2013 “Il circo della vita, il circo nella vita” sabato 4 Maggio alle ore 19 presso la galleria d’arte Be/Cause, Via Enrico Toti, 33 Lamezia Terme. All’inaugurazione sarà presente l’artista assieme ad addetti al settore e ad operatori della comunicazione e televisivi per presentare l’iniziativa.
L’esposizione sarà aperta al pubblico dal 4 Maggio al 2 Giugno 2013.
MARCO MONOPOLI
Presentazione della collezione 2013
“Il circo della vita, il circo nella vita”
“ L’affollarsi caotico dei messaggi grafici, l’addensarsi cupo dei colori, i forti contrasti, la superficie stessa della composizione, ruvida e – a tratti – rilevata, sorprendono l’osservatore come la drammatica conferma del suo smarrimento, la magica concretizzazione delle sue angosce. I volti clowneschi nulla hanno della serena gioia dell’innocenza spensierata, ma si fissano con tragica omologazione tra tutte le figure, nel ghigno indifferente del malvagio. Unico spiraglio di luce, unica speranza l’arte che è, insieme, profezia e denuncia”.
Prof. Luciano Meligrana, Presidente Centro Studi Galluppiani di Tropea
Continua a proporre attualità la galleria d’arte Be/Cause e continuità sullo studio del rifiuto presentando dal 4 maggio al 2 giugno l’artista Marco Monopoli, pugliese di nascita, ma cittadino del mondo per scelta e necessità. La sua nuova collezione “Il Circo della vita, il circo nella vita” sarà il fulcro di questa esposizione, per l’anticipazione e la centralità che l’artista ha voluto dare ai temi della presente situazione politica e sociale.
“Nelle sequenze finali del suo Zabriskie point Michelangelo Antonioni rappresenta l’esplosione di un’enorme catasta di rifiuti che distrugge così l’ordinata costruzione della società contemporanea. Metafora di grande suggestione dalla quale potrebbero partire numerose analisi dei nostri giorni e dei quadri di valori ad essi sottesi. Qui tali sequenze vengono ricordate per sottolineare come Marco Monopoli “Quentin” utilizzi sistematicamente rifiuti di diverso tipo, materiale, consistenza, spessore per recuperarli in un’ottica radicalmente diversa ed investendoli della sua intensa creatività. Si può parlare, in questo caso, di una “poetica del rifiuto”. Carte, metalli, oggetti diversi, corteccia di alberi vengono riplasmati da Marco Monopoli “Quentin” che segue con paziente tenacia le loro possibili locazioni, ascolta i loro linguaggi potenziali. Linee, paesaggi, colori, maschere delineano così un universo simbolico denso di allusività e poeticità”.
Prof. Luigi Maria Lombardi Satriani, antropologo
Il suo è un’ allarme di rottura con la tradizione, un grido alle coscienze sopite. Il flusso degli eventi e l’avvicendarsi delle storie umane permettono all’artista di conferire un nuovo valore alle cose. Contemporaneo e a volte precursore, a Marco piace “graffiare la realtà” con lo studio delle forme e dei suoi contrasti, leggendo fra le righe le diverse verità celate nella dimensione che lo circonda. Studio della materia e ricerca della corposità, stratificazione e sperimentazione del colore. La variazione di stili, la ricercatezza espressa sulle superfici, le texture mai banali, i materiali reinterpretati ed utilizzati diversamente dal loro scopo iniziale sono lo specchio dell’eclettismo dell’artista
E’ un flusso creativo che arriva senza preavviso e che lo rapisce completamente : il suo corpo diventa strumento che lo aiuta a curare l’anima in questo turbinio di racconti e di scontri di vite vissute e sentite. Da tutto ciò emerge la preponderanza del suo essere uomo, sull’essere artista.
artmarcomonopoli.blogspot.it
Commenti
comments