Charlie Chaplin
Nel leggere questo passo/riflessione di Charlie Chaplin, così: di primo acchito, non si ha forse la sensazione di ricevere un pugno nello stomaco, quasi uno shock che scuote tutto l’ essere? Perchè in un linguaggio immediato e schietto menziona ogni cosa e il contrario di ogni cosa, tutto e il contrario di tutto, cioè quel che nella vita e per vivere è essenziale e anche quello che non lo è. La vita di ogni essere umano è spesso un percorso tortuoso, un sentiero ripido del quale non si intravede mai la fine che porta in cima o che porta a valle; ancora più spesso può essere un labirinto dentro il quale ci si può smarrire per sempre se non si ha con sè il mitico filo di Arianna che può far trovare l’ unica via d’ uscita. Eppure, a parte questo, è sempre esaltante viverla fino in fondo, cercando di avere esperienza di ogni possibile (e anche impossibile) realtà, anche la più estrema e la meno efficace. E’ è il caso di dire che la vita non concede soste, e chi si ferma e non osa proseguire è perduto, o non sa vivere. Di sicuro Chaplin ha sperimentato su di sè tutto quel che dice in questo passo/riflessione, poichè prima di diventare famoso, vera e propria icona del cinema di tutti i tempi, non ha avuto una vita facile, tranquilla, spensierata fin da piccolissimo. Ha dovuto lottare e soffrire ogni giorno per conquistarsi, palmo a palmo, uno spazio di esistenza che cresceva e si ingrandiva ma mano la gente scopriva e apprezzava il suo talento di attore innato e insuperabile. Se ciascuno riuscisse a seguire, anche per pochi passi soltanto, il sentiero che il grande Charlie Chaplin indica con le sue parole, forse si vivrebbe meglio e certamente si comprenderebbe di più se stessi e il mondo circostante.
Francesca Rita Rombolà
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