni e le attività cantieristiche con l’economia sempre più in affanno.

L’opinione pubblica – ha continuato Eleonora Cavallaro – è costretta, dunque, ad assistere, impotente, alle deludenti gestioni  dei servizi espressi da Comune, provincia e Asp che sembrano fare a gara per spiegare chi è peggio combinato.

Tutto questo ci porta a condividere la necessità della presenza di una nuova campagna di stimoli capaci di tornare utili alla opportunità di favorire un risveglio sul modo di guardare, affrontare e risolvere le varie problematiche che attanagliano la popolazione.

Ecco perché la Cisal impronterà la sua iniziativa futura affidandosi  ad un più avanzato processo di comunicazione con la gente.”

Nel corso del dibattito, dove sono intervenuti, tra gli altri, Rosaria Loiacono, Mimmo Piccione, Fausto Costa, Salvatore Colaci, Claudio Grillo, Ilario Pregato,Wladimira Pugliese e Manuela D’Andrea, è stato espresso il più vivo compiacimento al Segretario Generale, Francesco Cavallaro, che al recente consiglio nazionale di Frascati ha incassato l’unanime consenso di quell’assemblea per i risultati conseguiti dalla Cisal in campo nazionale e che ha fatto compiere una vera e propria escalation alla Confederazione di via Torino a Roma.

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One Reply to “Una provincia in piena decadenza”

  1. tutti hanno la ricetta salvavita solo per farsi strada.Poi qualora si raggiunge la poltrona allora le cose le debbono fare sempre gli “altri”.

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