RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Le lunghe litanie dei programmi elettorali.
A Parghelia i riti della liturgia elettorale sono ricominciati: i cittadini, infatti, torneranno, tra pochi giorni, a votare per rinnovare l′Amministrazione comunale, dopo le improvvise e inspiegabili dimissioni del sindaco e della sua maggioranza e il conseguente commissariamento del Comune. E nelle solenni cerimonie, che si stanno celebrando, non potevano mancare le “litanie” dei programmi politico-amministrativi dei due candidati alla carica di sindaco, scesi in campo “a singolar tenzone”: una sequenza lunga e noiosa di espressioni e di frasi scritte in perfetto politichese, stracolme di retorica populista, di slogan e di mirabolanti promesse, che, presumibilmente, diventeranno l′ennesimo e amaro “libro dei sogni”.
La mia modesta opinione è che i due raggruppamenti, che si sfidano per la conquista del Comune, non abbiano tenuto conto, mettendo a punto le linee programmatiche della loro futura azione amministrativa, che il programma elettorale, sul quale chiedono la fiducia e il voto dei cittadini, non è un lavoro accademico o, più semplicemente, un compito in classe, ma rappresenta il documento fondamentale dell′amministrazione di un ente locale. Si tratta, infatti, di un documento che fissa il programma, che l′aspirante sindaco, una volta vinte le elezioni, sarà tenuto a seguire e ad osservare nella sua azione amministrativa. Ma, anche in questa occasione, i programmi delle due liste civiche si sostanziano in una troppo lunga elencazione – di ben tre più cinque pagine – di buone intenzioni e non tengono conto di due elementi essenziali e necessari per il raggiungimento degli obiettivi:le risorse finanziarie ed umane, e le capacità di indebitamento del Comune. Visto che in tutt′e due i programmi si accenna al “momento di profonda crisi economica” e alla difficoltà di “reperire fondi e fare investimenti”, forse sarebbe stata opportuno seguire, nella stesura degli stessi, una linea di basso profilo – non promettendo il raggiungimento di obiettivi molto ampi e diversificati – ed osservare, pertanto, una regola di maggiore sobrietà per quanto concerne e i contenuti e la scelta delle espressioni, se non altro per evitare che si verifichino tra la gente i cosiddetti “effetti preliminari”, che altro non sono, poi, che le conseguenti e legittime aspettative e speranze dei cittadini elettori per una svolta e un cambiamento effettivi della politica locale.
Nei due programmi, che mi riservo di esaminare in maniera approfondita dopo le elezioni, sono assenti o si intravedono appena, tra un rigo e l′altro, i principali e pesanti problemi, che condizionano da sempre la società politica e civile di Parghelia. Mi riferisco, con la ostinazione di sempre, ai temi della legalità, dell′ambiente e della tutela del territorio,e della sicurezza, che costituiscono le precondizioni per una buona qualità della vita della comunità cittadina e per il rilancio dell′economia locale.
Detto questo, mi premuro di ricordare ai futuri amministratori comunali, senza alcuna supponenza o intenzione didascalica, che tutto – realizzazione di programmi amministrativi, iniziative private ed ogni altra attività economica – passa attraverso la legalità, che non significa soltanto che gli amministratori della cosa pubblica devono nel loro agire – essendo ciò scontato – osservare le leggi e ogni altra norma, ma anche che essi sono tenuti ad esercitare i loro poteri di verifica e di controllo affinché tutte le iniziative ed attività, anche e soprattutto turistiche, che vengono intraprese nel territorio comunale, si svolgano secondo le leggi e nel rispetto di tutte le altre normative vigenti.
Tra l′altro, il dovere della memoria mi impone di segnalare, in modo brutale, a chi risulterà vincitore nella competizione elettorale, lo stato disastroso dell′ambiente e del territorio comunale. Perché, in effetti, il turismo, che sarebbe dovuto diventare la più importante risorsa dell′economia locale, è servito soltanto a degradare il paesaggio: il territorio, infatti, in tutti questi anni, è stato saccheggiato, deturpato, inquinato, manomesso, in barba alle poche e sconnesse leggi esistenti. Di questo gigantesco sfacelo hanno beneficiato migliaia di speculatori, senza che le pubbliche istituzioni accennassero al benché minimo intervento. E, manco a dirlo, ne hanno beneficiato, oltre agli speculatori e qualche politico corrotto, le onorate società della delinquenza organizzata. C′è da rimarcare che non si è fatto mai niente per arrestare lo scempio.
E′ in questo disastroso quadro sociale, politico ed economico che si troverà e proverà a svolgere la sua attività amministrativa e a governare il futuro sindaco di Parghelia, in un territorio che – è inutile ignorarlo – è dominato, a volte con la compiacenza e la connivenza di alcune forze politiche, dalle organizzazioni extrapolitiche ed extralegali, che si sono infiltrate nell′immensa generale devastazione causata e favorita dal fallimento della politica.
Sono convinto che proprio la mancata soluzione del problema della legalità, nel significato indicato prima, è la vera emergenza in cui la società e la politica di Parghelia si avvitano da tempo e dalla quale non sono state capaci di venir fuori. E′ questo il primo e più urgente problema che la nuova amministrazione del Comune deve mettere in agenda, sempre che intenda affrontare con successo ogni altra questione di interesse generale. Mi rendo conto: è un problema che, per dirla con Dante, “fa tremare le vene e i polsi”. Ma non c′è niente di impossibile se la politica riuscirà, finalmente, ad essere legalitaria e trasparente e a coinvolgere la sonnolenta opinione pubblica, la gente, il popolo, nell′amministrazione della cosa pubblica e nella partecipazione democratica alla gestione delle questioni che riguardano la collettività.
Andrea Locane