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Fino a quando tutti insieme nel silenzio?

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Il prof. Saverio Di Bella

Tra i cinquecentomila palazzi di importanza storico-artistica di cui è ricca l’Italia, palazzo Giffone, a Tropea, non è certo tra i primi.

Ma tra i palazzi che impreziosiscono la perla del Tirreno, Palazzo Giffone non è secondo a nessuno.

A picco sul mare con una facciata verso  il porto e le spiagge di Parghelia e una verso le Roccette e l’Isola; con una facciata verso la città rivolta verso Piazza Galluppi e l’altra verso la chiesa dei Gesuiti, confinante con la chiesa dei Nobili si estende, bello, possente nel cuore della città che respira tra terra e mare.

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Il  Palazzo Giffone è stato poi sede del Ginnasio Liceo Classico, degli Uffici del Registro, etc.

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Oggi le finestre  vuote, e muri verdi per la crescita di fischi selvatici e piante di cappero con tubi innocenti di impalcature dismesse intaccate dalla ruggine e con il portone murato urlano la vergogna di un abbandono allo sfacelo.

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Per colpa di chi?

Di noi cittadini, rimasti muti di fronte allo scempio per troppo tempo.

Per colpa della Sovrintendenza ai Monumenti che latita da Tropea.

Ma soprattutto per colpa dei Sindaci, degli amministratori che hanno retto la città negli ultimi lustri.

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L’acqua che s’infiltra dalle finestre aperte e vuote e le intemperie che attaccano il tetto, intaccano la solidità di muri e solai. C’è il rischio che il palazzo imploda. Ma che importa a chi guida Tropea?

Non gli è importato nulla della Chiesa di S. Giuseppe, non è importato nulla della tutela vera ed efficace della rupe sulla quale sorge la splendida cittadina,  non gli è importato nulla del suo  mare dai colori smaglianti e dalle acque terse ferite a morte dai liquami in esso immessi da imprenditori idioti o criminali.

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Il tutto nel silenzio assurdo e assordante della Capitaneria di Porto competente – quella di Vibo Marina -, della Procura della Repubblica di Vibo Valentia, della Prefettura.

Fino a quando tutti insieme appassionatamente nel silenzio? Vedremo.

                                                                                              Saverio Di Bella

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