Sarà presentato a Parghelia, oggi, sabato 15 giugno alle ore 18,30, il primo romanzo di una giovane scrittrice del luogo, Lucia Marmorato. Presso la sala consiliare del comune costiero i relatori avranno modo di confrontarsi su tematiche che uniscono un po’ tutte le famiglie del sud dei primi anni del secolo scorso: la condizione femminile, la guerra, i matrimoni combinati, l’emigrazione, la voglia di emancipazione culturale e sociale dei popoli e tanto altro ancora. Lucia scrive da tempo racconti e poesie, ancora chiusi nel cassetto delle cose più importanti, custoditi come gioielli da dedicare a chi è capace di indossarli e farli suoi. Con questo breve racconto, dedicato al suo amato maestro delle elementari Umberto Donato, la Marmorato decide finalmente di uscire da quel pudore candido che custodisce tutto ancora nella sfera introspettiva, facendo il grande passo della pubblicazione editoriale con la Thoth, giovane casa editrice del territorio vibonese, che può regalarle la gioia e le prime soddisfazioni di essere letta da un platea più numerosa. “Il buoi di un sorriso” è la storia di una famiglia meridionale, uguale a tante altre che si evolve col trascorrere degli anni in qualcosa altro, uomini che abbandoneranno nel divenire generazionale, l’essenza primordiale della famiglia d’appartenenza. E’ appunto il racconto di diverse generazioni quello tracciato attraverso la narrazione di una figura centrale, nonna Nora, anima addomesticata agli eventi ed agli uomini, alla miseria del tempo, al destino, alla disgrazia. “Nonna Nora” con il suo senso del sacrificio, la mestità del temperamento e la durezza del suo offrirsi agli altri, ai cari come agli estranei, incarnano il corpo verosimile del racconto, avendo dimostrato, la Marmorato, abilità nel descrivere e tracciare un personaggio comune e speciale contemporaneamente. “…soffro nel prevedere che tra due generazioni..nessuno ricorderà nulla di lei…perchè non ha fatto nulla di eclatante o di grandioso agli occhi dell’opinione pubblica…Era una semplice donna..che ora voglio ricordare così, come facevano i poeti greci con i loro eroi per renderli immortali”. Un plauso a Lucia Marmorato, che ha reso immortale la sua eroina e con lei tantissime altre nonne “Nora”, cadute per il passare del tempo e delle generazioni nell’oblio e nella dimenticanza.
Caterina Sorbilli
