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Consiglio Comunale Drapia, uno spettacolo imbarazzante

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Il Consiglio comunale di Drapia di ieri sera è stato uno spettacolo imbarazzante, sotto tutti i punti di vista. Il sindaco Alessandro Porcelli ha dato sfogo della sua arroganza, ipocrisia e falsità. Più che un Consiglio è stato un comizio, un attacco continuo contro me ed il blog, un attacco vigliacco, portato avanti in un’occasione in cui io non ho potuto controbattere (come sapete durante le sedute il pubblico che interviene viene allontanato). Ma andiamo con ordine, cari amici lettori, seguitemi in questo lungo resoconto e risposta a delle persone – gli amministratori drapiesi- che non mancano occasione per  dimostrare tutta la loro maleducazione, ottusità e, lasciatemelo dire, ridicolaggine.

La seduta, dopo la lettura dei verbali degli incontri precedenti, si è aperta con la discussione dell’istanza presentata dalla minoranza consiliare sulla nomina di Matteo Mazzitelli a responsabile del Servizio Finanziario. I 4 di “opposizione”, Pasquale Pugliese, Maria Carone, Mimma Vallone e Giuseppe Bagnato, finalmente hanno dato un segno, seppur lieve, di vitalità, portando in Consiglio un problema di cui tutta la gente parla nelle frazioni di Drapia.

La questione della nomina di Mazzitelli, molto ma molto delicata, era stata sollevata anche da me sul blog giorni addietro. Come è possibile che un assessore ricopra il ruolo di controllore e di controllato? Anche se la legge, secondo un’interpretazione comunque discutibile, nei piccoli comuni non lo vieterebbe, ma lo permetterebbe solo in deroga, per quale motivo si è tolta la resp ad un impiegato, Rosa Pugliese, che lavora al Comune da 30 anni? Non è questione di legge, come ha affermato la minoranza, ma di opportunità. Tutte domande legittime alle quali, il sindaco ed i suoi, non hanno praticamente risposto, o meglio hanno risposto solo dal punto meramente giuridico e non politico e sostanziale.

Ebbene, il dibattito su questa nomina si è protratto a dismisura, tra insinuazioni e “spiegazioni”. Si è parlato di un risparmio, ottenuto dando questa resp. a Mazzitelli,  di 6 mila euro (che grossa cifra!) per le spese del personale. E il sindaco ha chiesto più volte ai presenti quale altro risparmio avrebbe potuto fare per “liberare” preziose risorse su quel capitolo (Ma te l’ho suggerito io su questo blog sindaco: dovevi mettere la segretaria che prende decine di migliaia di euro, part-time come fanno molti comuni…se fai attenzione a quello che diciamo sul blog forse impari un po’ meglio ad amministrare!).

Alla fine è stato il consigliere Cosmo Vallone, in 30 secondi a chiarire la penosa vicenda. La resp è stata data a Mazzitelli a novembre, in sede di assestamento del bilancio, perché, come dimostrano alcune note scritte dalla precedente resp Rosa Pugliese, quest’ultima avrebbe potuto negare il placet per l’utilizzo di  considerevoli cifre. Queste somme sono state quindi sbloccate irresponsabilmente prosciugando i conti del Comune.

L’intervento di Vallone ha lasciato il sindaco ed i suoi di stucco, senza risposta: la verità è verità caro Porcelli, non si può nasconderla con argomentazioni banali e fuorvianti. Stiamo parlando di soldi pubblici, non di soldi privati, e la gente ha tutto il diritto di sapere come vengono spesi e tutti hanno diritto di sapere il motivo per cui nei prossimi anni il futuro sindaco di Drapia, che mi auguro non sia più tu, non potrà spendere soldi perché li avete spesi tutti.

