33 anni fa la mafia uccideva Giuseppe Valarioti

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Giuseppe Valarioti

Era l ’11 giugno del 1980 quando Giuseppe Valarioti, dirigente rosarnese del Pci, venne assassinato con due colpi di lupara. Il suo nome è diventato per molti calabresi un simbolo della lotta anti-mafia. Politico e promotore di tante battaglie, Valarioti si è sempre prodigato a difesa della classi sociali più deboli: operai, studenti, contadini, costantemente impegnato nella tutela dei diritti, del lavoro contro il predominio della criminalità.

A 33 anni dalla sua morte l ’ amministrazione comunale di Nicotera ha voluto commemorarlo.

Presente in prima linea il prefetto Michele Di Bari, e insieme a lui anche l’ intero consiglio comunale nicotrese, i sindaci dei comuni limitrofi, don Giuseppe Fiorillo (coordinatore provinciale di Libera di Vibo Valentia), e le associazioni attiviste del luogo.

«Dobbiamo ergere la figura di Valarioti ad esempio per far riscattare la nostra città. Il nostro impegno – ha esordito il primo cittadino di Nicotera – sarà quello di proporre l’intitolazione di una via pubblica a Valarioti, ed istituire la giornata dell’11 giugno, in ricordo delle vittime della mafia»

Il prefetto Di Bari si è soffermato sul concetto di legalità: «Chi deve amministrare la cosa pubblica, deve integrare quella forza propulsiva della legalità che diventa strumento di un valore. Questi territori sono lastricati di sangue perché questo sangue diventi storia viva deve diventare fermento negli uomini di oggi».

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