Sono passati più di cento giorni da quando il sindaco di Drapia, Alessandro Porcelli, aveva promesso e garantito, durante una seduta del consiglio comunale, che a breve sarebbero ripresi i lavori per il completamento della pavimentazione della piazza di Brattirò. Da allora i lavori sono ancora fermi, ma l'”amministrazione del fare” (del fare figuracce!) qualcosina ha fatto.
Ad inizio settimana la stessa ditta che ha effettuato i lavori per la rimozione dell’asfalto della piazza di Brattirò ha provveduto a “livellare” alcuni punti dell’area.
Ci sono voluti sei mesi, sei mesi di sollecitazioni, sei mesi in cui sono cadute due signore riportando lesioni, sei mesi di continue proteste da parte dei disabili e degli anziani del paese, ebbene, ci sono voluti sei mesi per ottenere, da parte dei nostri democratici amministratori che dicono di saper ascoltare, un intervento che può essere definito un semplice palliativo. Infatti, tramite questi lavori ulteriori (definiamoli così) non è che le insidie siano state eliminate. Sono state “risolte” (si fa per dire) solo alcune problematiche dovute alle buche più pericolose ed ai cumuli di cemento più sporgenti. La vergogna generale resta, anzi aumenta ancora di più; e le prime domande spontanee di fronte a quanto avvenuto sono le seguenti: perché dopo sei mesi “rimettono mano” alla piazza per renderla più sicura? Non potevano (anzi, dovevano) farlo prima?
Così agendo gli amministratori hanno inoltre dimostrato che prima l’area era insicura. E’ stato un ammettere, seppur indirettamente, che la situazione così com’era stata lasciata non andava bene, altrimenti perché spargere di nuovo cemento per livellare quello precedente?
Insomma, come potete facilmente constatare, siamo ben al di là della vergogna.
Ci consola, tuttavia, il fatto che il piccolo “caciaro” piantato accanto agli altri due, abbeverato giornalmente con cura dal nostro vicesindaco Peppe Carlino, cresce a vista d’occhio e presto raggiungerà i suoi colleghi “caciari”.
E nel frattempo, tra un’abbeverata ed un’altra, domani a Brattirò ci sarà la sagra del vino; e per la prima volta, dopo più di 30 anni, non potrà svolgersi in piazza Battisti.
Una fiumana di persone si recherà quindi in paese (la sagra si svolgerà in largo Saladino) e tutte potranno ammirare la vergogna targata Porcelli-Carlino, i quali, con questa loro geniale trovata -pavimentare la piazza appunto- volevano rimanere nella storia e lasciare il segno. Ed il segno, a ben vedere, lo stanno lasciando. Nella storia di Brattirò, grazie a questa “ciucciata” la coppia sta entrando prepotentemente, di diritto. Tutti ci ricorderemo a lungo di chi ha fatto questa assurdità spendendo così tutti gli avanzi di bilancio disponibili. Era difficilissimo solo pensare, per giunta in un periodo di crisi drammatica, di impiegare tutto il denaro disponibile per un’opera così strana ed inutile, ma loro, con un colpo di invidiabile astuzia e lungimiranza, ce l’hanno fatta, dotando il paese di ciò di cui realmente (non) aveva bisogno.
Che tristezza.
Cari Porcelli e Carlino, visto la baggianata che avete fatto meritate un riconoscimento che duri nei secoli, per tale motivo lancio la proposta di intitolare la piazza a voi, sperando in un diffuso riscontro da parte dei brattiroesi.
MarioVallone
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