In molti accostano alla parola cacciatore, l’idea di una figura cattiva, come un intruso dell’ambiente natura. Non c’è convinzione più sbagliata! E non è facile far capire le ragioni di una tale scelta se non si vive pienamente questa passione e ci si è immersi nella natura almeno una volta.
Essere cacciatore oggi, ha si un significato arcaico ma, lo si vive in maniera nettamente differente da un tempo. Mentre una volta il cacciatore andava per i boschi per procurarsi da mangiare uccidendo selvaggina, oggi, questo tipo di attività viene praticata per vivere nella natura e soprattutto per tutelarla. Ci sono delle leggi molto severe che regolano questo tipo di attività venatoria.
Il vero cacciatore non ha bisogno di portare ad ogni costo una preda a casa. Lui vigila sul territorio e sulla sua fauna. E’ colui che interviene con gli organi preposti, alla denuncia di discariche abusive, di segnalazione di aumento di fauna selvatica che distrugge le colture dei contadini e dello stato dei terreni. E’ sempre il cacciatore che cura, con la supervisione dell’ATC (ambito territoriale di caccia), per la provincia di Vibo rappresentata dal Presidente Franco Saragò, il ripopolamento della fauna selvatica. Molti di questi, vengono effettuati davanti a bambini con lo scopo di insegnargli a rispettare la natura, i suoi tempi e a tutelarla per se e le generazioni future. Il vero cacciatore si sente appagato anche senza aver sparato un colpo.
A lui basta respirare l’aria gelida dei boschi d’inverno, sentire il profumo della vegetazione attorno o vedere il proprio cane seguire delle tracce, per poi far volare la preda e vederla allontanarsi sopra le valli. E’ per tutti questi motivi che noi, cacciatori di Zambrone, riteniamo ignobile l’atto verificatosi il primo settembre ai danni di uno sparviere ferito ad un’ala da un bracconiere. Non possiamo accettare che la gente pensi di noi tutti come a dei bracconieri. Il cacciatore non è bracconiere! Noi denunciamo questo atto e ne prendiamo le distanze. Abbiamo come squadra un regolamento interno che regola le azioni di noi cacciatori e il nostro rapporto con la natura e gli animali selvatici. Il non rispetto di una sola delle suddette norme, provoca l’esclusione dalla squadra dell’individuo.
Abbiamo un rispetto enorme delle regole e soprattutto della natura e ce lo ricordiamo ad ogni cacciata. Per avvicinare le persone alla nostra passione e spiegargli come noi viviamo la caccia, abbiamo realizzato nel 2011 un video intitolato “Una giornata di caccia…”. Il video è pubblico su youtube e ha avuto tantissime visualizzazioni da ogni parte del mondo. E’ interamente registrato nel territorio di Zambrone e l’abbiamo fatto proiettare durante un momento di convivialità della nostra comunità, riunita in occasione delle feste natalizie.
E’ stato un successone. In molti, alla fine, ci hanno detto di non aver mai visto la caccia sotto questo punto di vista. Di aver capito molte più cose di quello che si pensa o si dice dei cacciatori. Noi non vogliamo convincervi della nostra passione, ci basta sapere che comprendete la nostra voglia di vivere immersi nella natura e crediate al nostro reale impegno di tutela del territorio. Al riguardo c’è una bellissima frase di Georg Gordon Byron che illustra meglio di qualsiasi altra parola da me scritta, ciò che sentiamo definendoci cacciatori, “C’è un piacere nei boschi senza sentieri, / c’è un’estasi sulla spiaggia desolata, / c’è vita, laddove nessuno s’intromette, / accanto al mare profondo, e alla musica del suo sciabordare:/ non è ch’io ami di meno l’uomo, ma la Natura di più.”
Ferraro Carlo
Capo Squadra Caccia Aramoni (Zambrone)
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