Zungri, assegnato il Premio Mariano

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Don Rosano e don La Rosa

Uno dei primi gesti di papa Francesco dopo l’elezione al soglio petrino: la preghiera rivolta alla Madre di Gesù. Un’Ave Maria che ha subito espresso la caratura dell’attuale Pontefice, connotata da semplicità e coerenza, sobrietà e compostezza. La dimensione morale e religiosa dell’attuale vescovo di Roma, con la sua francescana semplicità, contagia sia i cristiani delle grandi aree metropolitane, sia quelli delle piccole aree rurali dell’estremo Sud Italia. E la devozione mariana che s’incrocia con i valori francescani, ha caratterizzato la quarta edizione del Premio mariano svoltasi lo scorso uno agosto presso il santuario zungrese dedicato alla Madonna della Neve. Il riconoscimento è stato assegnato alla parrocchia Santa Maria de Latinis, retta da don Pasquale Rosano. Nella sua omelia, il parroco di Arena ha sottolineato: «I malvagi sono coloro che desiderano il male del prossimo. Viceversa, i buoni sono coloro che amano il prossimo e in tal modo danno adempimento alla volontà del Signore. La Santissima Maria, pertanto, è l’emblema stesso della bontà». È poi toccato al rettore del santuario mariano zungrese, don Felice La Rosa, il quale ha ricordato, innanzi tutto, i precedenti premi assegnati alle parrocchie nelle passate edizioni. Il sacerdote ha poi spiegato il senso dell’evento: «Il premio è nato dalla necessità di riunire i fedeli sotto l’amorevole sguardo della Madonna. Questo riconoscimento non vuole essere uno spettacolo, ma preghiera e contemplazione verso la Madre di Gesù». Presente alla celebrazione eucaristica anche padre Giuseppe Sorrentino, originario di Zungri e impegnato in alcune missioni umanitarie e di evangelizzazione in terre straniere. Nel corso della manifestazione sono poi stati assegnati vari riconoscimenti a persone che si sono caratterizzate per il loro spirito religioso e umanitario allo stesso tempo. Il primo è andato a Domenica Vallone, cittadina zungrese che ha donato un rene al fratello, restituendogli, in tal modo, la vita. Un gesto di amore e coraggio senza pari che denota la ricchezza d’animo di una cultura di altri tempi applicata alla realtà odierna. Sempre di Zungri, i due militari premiati. Il primo, Antonio Incollà, appartenente al 24^ reggimento di artiglieria di Messina, sergente dell’esercito italiano impegnato in numerose missioni all’estero è stato premiato dal comandante della stazione dei carabinieri di Zungri, Dario Randazzo. Il secondo, Domenico Pugliese, caporal maggiore appartenente al primo reggimento dei bersaglieri di Cosenza, anch’egli impegnato in molte missioni all’estero è stato insignito di una targa dal reduce di guerra del posto, Antonio Rizzo. Due le persone premiate della comunità di Arena. Primo riconoscimento alla famiglia Papallo per l’assistenza a un congiunto affetto da una grave patologia. Il secondo, alla famiglia Ganino per analoghi motivi; a ritirare il premio la madre, sofferte ed emozionata, di una ragazzina colpita da una forma tumorale alla lingua particolarmente aggressiva. Infine, il parroco don Felice La Rosa ha annunciato, come da prassi, il vincitore del premio del 2014, anno in cui ricorrerà il centenario dell’incoronazione del Quadro che raffigura la Vergine venerata dalla comunità. Ad essere premiata, la Basilica di Santa Maria Maggiore di Roma. Il premio sarà preceduto da un pellegrinaggio e dalla presenza di un canonico della basilica durante la novena. In conclusione, un omaggio ai caduti in guerra. Presenti nella circostanza le associazioni che operano in loco; in particolare: la croce rossa coordinata da Gioacchino Raffa e il complesso bandistico “Giuseppe Verdi” e molti amministratori zungresi, fra cui il vicesindaco Caterina Gaudioso, l’assessore Vittoria Fiamingo e il presidente del consiglio Nicola Pugliese. L’assegnazione delle targhe è stata effettuata dal primo cittadino di Zungri, Francesco Galati e dal vicesindaco di Arena, Adriano Ienco. Massiccia la presenza della comunità che in tal modo ha voluto testimoniare sia la devozione mariana che l’affetto per il suo amatissimo pastore, don Felice La Rosa, insignito di una targa dal comitato civile che ha organizzato i solenni festeggiamenti in onore della Madonna Santissima della Neve.

Corrado L’Andolina

Pubblicato su L’ora della Calabria l’8/8/2013, p. 33

 

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