Pizzo, unico Comune calabrese che fa parte della Rete delle città del dialogo interculturale, comincia a dare il proprio contributo all’attività di questo importante network nazionale, di cui fanno parte città del calibro di: Torino, Milano, Venezia, Ravenna, Lodi, Genova, Palermo e Reggio Emilia, dove ha sede l’organismo di coordinamento.
Sabato 18 maggio, nei locali della Tonnara, alla Marina di Pizzo, (inizio dei lavori ore 9.30), si terrà il seminario dal titolo “Il diritto alla città: aspettative e bisogni dei cittadini stranieri immigrati”.
L’incontro, promosso dall’assessore comunale alle Politiche sociali, Cristina Mazzei, in partnership con il Centro Europeo di Ricerche e Studi Sociali (associazione no profit toscana), vede come coordinatore scientifico il professore Carlo Colloca, docente di Analisi sociologica e metodi per la progettazione del territorio presso il dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Università degli Studi di Catania. L’obiettivo è quello di avviare buone prassi in merito all’inclusione interculturale, con particolare attenzione all’integrazione scolastica e sociale, focalizzando il ruolo del Terzo settore e degli enti locali nel perseguimento di questi obiettivi. I fini sono anche formativi, visto che saranno prodotti dati e idee operative capaci di stimolare un’analisi comparativa delle diverse realtà italiane – soprattutto meridionali – sulla questione dell’interculturalità.
Al convegno, che sarà moderato dal professore Colloca, prenderanno parte il sindaco di Pizzo, Gianluca Callipo, l’assessore Mazzei, il coordinatore nazionale della Rete e assessore alla Coesione e alla Sicurezza sociale del Comune di Reggio Emilia, Franco Corradini, il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza, l’esponente del Forum del Terzo settore della Calabria, Katia Stancato, il presidente dell’associazione multietnica di Pizzo “Club delle mamme”, Paola Dyulgerova, il direttore della Caritas di Lamezia Terme, padre Valerio Di Trapani, i rappresentanti dell’associazione Onlus Progetto Axé Italia, Francesca Borello e Mara Caruso, e alcuni amministratori dei Comuni di Palermo e Catania.
La Rete città del dialogo interculturale si ispira all’omonimo programma varato dalla Comunità europea, che aiuta i territori urbani a capitalizzare il vantaggio socio-economico derivante dalla diversità culturale, elaborando strategie in grado di operare trasversalmente tra gli ambienti istituzionali, mobilitando leader politici, dirigenti pubblici, esponenti della società civili e dell’associazionismo, per favorire il consolidarsi di un modello di inclusione basato sulla convivenza e sull’interazione tra persone con un diverso retroterra etnico, religioso e linguistico.
«Quello di sabato sarà un momento di riflessione e confronto operativo su temi estremamente importanti, perché inerenti alle dinamiche di sviluppo e di crescita della società italiana – ha affermato l’assessore Mazzei -. L’inclusione dei cittadini stranieri è una problematica che negli ultimi tempi è finita in secondo piano rispetto alle emergenze determinate dalla crisi. Riaccendere i riflettori su queste tematiche, dunque, significa affrontare con responsabilità problematiche che non sono scomparse, ma che, al contrario, sono sempre più pressanti nel contesto di difficoltà economica che viviamo».