Così il sindaco di Pizzo, Gianluca Callipo, commenta le recenti dichiarazioni di Giuseppe Pagnotta, presidente di una delle associazioni napitine più note, promotrice di numerose iniziative, tra cui la rievocazione storica murattiana, suggestiva ricostruzione in costume degli ultimi giorni del re di Napoli Gioacchino Murat, che proprio a Pizzo fu imprigionato e ucciso nell’ottobre del 1815.
«Annunciando la propria intenzione di partecipare alla gara pubblica, questa prestigiosa associazione culturale accredita la fondatezza della scelta adottata dal Comune – spiega Callipo -, che punta a riqualificare alcuni dei principali monumenti di Pizzo, attraverso il coinvolgimento di soggetti privati affinché contribuiscano alla massima valorizzazione, sia in termini culturali che economici».
Callipo, dunque, ribadisce le finalità del bando, rimarcando che i beni in questione «sono e resteranno patrimonio della città».
«Il capitolato d’appalto prevede regole molto rigide a tutela della fruibilità pubblica, a cominciare dal prezzo dei ticket e dagli orari di apertura, fissati entrambi dall’Amministrazione – continua il primo cittadino -. Parlare di “privatizzazione” del patrimonio napitino, come hanno fatto alcuni esponenti della minoranza consiliare, significa affermare il falso con l’unico intento di strumentalizzare politicamente una scelta amministrativa che risponde invece ai più moderni canoni di gestione dei siti museali. In tutte le grandi città d’arte, infatti, i servizi di accoglienza non vengono gestiti direttamente dai Comuni, ma affidati a soggetti esterni, a patto che abbiano le capacità e le competenze necessarie. In questo senso il nostro bando è estremamente selettivo e chiede garanzie precise agli aspiranti concessionari, anche in relazione agli attuali livelli occupazionali che possono soltanto essere incrementati. Inoltre, il bando attribuisce un punteggio maggiore alle offerte corredate da un progetto strategico di comunicazione e gestione dei servizi in affidamento, anche attraverso l’utilizzo di personale altamente specializzato».
Insomma, per Callipo si tratta di una vera e propria opportunità offerta alla città, nel solco del complessivo programma di rilancio socio-economico che ispira l’attuale Amministrazione.
«Mi auguro che la gara pubblica faccia registrare una rilevante partecipazione – conclude il primo cittadino -, soprattutto con riferimento a soggetti qualificati, che possano così partecipare in prima persona al rilancio del nostro patrimonio storico e culturale».
Nello specifico, per quanto riguarda il Castello e la Chiesetta di Piedigrotta, il bando è unico e prevede l’affidamento in convenzione, per un massimo di 3 anni, dei servizi di apertura e chiusura, sorveglianza, biglietteria (i prezzi dei ticket sono indicati nel capitolato d’appalto), assistenza, informazione, promozione, organizzazione di visite guidate e attività didattiche. Il compenso sarà erogato in percentuale sugli incassi realizzati con la vendita dei biglietti e può oscillare da un minimo del 20 per cento per incassi annui fino a 70mila e 500 euro, a un massimo del 45 per cento per introiti superiori a 201mila euro l’anno. Le stesse percentuali presenti nel capitolato d’appalto rappresentano le basi d’asta sulle quali è possibile presentare le offerte al ribasso.
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