Un sindaco che non rispetta, ma vorrebbe essere rispettato

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So che il sindaco di Drapia, Alessandro Porcelli, se l’è presa (o si è lamentato) del fatto che la THOTH, la società di cui io sono amministratore e responsabile, non abbia invitato ufficialmente l’amministrazione comunale agli ultimi eventi culturali da noi organizzati (presentazione libri della nostra casa editrice).

A parte il fatto che solitamente sono gli autori a fare gli inviti; a parte il fatto che gli autori lo hanno sempre invitato; a parte il fatto che solitamente attacchiamo le locandine in cui scriviamo che l’invito è rivolto a tutta la cittadinanza (quindi anche agli amministratori), non vedo il motivo per cui il sottoscritto, considerando una serie di fatti che elencherò in basso, debba invitare il sindaco in pompa magna e magari dargli il microfono per fare non so ché o ringraziarlo per non so ché.

Porcelli, infatti, vorrebbe essere rispettato, ma non rispetta. E chi pretende rispetto senza darne, a mio parere è un arrogante, uno che si crede di essere chissà che cosa, quando invece dovrebbe essere lui il primo al servizio della cittadinanza con umiltà, capacità di ascolto e, rispetto, appunto.

Ed è mancanza di rispetto non invitare la THOTH all’inaugurazione della nuova sala consiliare per motivi che ancora non riusciamo a capire.

E’ mancanza di rispetto verso la mia persona non invitare il sottoscritto alla medesima presentazione quando i miei colleghi, pur non essendo allora iscritti all’albo dei giornalisti come lo sono io da due anni, hanno ricevuto l’invito scritto a casa.

E’ mancanza di rispetto ignorare da mesi e mesi i nostri appelli al confronto, le nostre domande.

E’ mancanza di rispetto non inviare mai un comunicato al nostro sito, non convocare mai una conferenza stampa, non voler mai intervenire sul nostro blog nonostante i nostri ripetuti inviti espliciti esternati anche a voce.

E’ mancanza di rispetto rifiutare i suddetti inviti e poi polemizzare in incontri pubblici proprio con noi attaccandoci in modo vergognoso quando abbiamo più volte dato loro la possibilità di replicare ai nostri interventi e di confrontarsi con noi e con tutti quelli che scrivono e mandano note a Vibonesiamo.

E’ mancanza di rispetto non partecipare (né lui, né il suo vice, nonché assessore alla Cultura) ad una manifestazione  da noi organizzata dicendo (anzi, mentendo) che non si era stati invitati.

E’ mancanza di rispetto non partecipare alla presentazione di un documentario o non inviare un proprio rappresentante solo perché questo documentario era stato realizzato anche dal sottoscritto.

E’ mancanza di rispetto solo pensare di portare in Consiglio un regolamento per disciplinarne il funzionamento che prevede esplicite e vergognose norme contrarie alla libertà di cronaca, scritto appositamente contro di noi.

E’ mancanza di rispetto attaccare duramente il sottoscritto durante lo svolgimento del Consiglio comunale quando non posso rispondere alla baggianate dette sulla mia persona.

E’ mancanza di rispetto parlare bene di me in pubblico durante la presentazione di un libro e poi, dopo pochi giorni, cambiare opinione diametralmente e dire malignità pubblicamente contro di me, per giunta durante una seduta del Consiglio comunale.

E’ mancanza di rispetto indicare (anzi, tentare di indicare) il sottoscritto come uno dei responsabili del ritardo dei lavori della piazza di Brattirò quando questi ritardi sono dovuti esclusivamente alla mancanza di trasparenza da parte dell’amministrazione ed all’incapacità della stessa.

E’ mancanza di rispetto (oltre che di coraggio)  non rispondere a chi anni fa aveva attaccato violentemente me ed te sulla stampa, caro sindaco.

E’ mancanza di rispetto dire e ripetere che Vibonesiamo mette in cattiva luce il territorio quando siamo stati proprio noi, con i nostri portali e le nostre pubblicazioni, a dare visibilità ad un comune prima sconosciuto, o quasi.

E’ mancanza di rispetto dire che Vibonesiamo critica tanto per criticare quando invece ogni nostro post, oltre che essere pubblico e quindi dare l’opportunità a tutti di commentarlo, contiene argomentazioni e suggerimenti.

E’ mancanza di rispetto mettere voci infondate e ridicole in giro contro il sottoscritto (se hanno qualcosa da dire contro di me perché non inviano un comunicato? Forse quello che vogliono mettere in giro è infondato e  mira solo a screditarmi, altrimenti, ripeto, perché non lo dicono ad alta voce? Hanno forse paura che gli possa rispondere con argomentazioni?!)

Insomma, caro Porcelli, tu non rispetti, ma vorresti essere rispettato. Io sono uno che rispetta, ma non vedo alcuna ragione per cui debba rispettare chi non mi rispetta, non vedo alcuna ragione per cui debba invitarti in pompa magna quando finora non hai fatto altro che ignorarmi (ripetutamente), cercare di screditarmi (ripetutamente) e attaccarmi subdolamente (e ripetutamente).

Non è una questione di orgoglio, ma di dignità. E la mia dignità, sia come persona che professionale, deve essere rispettata anche da te, anzi a maggior ragione da te che dovresti essere il primo a mettersi al servizio di tutti.

Impara, dunque, caro sindaco ad essere umile, a rispettare, cosa che finora non hai fatto, e sarai rispettato…tu e chi ti sta accanto.

MarioVallone

 

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One Reply to “Un sindaco che non rispetta, ma vorrebbe essere rispettato”

  1. la cosa piu’ vergognosa e umiliante per un calabrese all’estero che segue quotidianamente le vicende della propria zona natia e’ capire ed avere sempre piu’ la certezza di aver fatto la scelta giusta quasi 10 anni fa..e cioe’ ESSERE PARTITO e aver lasciato la terra d’origine senza il minimo rimpianto OGGI… orgoglioso se MIA FIGLIA un domani si considera IRISH E NON ITALIANA…

    I can’t believe the news today
    Oh, I can’t close my eyes
    And make it go away
    How long…
    How long must we sing this song
    How long, how long…
    ‘cause tonight…we can be as one
    Tonight…
    Broken bottles under children’s feet
    Bodies strewn across the dead end street
    But I won’t heed the battle call
    It puts my back up
    Puts my back up against the wall….

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