Questi i numeri del XIII congresso Nazionale della Società Italiana Per lo Studio dello Stroke (S.I.S.S) organizzato nel nostro capoluogo regionale dal 3 al 5 ottobre scorsi grazie alla collaborazione tra il presidente del congresso Umberto Cannistrà e il presidente della S.i.s.s. Carmine Marini, dal titolo “Luci ed Ombre nella terapia dell’ictus”. Una tre giorni di incontri, relazioni, letture magistrali, momenti di confronto e studio dedicati ad una patologia come l’ictus ischemico che rappresenta la prima causa di invalidità, la seconda causa di demenza e la terza causa di morte nei paesi industrializzati come l’Italia. Un congresso di ampio respiro che ha voluto porre l’accento sull’inquadramento della malattia in un percorso intra ospedaliero, sottolineando l’importanza dell’istituzione anche a Catanzaro delle Stroke Unit, le strutture, all’interno dei nosocomi, dedicate alla gestione clinico assistenziale multidisciplinare del paziente con ictus ischemico, soffermandosi sulle terapie, sulla neuroradiologia, sulla riabilitazione, sul rapporto di questa patologia con l’emicrania senza dimenticare il Parkinson, l’epilessia e la demenza. Una patologia, la stroke, poco conosciuta dai non addetti ai lavori ma di fortissimo impatto su tutta la popolazione, giovane e meno giovane, tale da presupporre la necessità di interventi comunicativi atti a sensibilizzare la cittadinanza tutta circa la pericolosità e quindi la prevenzione della malattia.
Il congresso nazionale ha richiamato relatori da tutto il mondo portando per la prima volta in Calabria un membro della ESO, la European Stroke Organization, il professore di Medicina Cerebrovascolare presso l’università di Glasgow Kennedy Lees, e ancora Natan Bornstein, vice presidente della WSO, la World Stroke Organization.
Un risultato raggiunto grazie alla cooperazione tra tutti i primari della Neurologia calabrese e alla rete dell’ictus voluta e creata dal dottore Domenico Consoli, assente al convegno per motivi istituzionali, già primario di Vibo Valentia, nonché direttore della prima Stroke Unit, struttura di grande rilievo a livello nazionale, creata nella nostra regione proprio a Vibo Valentia,
Si è avviata, inoltre, tra l’azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio di Catanzaro e la stroke di Vibo Valentia una stretta collaborazione per far decollare una struttura di stroke unit anche nel nosocomio.
Un momento di crescita, come ribadito anche dal direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Pugliese Ciaccio Elga Rizzo, giunta a porgere il suo saluto e a ribadire il suo sostegno verso un’iniziativa che ha dimostrato come la partnership sia fondamentale per ottenere risultati validi ricordando, però, la necessità di abbandonare la medicina difensiva per consentire ai cittadini un utilizzo adeguato dei servizi sanitari offerti.
E non sono mancate le letture magistrali del Presidente Onorario nonché Rettore dell’Università Magna Graecia Aldo Quattrone, del Primario di Neurologia presso il Policlinico Umberto Primo di Roma Gian Luigi Renzi e le lezioni del professore Carmine Marini, presidente della S.i.s.s.
Una tre giorni voluta e resa possibile dalla rete di professionisti del settore allo scopo di dare tutti gli input necessari alla creazione delle Stroke Unit e insieme avvicinare il punto di vista dell’osservatore dal personale medico al paziente, coscienti che solo questo cambio di osservazione può consentire un rispetto del paziente in quanto individuo.
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