La Sagra da Sujaca (prelibati ed originali fagioli di Carìa) è una delle sagre più longeve della provincia vibonese. Nata da un’idea di un gruppo di giovani cariesi nell’estate del 1978, con il tempo per la sua qualità, si è imposta tra le sagre più apprezzate del vibonese, una tra le più conosciute, amate e frequentate. Un appuntamento imperdibile per chi ama la gastronomia e il folklore della cultura calabrese. Gestita da un apposito comitato è dedicata al prodotto tipico cariese i fagioli (sujaca) – appunto- che vengono coltivati da diversi secoli sull’altopiano del Monte Poro e cucinati poi secondo un originale ricetta cariese che rende tale prodotto unico ed inimitabile. Essa si svolge puntualmente, da 35 anni senza nessuna interruzione, nella serata del 6 agosto. La sujaca preparata nelle diverse salse e cucinata tradizionalmente per tutto il pomeriggio in recipienti di terracotta – a “pignata” , viene servita durante la sagra con altri prodotti tipici della gastronomia locale. Gastronomia e folklore si fondono, per dare origine ad una grande manifestazione popolare in cui non possono mancare tradizioni portanti della cultura calabrese: il Ballo dei Giganti, Mata e Grifone, e, a conclusione della manifestazione, il tradizionale e caratteristico ballu du “camejuzzu i focu”. Una grande manifestazione popolare che, si mantiene grande, grazie all’appoggio delle famiglie di Caria che cucinano nel pomeriggio del 6 agosto pignate e pignate di sujaca e grazie al grande lavoro ed impegno del giovane comitato spontaneo Sagra da Sujaca Caria.
“GIOIA POPOLARE” – E’ questo il nome del gruppo proveniente da Gioiosa Jonica (Rc) che allieterà la piazza cariese in occasione della rinomata sagra. Il gruppo nasce nel 2011 e prima di essere artisti, i componenti del complesso, seguivano, come migliaia di altri fan, i propri beniamini. Dall’idea di uno degli amici, iniziarono a riunirsi nelle serate estive provando e riprovando pezzi già conosciuti, riscoprendo a loro volta, il piacere di suonare gli strumenti tipici del nostro territorio. Col tempo si accorsero, ogni giorno di più, di essere in grado non solo di proporre brani riarrangiati, ma di creare opere prime, inedite, originali sia nel testo che nella musica. Così facendo iniziarono ad appoggiarsi a chi aveva una maggiore esperienza nel campo musicale e si gettarono basi solide al complesso GIOIA POPOLARE, nati dal popolo e per il popolo, che crescono nel popolare e fanno conoscere esso stesso. Dalla voglia di emozionare e divertire un pubblico più che mai caloroso, in un momento storico di riscoperta delle tradizioni si intraprende un percorso di investimento, e nasce così Archè il primo CD del complesso che ha come obiettivo far conoscere la forza, il talento ed il calore che dal genere popolare si trasporta, senza nessuna interruzione, ai giovani di “oggi” che, diversamente dal passato, hanno maggiore curiosità rispetto alle tradizioni musicali, ed ammirazione per quel che è l’opera di accostamento del tradizionale in senso chiuso alla tradizione accostata all’innovazione, sia della tecnologia che delle linee melodiche. L’insieme delle linee melodiche e delle linee poetiche di giovani amatori delle origini da cui noi calabresi proveniamo sono contenute nell’opera discografica che potrete ascoltare, apprezzare o criticare in Archè, apriamo le nostre menti ed i nostri cuori a chi la musica la fà per passione e non per guadagno.
