RUBRICA Drapia e DINTORNI
“Abbiamo reso l’area cimiteriale un vero e proprio giardino, uno spazio curato come non mai e degno di rappresentarsi come il luogo dove tutti siamo uguali e dove tutte le differenze vengono abbattute”.
Il sindaco di Drapia, Alessandro Porcelli, ha pronunciato queste parole nel corso dell’ultima recente seduta consiliare. E devo dire che, almeno stavolta, sono d’accordo col sindaco: il cimitero comunale di Drapia è proprio uno spazio curato “come non mai”. Infatti, non era mai successo prima che qui a Drapia il cimitero fosse in condizioni così vergognose.
Le immagini che ho scattato oggi e che trovate in basso non necessitano di alcun commento, ma meritano solo indignazione.
L’amministrazione comunale ha solo piantato il “prato” in alcune aiuole nella zona centrale della parte nuova del cimitero, peraltro senza curarle, visto che anche in questi spazi l’erba è altissima e piena di schifezze. Per il resto, la situazione è quella che potete vedere nelle foto: uno stato di abbandono che si protrae da parecchi mesi. Pensate che durante il Consiglio il primo cittadino ha fatto vedere solo le foto del “prato” centrale e del roseto di fronte al cimitero che, come ho già avuto modo di dire, non lo ha creato lui ma la Pro loco nel 2010 (lui manda saltuariamente gli operai a tagliare l’erba).
Ciò detto, veniamo alle domande di oggi della nostra consueta rubrica:
-E’ Mario Vallone il mistificatore, il manipolatore della realtà, oppure le balle le racconta qualcun altro e la realtà la manipola qualcun altro?
-Perché, quindi, durante il Consiglio si è cercato di ingannare la gente mostrando solo le immagini di due spazi “scelti” del cimitero vantandosi di aver creato un giardino?
-Non sarebbe il caso di curare veramente gli spazi cimiteriali anziché lasciarli in uno stato di degrado?
MarioVallone
Mio Dio
All’ombra de’ cipressi e dentro l’urne,
confortate di pianto e’ forse il sonno men duro?……….
Ma cipressi e cedri di puri effluvi i zefiri
Impregnando perenne verde protendean su l’urne
per memoria perenne,
e preziosi vasi accogliean le lacrime votive…………
….e chi sedia,
a libar latte e a raccontar sue pene ai cari estinti,
una fragranza sentia qual di’ aura de’ beati Elisi……..
Dai “Sepolcri” di Ugo Foscolo.
Il culto dei morti dagli albori della civilta’ e’ alla base dei popoli, civili, intendo.A quanto pare se ne sono davvero dimenticati.