Il progetto nasce dalla condivisione di programmi ed obiettivi tra i due enti, i quali si prefiggono, nel tempo, la ricostituzione di popolazioni di selvaggina nei territori d’immissione preclusi all’attività venatoria e il successivo irradiamento, in modo naturale, nelle aree contigue al parco dove è consentita l’attività venatoria. Un’operazione pilota e fortemente innovativa che dovrebbe importanti risultati nel medio e lungo termine.
I comuni interessati dal progetto di immissione sono stati: Arena, Acquaro, Mongiana, Fabrizia, Nardodipace e Gerocarne.
La definizione del programma di immissioni è avvenuta dopo una fase di concertazione e di confronto che ha visto come attori principali, oltre ai rappresentanti del Parco Regionale delle Serre, le rappresentanze interne dell’ambito, espressione dei vari settori che lo compongono, e i rappresentanti territoriali, espressione del mondo venatorio locale, i quali hanno espresso grande apprezzamento per il progetto.
Le attività proseguiranno nei mesi prossimi con il continuo monitoraggio del territorio e la verifica dei risultati, anche attraverso il censimento dei capi presenti.
La scelta di puntare su sistemi di immissioni innovativi va nella scia tracciata negli anni precedenti finalizzata a rendere efficiente e proficua l’attività svolta e per consentire la sopravvivenza della selvaggina, la quale è stata, in più casi, immessa in aree impervie di difficile accesso puntando su un autentico attecchimento che ne possa garantire la naturale proliferazione.
Soddisfazione per i risultati fin qui ottenuti è stata espressa dai rappresentanti del Parco Regionale delle Serre e dell’A.T.C. VV 2 che intendono avviare in futuro altre forme di collaborazione per la realizzazione di nuovi progetti.
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