Ogni cosa è andata come doveva andare. L’organizzazione è stata impeccabile sotto tutti i punti di vista e moltissime sono state le persone che hanno assistito alla piacevole cerimonia di premiazione condotta da Daphne Iannelli e da Marcella Davola. Ha animato la serata l’orchestra dell’Istituto Comprensivo “Murmura” di Vibo Valentia. Le poesie premiate sono state lette al pubblico da Giusy Staropoli, Calliope Michalolia ed Enzo Godano. Ospite della cerimonia è stato il dott. Carmela Giuseppe Nucera, presidente del Circolo di Cultura Greca “Apodiafazzi” di Bova.
La giuria, come sempre presieduta dal dott. Gaetano Bursese, giudice della Cassazione, è stata composta dai seguenti membri: prof Pasquale D’Agostino, prof.ssa Elisabetta Comito, prof.ssa Maria Antonietta Ventrice, prof.ssa Maria Concetta Preta.
Come ogni anno è stato premiato anche un personaggio che si è distinto per aver contribuito alla crescita culturale e sociale di Tropea. Quest’ultimo riconoscimento è andato al prof Antonio Pugliese. Tra le autorità, presente l’assessore alla Cultura del Comune di Tropea, Lucio Ruffa.
Di seguito i nomi dei vincitori e le foto della serata, immagini scattate da Nancy Riso, collaboratrice del nostro blog che, come sempre, ringraziamo di cuore.
POETI VINCITORI 2013
ONDA PRIMA – POESIA GIOVANE – SETTORE A: ALUNNI SCUOLA ELEMENTARE
1 – DARIA TALABAN – LIRICA: CI VUOLE MOLTO POCO – TROPEA (VV)
Con l’accattivante ritmo tipico della filastrocca, la giovane autrice rivela una grande verità fatta di piccoli gesti ed espressa nei toni gioiosi ed autentici tipici della sua età.
2 – FRANCESCO CURRÀ – LIRICA: IL MIO PAPÀ – PARGHELIA – (VV)
La poesia, insieme semplice e profonda, arriva dritta al cuore proprio per la forza del sentimento che la presiede, per la sincerità con cui è descritta la figura del papà, per l’innocenza delle parole.
3 – MARIA RUSSO – LIRICA: LA NEVE – TROPEA – VV
L’autore, sorretto da uno spiccato senso di osservazione, traduce in parole delicate lo spettacolo della neve, offrendone un’immagine tenue ed efficace col ricorso alla similitudine ed all’effetto finale “a sorpresa”.
ONDA PRIMA – POESIA GIOVANE – SETTORE B: ALUNNI SCUOLA MEDIA INFERIORE
1 – MARCO CHIAPPARO – LIRICA: L’AUTUNNO – SANTA DOMENICA DI RICADI – (VV)
Con linguaggio semplice e corretto, attento alla rima e all’assonanza, l’autore con la parola dipinge un simpatico quadretto mettendo in luce, con sensibilità d’animo, gli aspetti tipici dell’autunno.
2 – FRANCESCA FORTUNA – LIRICA: LA CALABRIA – VIBO VALENTIA – (VV)
Un vero inno alla propria terra, una rivendicazione fiera delle proprie radici in una lirica intensa e cadenzata, che fa ricorso alla rima baciata per rimanere di più nella memoria e che diviene “sguardo limpido che va oltre le apparenze.”
3 – ANNAMARIA PRISTININZI – LIRICA: L’AMICIZIA – VIBO VALENTIA – (VV)
In cinque strofe più la chiusa, l’autrice ha saputo conchiudere l’immagine dell’amicizia da lei personificata ed alla quale si rivolge senza retorica, con toni ottimistici e limpidezza espressiva.
ONDA PRIMA – POESIA GIOVANE – SETTORE C: ALUNNI SCUOLA MEDIA SUPERIORE
1 – ELENA MICALI – LIRICA: E IL SONNO DEI MISERI CONTINUÒ, SENZA RISVEGLIO – SANTA DOMENICA DI RICADI – (VV)
L’autrice ha racchiuso il dramma di chi vede travolto il suo mondo in una lirica intensa e ricca di pathos, che fa ricorso all’intercalare per dar icasticità al messaggio e alla metafora sonno-notte per dare corposità al dolore.
2 – ANNA BARBANO – LIRICA: LA MIA FAMIGLIA A TAVOLA – GENOVA (GE)
Un quadretto di vita familiare in cui, col gioco delle similitudini, si perviene ad un vero e proprio “divertissement”, ironico e leggero ma nel contempo autentico per l’ingenuità sentimentale e la sincerità dell’espressione artistica.
