La sera del 12 agosto scorso, nella bella cornice di villa Elena, a Stefanaconi si è tenuta una serata dal titolo “Na jornata longa” con proiezioni di cortometraggi tutti legati in qualche modo alla nostra comunità. Ad organizzare la serata è stata l’associazione Franza, il portale di Stefanaconi che, alle attività che tutto l’anno svolge su Internet (www.instefanaconi.it) e nella gestione della Biblioteca comunale di Stefanaconi, ha inteso proporre una serata di socializzazione con gli emigrati che durante l’estate rientrano numerosi in paese.
Due i momenti clou della serata: la proiezione del primo cortometraggio che i ragazzi di Franza hanno realizzato durante l’anno, e l’inaugurazione della targa dedicata agli emigrati, inviata in dono da Rosa Maluccio, una emigrata stefanaconese che da oltre cinquanta anni vive a Sidney, Australia.
“Na jornata longa” è il titolo del nostro cortometraggio tratto da un episodio vissuto da Angela Fortuna, la donna più anziana di Stefanaconi, ultranovantenne, durante i bombardamenti aerei dell’aeroporto di Vibo Valentia avvenuti durante la Seconda guerra mondiale. Episodio che, a dire il vero, ci ha fatto ridere durante il racconto, ma che per lei deve essere stato veramente tragico. Da qui il genere “tragicomico” del cortometraggio.
La signora Angela ci ha raccontato che in un giorno del periodo dell’armistizio, mentre gli aerei bombardavano l’aeroporto, suo zio Pino, nel suo podere, cercava di mettere al riparo i suoi nipotini “ nto fossu “, perché a quel tempo si scavava un fossato come rifugio per ripararsi e nascondersi alla vista degli aerei. Potete dunque immaginare il momento davvero terrorizzante per dei bambini! Ma Angela vive quel terribile momento prendendo un fagotto avvolto in uno scialle al posto del figlio, dimenticando il suo bambino all’interno della casa. La paura, il terrore, l’ansia e la fretta le fanno commettere quell’errore che mette in grave pericolo il suo bambino, anche se tutto si risolverà per il meglio. Angela vive tutt’oggi a Stefanaconi e racconta con un dolce sorriso questo suo incancellabile ricordo.
Il secondo momento importante della serata è l’inaugurazione della targa in memoria di tutti gli emigrati stefanaconesi, voluta e donata da Rosa Maluccio, una stefanaconese che emigrò 54 anni fa in Australia dove vive tutt’ora. Unica nota dolente di questa iniziativa? L’ottusità del sindaco di Stefanaconi, che non ha ritenuto di inserire la targa nella facciata di palazzo Carullo, situato nel centro di Stefanaconi e agorà di tutta la comunità. Il sindaco Salvatore Di Si ha ritenuto che quella piccola targa rovini l’estetica della facciata di palazzo Carullo non tenendo in considerazione che le semplici ma forti parole che essa contiene meritano di stare nel centro di Stefanaconi. Se ci tiene così tanto alla facciata di palazzo Carullo, perchè non prova ad eliminare le decine di metri di fili, di canalette e di contenitori che deturpano davvero quella facciata?
Sbagliare è umano ma perseverare è diabolico o…stupido.
Il Sindaco dovrebbe dare più peso al “cuore” che è nelle parole impresse su quella targa e non solo il lato estetico! Inserisca dunque sulla facciata di palazzo Carullo quella targa che contiene queste semplici parole: “Stefanaconi ricorda i suoi figli emigrati in tutto il mondo, che non hanno fatto ritorno ma che qui hanno lasciato il loro cuore.”
Giovanni Battista Bartalotta (presidente dell’associazione “Franza il portale di Stefanaconi”)