“I GIGANTI “MATA E GRIFONE” – con la loro danza allieteranno le vie del paese. La Sfilata dei Giganti Mata e Grifone è una tradizione storica siculo – calabrese, presente in molte città (su tutti Messina e Palmi), e considerata una vera istituzione folcloristica di questa parte d’Italia. Simboli di libertà sin da alcune leggende e vicende del Medioevo, i Giganti sfilano spesso in occasione di feste pubbliche o patronali. A Caria, nello specifico, Mata e Grifone si muovono per le vie del borgo Anche in occasione della sagra che di proposito si svolge nella giornata del 6 agosto festa del Santissimo Salvatore protettore del paese di Caria. I bellissimi giganti che si danzano per le vie del paese durante la serata della Sagra da Sujaca sono Mata e Grifone di San Costantino Calabro.
“U CAMEJUZZU I FOCU” – “Il tradizionale “camejuzzu o focu” è uno spettacolo danzante pirotecnico tipico delle località del Monte Poro. Il Camejuzzu è una struttura che rappresenta un cammello, dal quale è sparata la polvere pirica. Il Camejuzzu, caricato sulle spalle di un uomo, è fatto danzare a ritmo di tarantella mentre spara i fuochi d’artificio. Anche questo ballo ha origini storiche legate alla cacciata dei Saraceni nel Medioevo (i saraceni sbarcavano sulle coste calabresi con i cammelli, fino alla loro cacciata definitiva). E’ un evento imperdibile che si svolge alla fine della sagra, e che stupisce i visitatori per l’abilità, il coraggio e la forza richieste al danzatore.Infatti, il ballo dura circa mezz’ora, il “cammello” pesa circa quindici chili, e i fuochi gli esplodono molto vicino alle orecchie. Infine, fatto più importante, il camejuzzu non deve mai cadere in terra, altrimenti i fuochi d’artificio, invece di dirigersi verso l’alto, potrebbero partire ad altezza uomo. Potete in ogni caso stare tranquilli, poiché in decenni di tradizione ciò non è mai successo, proprio grazie alla preparazione dei danzatori!
VI ASPETTIAMO COME SEMPRE IL 6 AGOSTO IN PIAZZA MAZZITELLI A CARIA A PARTIRE DALLE ORE 20:00
Spett.le Redazione,
grazie a nome di tutta la Comunità cariese e dei moltissimi appassionati della nostra Sagra per il bellissimo articolo sull’evento.
Vorrei precisare che la prima edizione della Sagra da Sujaca è stata Sabato 18 Agosto 1979 e non nel 1978 come quasi ovunque, ormai, erroneamente riportato.
In quella prima occasione la Sagra venne improvvisamente interrotta da un brusco temporale ed il giorno successivo, all’uscita della Messa domenicale, ci fu una gara di solidarietà tra i Cariesi per comprare i prodotti rimasti invenduti aiutando i giovani organizzatori a coprire le spese anticipate.
Quest’anno ricorre la 35^ edizione della Sagra. Essa si svolge ininterrottamente da 34 anni e non da 35! Quando è nata, nel 1979, come tutte le manifestazioni al loro debutto, aveva già 1 anno (non zero come un neonato).
La canzone di sottofondo alla pubblicità audio fatta con una 126 blu scuro era “L’anno che verrà”, uscita in quell’anno ed inserita nell’omonimo album ( il più venduto del 1979).
E’ vero che il compianto Lucio ed i giovani di Caria, già nel 1978 avevano pensato i rispettivi “capolavori”, ma il grande Dalla ha fatto uscire l’album solo ad inizio 1979 senza inviare in anticipo alcuna copia in Calabria ed a Caria non c’è mai stata alcuna edizione zero della Sagra nel 1978 o prima.
Riguardo al periodo da quando la “Sujaca” viene così coltivata sul Poro sono “troppo giovane” per ricordare, ma come ricordano quelli ancora più stagionati, e come si può leggere anche sui media non si tratta di diversi secoli, ma probabilmente meno di uno.
Sono solo dettagli, è vero, ma un domani saranno parte della nostra Storia.
Grazie per l’attenzione.
Una buona Sagra a Voi ed a Tutti!
Grazie per le precisazioni Salvatore 😉
Grazie anche perchè so che sei un attento e fedele visitatore di Vibonesiamo. Continua a seguirci 😉 ciaoooo!!!