3 – VITTORIA PILEGGI – LIRICA: AL VIOLINO – CORTALE – (CZ)
Dalla musica flebile e stridente di un violino, dalle sue sofferte armonie che lo immortalano come “strumento triste” per eccellenza può nascere un canto di gioia, una dedica sincera che è lode profonda verso la musica e diviene essa stessa melodia armoniosa e soave.
ONDA SECONDA – POESIA INEDITA ADULTI
1 – FABIANO BRACCINI – LIRICA: L’AURORA BOREALE – MILANO (MI)
L’autore nella lirica di sei strofe ha saputo conchiudere il sentimento struggente del dolore della perdita di un figlio i cui occhi hanno ridato la vista ad un non vedente. Da una strage insensata, un gesto sensato… dalla morte una nuova forma di vita: la vista. Poesia che si fa tragedia, ma anche speranza nell’arcano intreccio tra morte e rinascita.
2 – DOMENICO RETTURA – LIRICA: LA CASA DEL DOLORE – PARAVATI DI MILETO (VV)
La lirica racchiude in cinque strofe, ricorrendo alla rima baciata, il dramma di una famiglia segnata dalla perdita di un figlio, per la quale è difficile trovare le parole. Non così per il poeta che riesce con la sua sensibilità e con parole semplici e profonde a farci riflettere sull’abnormità di un dolore insormontabile.
3 – SANTO LA GAMBA – LIRICA: SONO GIORNI CATTIVI – VIBO VALENTIA (VV)
L’autore offre una sua personale meditazione sull’oggi, ricorrendo ad un episodio tratto dalla cronaca, uno dei tanti uomini senza lavoro che si son dati fuoco. Quando la poesia, come in questo caso, serve a far riflettere, fungendo da monito civile, avrà svolto appieno il suo compito educativo.
ONDA TERZA – POESIA IN VERNACOLO
1 – BRUNO MOBRICI – LIRICA: A CUMPESSIONI – CESSANITI (VV)
L’autore ha saputo immaginare un dialogo in versi tra il peccatore e il confessore creando un quadretto vivace e realistico dove anche il gusto boccaccesco non trascende mai a volgarità e blasfemia, ma viene a creare un effetto di comicità con l’insperato effetto finale che lo fa assomigliare all’antica satira latina.
2 – ANTONIO VALENTE – LIRICA: U TOCCU I L’ULTIM’URA – ISOLA DI CAPO RIZZUTO (KR)
Lirica intensa e struggente, che presenta l’immagine della senescenza come bagaglio di ricordi e di saggezza, offrendo la classica figura del vecchietto interrogato dal bambino, come dire “la vita che sta dietro e la vita che sta davanti”, la dicotomia tra il passato e il futuro. E infine, il mistero della morte che tutti sovrasta.
3 – ANNALISA DE CAROLIS – LIRICA: FIJO ITALIANO – FIUMICINO (RM)
La poesia è un vero tributo alla nazione, in cui affiora perentorio il senso di appartenenza ad un’entità non solo geografica, ma ad una cultura fatta di poeti, viaggiatori, esploratori, inventori: la felicità di essere nati in Italia, patria di grandi geni, l’auspicio ad un figlio di tener alto il nome di italiano.
ONDA QUARTA – POESIA EDITA
1 – MARIO SCAFFIDI ABBATE – OPERA: ELOGIO DELLA FOLLIA – BRESCIA (BR)
Il poeta ha raccolto nella silloge il suo viaggio biografico, la sua esperienza umana volta alla ricerca di quell’ “oltre” che andasse oltre le apparenze. È un sofferto travaglio per arrivare a liberarsi della “maschera” che si configura come “follia”, il cui elogio, quasi erasmiano, diventa lucida coscienza del pensiero. Un lungo percorso di vita con diverse forme metriche che inquadrano l’intima evoluzione dell’anima e della sua profonda sensibilità artistica.
2 – EDDA GHILARDI VINCENTI – OPERA: LUNGO LE VIE DELLA POESIA – BERGAMO (BG)
L’autrice, con signorile conoscenza dell’ ars poetica, ha racchiuso nella silloge, la summa del suo pensiero, mettendo a nudo la sua anima e invitando il lettore a liberare le energie positive (su tutte l’amore) assegnando alla poesia un valore taumaturgico e catartico, lungo la cui via si può ascendere all’ immortalità. Un monumentum arere perennius di classica bellezza dove la parola assume purezza e nobiltà e ingentilisce il cuore.
