Legalità e cultura, due temi per onorare Maria Palermo

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La contemporaneità, a volte, appare come una congiura contro il silenzio, presupposto necessario per meditare, riflettere, ricordare. Accade, però, che nel divenire quotidiano il silenzio s’imponga lo stesso e obbliga di rivolgere lo sguardo all’eternità, col cuore pensante. È questa la sensazione avvertita dagli astanti lo scorso lunedì pomeriggio nei locali dell’hotel 501.

La location è stata teatro dell’iniziativa in ricordo della notaia Maria Palermo, avente ad oggetto l’assegnazione di una borsa di studio articolata in due premi. La manifestazione è stata finanziata dal Consiglio dell’ordine dei notai dei distretti di Catanzaro, Vibo Valentia, Crotone e Lamezia Terme; la sua gestione demandata al circolo Kiwanis di Vibo Valentia, presieduto da Mario Martina. Tema del prestigioso riconoscimento: “Cultura e legalità. Legalità: rispetto della legge, regole di vita, comportamenti sociali”. Ad introdurre i lavori, Mario Martina zio, inoltre, della compianta notaia che nel suo accorato intervento ha sottolineato: «Per omaggiare la memoria di una donna e di una professionista che ha posto il diritto alla base del suo agire è stato avviato un progetto che si prefigge di promuovere il senso civico. Il suo incipit prende le mosse dalla legalità, valore imprescindibile per ogni democrazia». A seguire, l’intervento commosso della notaia Beatrice Romano che ha «pennellato» con garbo e tatto, alcuni aspetti caratteriali della collega, fra cui «il talento, la competenza, il suo spirito battagliero, la capacità d’intervenire a difesa del ruolo del notariato». La dottoressa Romano ha poi aggiunto: «Mi piace sottolineare la sua grande umanità che ha posto al servizio della professionalità». È stata poi la volta della dirigente scolastica (liceo scientifico di Vibo) Maria Silvestro che ne ha ricordato «il duplice ruolo di notaio e mamma, entrambi assolti in maniera encomiabile». Dal canto suo, don Giuseppe Fiorillo ha citato alcuni episodi legati alla donna scomparsa ed ha poi concluso: «Mariolina è un fiore nel grande giardino di Dio. Se saremo giudicati col parametro dell’amore, lei è già nell’empireo». I partecipanti al concorso, riservato agli allievi maturandi, sono stati quarantasei. Il primo posto è stato assegnato al tema scritto da Ilaria Roccisano, classe V, sezione H, liceo scientifico di Vibo. Il secondo posto, è andato a Lavinia Parisi, che ha frequentato il terzo liceo classico, sezione D di Vibo che nel corso della cerimonia ha esplicitato, con un appassionato intervento, la sua sensibilità verso il tema della legalità. Fra i presenti anche Maria Stella Tigani, tangibili i suoi sentimenti di intenso affetto per l’amica e collega scomparsa, i notai Giampiero Monteleone e Domenico Scordamaglia, Nicola Arena marito di Maria Palermo e i genitori Luigi ed Anita Preta. Per una volta, capovolgendo l’assunto fichtiano che ha pervaso l’odierna società, il logos ha prevalso sull’azione. Un fatto che avrebbe avuto il plauso della notaia Maria Palermo, professionista acuta, operosa e donna intelligente e curiosa.

Corrado L’Andolina

Pubblicato su Calabria Ora il 21 giugno 2013, p. 26

Martina, Parisi, Roccisano, Romano, Palermo, Preta, Arena
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