Che la città avesse perso ormai da tempo i connotati di “ Vibo Valentia Giardino sul mare”, lo splendido appellativo che aveva preso il largo nella Calabria tutta, soprattutto negli anni ’60, non vi sono dubbi ma che l’immagine fosse destinata a deteriorarsi così non se lo aspettava nessuno.
E’ fine luglio e siamo in piena stagione vacanziera: tutto questo non sembra dir niente ai nostri amministratori comunali ma la Cisal coglie l’occasione per invitare il sindaco Nicola D’Agostino e l’assessore all’Ambiente Pietro Comito a perdere mezzora del proprio prezioso tempo per effettuare un giro sia nel cuore che nella periferia per rendersi conto, de visu, di quanta vergogna igienico ambientale c’è in giro per le strade.
La conseguenza è che non solo per i vacanzieri ma soprattutto per i suoi abitanti, Vibo Valentia appare come una città in preda allo sbando e all’incuria, dimenticata non solo dei suoi competenti amministratori quanto di quella parte dei cittadini, che per fortuna sono pochi, impegnati ad utilizzare il “fai da te” quando si tratta, ad esempio, di sbarazzarsi, nel sistema più incivile, di materiale di risulta.
Che Vibo Valentia avesse smarrito il suo smalto migliore, quello che le aveva permesso, sempre negli anni ‘60 e oltre, di essere definita città invidiabile per la sua accoglienza, la sua cultura e la sua vocazione turistica, oltre che per il suo splendore naturale, appare scontato ma che l’indifferenza di chi l’amministra avesse superato ogni limite di tolleranza non era davvero prevedibile.
In realtà se il sindaco D’Agostino e l’assessore Comito avessero pensato quanto sia importante il biglietto da visita di una città come Vibo Valentia che pur tra tante sofferenze sociali continua ad essere meta di turisti e visitatori che tutti i giorni si fanno strada nel centro storico, probabilmente non avremmo raggiunto questo tipo di assurdo degrado.
La foto che pubblichiamo è un campione dello stato di salute della città dal punto di vista della pulizia, dell’ambiente e dell’accoglienza.
Per chi non ne fosse convinto la Cisal invita a compiere un sopralluogo, ad esempio, lungo il Viale della speranza, a pochi metri dal monumento a Nicholas Green, che presenta un ricettacolo di rifiuti di …primordine: in bella vista, infatti, lastre di eternit, carcasse di computer, televisori, cucine, frigo, macchine da scrivere, materassi e altri arnesi da cucina inutilizzabili.
Ma rappresentano un disastro dal punto di vista igienico ed ambientale anche il percorso che da via Monteleone conduce all’altezza del Castello Svevo Normanno Angioino, dove buste di rifiuti, vuoti di bottiglie di vetro e piante spontanee cresciute sui marciapiedi rendono l’idea di quanto Vibo Valentia sia diventata una città dimenticata.
Altro spettacolo indecoroso, tra gli altri, è anche Piazza San Giuseppe, dove la scopa degli addetti ai servizi non riesce ad arrivare e non se ne conosce il motivo!
Anche in questa splendida piazza la fanno da padrone immondizie e rifiuti vari: frutto della incredibile ma purtroppo tangibile iniziativa di scorretti cittadini, in temporaneo parcheggio perché in attesa dei congiunti che frequentano il Conservatorio Musicale.
Anche questo è un marchio di vergogna che la città non merita.
Quella della Cisal è la sintesi di una radiografia di una città abbandonata, che oltre a soffrire dei suoi problemi quotidiani riguardanti l’occupazione e la condizione economica deve, purtroppo, fare i conti con la ormai giornaliera ed intollerabile indifferenza di chi l’amministra.
Segreteraia Provinciale CISAL (Confederazione Italiana Sindacati Autonomi Lavoratori)
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