I giochi si sono svolti nella piccola frazione di Parghelia che ha visto adulti e bambini coinvolti in tanti giochi tradizionali, dal “parrocciulu”, la trottola di legno fatta girare vorticosamente sul selciato attraverso lanci con l’ausilio di una corda, al “roju”, dalla “campana” al “surici”, a “carte 500” e infine all’appassionante tiro alla pignata e il tiro della “pezza i casu”, la forma di formaggio pecorino stagionato fatta rotolare per strada. Alla fine i giochi hanno prodotto anche alcuni vincitori: per surici, Giuliano Lorè; per il parrocciolu, Agostino Marchese; per la campana, Samuele Pungitore; per carte 500, la coppia Franco Cuturello e Gerardo Pungitore; per l’antico gioco del roiu, Giuliano Lorè. Il gioco è sicuramente l’espressione più autentica e spontanea dell’infanzia, è attraverso l’attività ludica che si possono intravedere tendenze ed inclinazioni del bambino. Dice il Pitrè: “Il fanciullo è un piccolo uomo e noi, fanciulli di una volta, possiamo, nei suoi atti scomposti e meccanici d’oggi vedere o prevedere i suoi atti relazionali di domani come nel breve, ahi! troppo breve! periodo della sua età spensierata, studiare quelli men brevi dell’agitata adolescenza e della non lieta maturità”. Fitili, con questa bella manifestazione culturale e ludica, testimonia oggi, direttamente sulle sue strade, il valore e i valori del gioco tradizionale di una volta.
Franco Vallone
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