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Frana Drapia. Si riuscirà ad ottenere chiarezza dai nostri “democratici” e “trasparenti” amministratori?

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Il presidente dell’associazione Drapia in Europa, Rodolfo Mamone, ha inviato una lettera al Prefetto di Vibo Valentia, dott. Michele Di Bari, per cercare di ottenere, in qualche modo, informazioni chiare circa la delicata situazione, da noi più volte affrontata, della messa in sicurezza del versante all’entrata di Drapia, unica via di accesso al paese.

…nella speranza che almeno il Prefetto riesca a spronare i nostri “democratici” e “trasparenti” amministratori a fornire chiarimenti alla cittadinanza almeno su questa vicenda…

MarioVallone

DI SEGUITO IL TESTO INTEGRALE DELLA MISSIVA

A  S.E. il PREFETTO di VIBO VALENTIA

Corso Vittorio Emanuele III

89900 VIBO VALENTIA

 

OGGETTO: movimenti franosi S.P. 18 – Drapia (VV). Richiesta intervento propulsivo.

Il presidente dell'associazione Drapia in Europa, Rodolfo Mamone

Ill. mo sig. Prefetto,

con lettera del 10 febbraio 2013 indirizzata al Presidente della Giunta Regionale e, per conoscenza, a Lei e al Commissario Straordinario Delegato per il Rischio Idrogeologico nella Regione Calabria – che ad ogni buon fine alleghiamo in copia alla presente – riassumevamo, a grandi linee, la vicenda relativa alla problematica in oggetto e chiedevamo al destinatario, nella sua qualità di rappresentante dell’ente co-finanziatore dell’intervento da realizzare, le informazioni già precedentemente negateci dai vertici politici degli enti locali territorialmente competenti (Sindaco del Comune di Drapia e Presidente della Provincia di Vibo Valentia). Con risultati identici: un silenzio ispirato a totale indifferenza.

Riteniamo utile sottolineare che sono passati oltre due anni e mezzo da quando il problema si è manifestato in tutta la sua gravità e ancora nessuno degli attori istituzionali coinvolti, a dispetto delle sollecitazioni ricevute, si è degnato di pronunciare parole chiare in ordine al se e al quando lo stesso verrà avviato a soluzione.

Quanto agli incapaci (giudizio politico, scevro da implicazioni di natura diversa) che in tale torno di tempo si sono trovati a ricoprire le massime cariche politiche dei tre enti territoriali coinvolti – la cui noncuranza nei confronti degli amministrati è direttamente proporzionale alla modestia dei risultati in tale veste ottenuti – non potendo pretendere di imporre loro comportamenti più consentanei al ruolo istituzionale disimpegnato (che prevede un minimo di rispetto verso i cittadini, soprattutto se si tratta di un’intera comunità che reclama una doverosa attenzione in quanto minacciata da una situazione di pericolo reale), ci limitiamo ad esprimere nei loro riguardi tutto lo sdegno di cui siamo capaci; sentimento che ci preoccuperemo di rendere pubblico attraverso la diffusione della presente nota agli organi d’informazione locali.

Abbiamo, invece, già avuto modo di ringraziare, sia con mail riservate che con note a mezzo stampa, Lei e il dott. Percolla (Commissario Delegato) per avere prontamente riscontrato la nostra missiva. Vorremmo, però, farLe sommessamente notare che sono passati cinque mesi da quando gli uffici di Prefettura comunicavano tramite e-mail a questa associazione che della questione era stato investito il Commissario Prefettizio della Provincia di Vibo Valentia, riservandosi di fornire aggiornate informazioni in merito; informazioni delle quali si è ancora in attesa.

Riferito dell’impossibilità di ottenere attraverso i canali ordinari un qualche cenno di attenzione da parte di chi ai vari livelli di governo locale sarebbe tenuto a spendersi per la risoluzione dei problemi dei cittadini (soprattutto quando, come nel caso di specie, vengono in rilievo esigenze di tutela di beni primari), ci permettiamo di rivolgerLe un sollecito ad intervenire in tale direzione nella speranza che, almeno attraverso l’autorevole mediazione dell’Autorità statale, gli ineffabili rappresentanti delle istituzioni locali accordino ai cittadini drapiesi la grazia di un’informazione seria ed esauriente.   

Affinché la nostra insistenza nel puntare il fuoco sul problema in oggetto non Le appaia eccessiva, riteniamo opportuno ricordare quanto segue:

1)      la strada interessata dai fenomeni franosi è l’unica via d’accesso all’abitato di Drapia; si possono, dunque, agevolmente immaginare i gravissimi disagi cui sarebbe esposta la comunità drapiese nella malaugurata ipotesi in cui gli eventi naturali rendessero fattuale una chiusura al transito finora solo sulla carta;

2)      appena tre mesi (ferie estive incluse) ci separano dalla stagione delle piogge. Sarebbe la quarta consecutiva da quanto il problema è sorto e forse non è il caso di continuare a giocare a dadi col destino di chi ha la necessità di percorrere quella via di comunicazione;

3)      il termine entro il quale le risorse finalizzate all’intervento devono essere impegnate attraverso l’assunzione di obbligazioni giuridicamente vincolanti da parte delle amministrazioni destinatarie scade il 31/12/2013. Non è detto che la fortuna di una proroga si ripeta (scadenza originaria: 30/06/2013).

4)      da quando, con ordinanza sindacale n. 1 del 05/01/2011, è stata disposta la “chiusura temporanea” [sic] al traffico veicolare e pedonale della strada in questione sono passati due anni e mezzo o, se si preferisce, trenta mesi, ovvero ancora, nel momento in cui verghiamo queste righe, novecentoventi giorni. Non c’è altro da aggiungere!

RingraziandoLa per l’attenzione che vorrà dedicarci, porgiamo rispettosi saluti.

DRAPIA, lì 13 luglio 2013

                                                                                        Il Presidente

                                                                                   (Rodolfo Mamone)

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