3 – MARIA ACCORINTI – OPERA: IRONIA POETICA – NICHELINO (TO)
L’autrice ha saputo creare una “poetica del tempo”, del kairos, ossia il momento opportuno che corre via in un attimo e che va afferrato. Un invito oraziano al Carpe diem in immagini di composta bellezza che proprio il tempo sfidano e si fissano come pilastri nella mente del lettore attento ai termini ed agli accorgimenti, a partire dalla poesia che dà il titolo alla silloge in cui la derisione non è atto effimero, ma sentito e vissuto.
ONDA QUINTA – POESIA D’EUROPA E DEL MONDO
1 – SALVATORE D’APRANO – LIRICA: JE VIENDRAI – MONTRÉAL – QUÉBEC – CANADA
La lirica è uno struggente esempio di amor filiale, estremo saluto del figlio sulla tomba del padre, alla ricerca del perdono, nel riuscito tentativo di instaurare un dialogo con “il muto cenere” di foscoliana memoria e di ricreare quella umana corrispondenza tra vivi e morti alla base del nostro sentire.
2 – CALLIOPE MICHALOLIA IANNELLI – LIRICA: NOSTALGIA – PARGHELIA (VV)
L’autrice ripercorre le fila della sua esistenza, stretta tra ricordi e desideri, in una poesia pervasa da vero sentore lirico, dove l’io si mette a nudo senza schematismi e rivela la sua autenticità nello svelamento finale: in fondo la sua anima è come quella di “un fanciullino”, piena di meraviglia e ingenuità.
3 – COSMINA FURCHÌ GLIATAS – LIRICA: UN REGALO PER TE – ATENE – GRECIA
La lirica, elegante nella forma, ha come caratteristica la rima appropriata e la musicalità cadenzata delle parole che indicano piena partecipazione dell’autrice al tema di fondo della poesia: il tempo, con la sua fugacità, con la sua preziosità, con la sua importanza.
ONDA SESTA – POESIA DEL PRIMO DECENNIO
1 – MICHELE CELANO – LIRICA: MILLENOVECENTOCINQUANTASETTE – TROPEA (VV)
Sette strofe per un “ricordo versificato” che racchiude l’intensità del dolore e il sofferto senso della memoria che legano i vivi ai morti. Una data che l’autore non vuole e non può dimenticare e che riaffiora con l’interezza delle immagini del vissuto familiare e il soffuso senso di nostalgia.
2 – ANTONELLA DE LUCA – LIRICA: SUD: LA TERRA DI NESSUNO – GENOVA (GE)
L’autrice cattura l’attenzione del lettore con un vero e proprio “canto civile” che descrive appieno una terra martoriata, che si fa sfogo denso e sentito, immagine dei nostri eroi, grido di speranza per un futuro migliore. Il tutto senza vuota prostrazione e facile ripiegamento, ma con fierezza e autenticità nell’invito al cambiamento e nel dovere del ricordo.
3 – CALLIOPE MICHALOLIA IANNELLI – LIRICA: L’ETERNA ATTESA – PARGHELIA (VV)
L’autrice ha saputo magistralmente trasporre se stessa nella lirica mettendo a nudo la sua anima: proiezione verso l’ignoto, io pulsante di fremiti, ansia esistenziale che si estrinseca in interrogativi e laceranti enigmi, in desiderio di vita e d’amore, in sospensione surreale ed onirica … In fondo così è l’attesa: propensione a ciò che sarà, più bella della scoperta di ciò che è.
ONDA SETTIMA – AVIS. POESIA PER LA VITA
1 – ANNUNZIATA MAZZEO – LIRICA: IL DONO – ZACCANOPOLI (VV)
La poesia, nella sua incisività, rivela l’autentico sentimento di chi riceve il dono del sangue, quelle anonime gocce d’amore che danno la vita. La forza sta nello slancio sincero, racchiuso pur nei pochi versi.
2 – FILIPPO ALTOMONTE – LIRICA: VORREI… – BOVA MARINA (RC)
L’autore ha saputo trasporre il suo sentito desiderio di dar soccorso agli altri, attraverso la donazione, in una lirica intensa e suggestiva pervasa dal senso della fratellanza.
3 – GIOVANNI CIANCHETTI – LIRICA: LA VITA – GRUGLIASTRO (TO)
La lirica ricorda il sacrificio chi di ha dato la vita per gli altri ed ha irrigato la terra col suo sangue, linfa di rinascita. L’anelito ad aiutarsi nel vincolo della fratellanza rende autentico il fervore dell’autore e allieta il lettore.
PERSONAGGIO ILLUSTRE
Antonio Pugliese
uomo di sani principi morali
educatore di intere generazioni di giovani
cultore degli studi e della storia patria
per aver dato un incisivo contributo
alla crescita morale, civile e culturale della città di Tropea
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