Tra le altre cose Matteo Mazzitelli, il quale a mio parere farebbe bene a tacere per dei motivi che vi dirò in seguito, ha spiegato che i carteggi per sbloccare le somme li ha fatti tutti la Pugliese e che lui ha messo solo la firma. Ma se li ha fatti tutti Rosa perché non poteva mettere lei la firma e l’hai messa tu? Per risparmiare 6 mila euro? Per derogare ad una legge delicatissima? Lo hai fatto per liberare dei soldi che, secondo la Pugliese, sarebbe stato “opportuno” non spendere. Stop. Punto e basta. Imparate a dire la verità. Non siate bugiardi e falsi.

Il secondo punto all’ordine del giorno ha dato anch’esso spunto a dichiarazioni discutibili. In pratica, una società privata deve mettere un’antenna telefonica sulla collina Massaria di Brattirò e l’amministrazione comunale ha chiesto al Consiglio come fare per contrastarla e per difendere, oltre che la salute dei cittadini, anche il paesaggio. Sindaco, sindaco, ora ti sta a cuore  il paesaggio della Massaria, ma quando si è trattato di contrastare quell’obbrobrio che è stato costruito dov’eri? Allora potevi e dovevi intervenire, magari apporre un vincolo, ma non hai fatto nulla. Perché non sei intervenuto? Sei tu il resp di quell’obbrobrio che ha rovinato il paesaggio. Per questa cosa rimarrai sicuramente nella storia, come per tutte le altre assurdità che stai facendo. Allora dovevi mobilitarti portando l’argomento in Consiglio e nelle piazze, invece non ti sei mosso ed hai difeso a spada tratta il tuo tecnico. Perché? Perché?

Ma il peggio non ha fine. Ed eccoci, in tal senso, all’ultimo punto portato in Consiglio: il rendiconto 2012. Il sindaco ha praticamente fatto un comizio contro di me, senza che io potessi controbattere. Argomenti che avrebbe dovuto affrontare in conferenza stampa per confrontarsi con i giornalisti li ha snocciolati in Consiglio, con slide e proiettore. Pensate che anche la minoranza si è incazzata contro questa modalità. Pasquale Pugliese, solitamente uno che non perde mai lo stile e la calma, ha richiamato il sindaco, ma il gruppo di opposizione non ha trovato la forza di abbandonare l’aula durante questa penosità. Addirittura ha alzato la voce anche uno dei presenti in sala, Cono Loiacono, chiedendo la parola in via del tutto eccezionale. Cono ha chiesto, giustamente,  al sindaco, il motivo per cui non ha trattato questi argomenti in incontri pubblici confrontandosi con la cittadinanza. Pensate, addirittura è intervenuta la moglie del primo cittadino, presente in aula, per difenderlo.

Ma veniamo ai contenuti delle accuse, veniamo al dunque. Sapete che sono abituato ad affrontare le accuse e gli attacchi che mi muovono punto per punto (anche quelle che mi muovono sotto nomi falsi, come successo nei giorni scorsi sul blog). E vi assicuro che non è difficile smontare le “tesi” di Porcelli perché le sue argomentazioni sono spesso imbarazzanti.

Prima di continuare, però, torno alle affermazioni fatte nelle prime righe, quando ho detto che Porcelli è un falso ed un ipocrita. Ebbene, solo una settimana fa, durante la presentazione del libro Codice Rosso a Caria, evento da me moderato, Porcelli “mi lavò a facci” vantandomi come bravo giornalista e conoscitore dei problemi del territorio. Io, naturalmente, sentendolo pronunciare parole di stima verso di me, ho toccato tutto ciò che c’era da toccare. Ed a distanza di pochi giorni ho avuto ragione;  il suo giudizio su di me è cambiato diametralmente: da bravo giornalista sono diventato uno che getta fango, che ha messo su una macchina del fango contro di lui, sono un fazioso, uno che “dà in pasto” notizie manipolate, uno che trasforma la realtà (sono tutte parole pronunciate durante la seduta da Porcelli).

Porcelli, prima di affrontare punto su punto le rimanenti sciocchezze che hai detto, ti ricordo, a te ed a quelli che ti siedevano accanto, chi è Mario Vallone e cosa ha fatto finora per il territorio…prima di parlare di onestà intellettuale e attaccare il mio operato, sciacquatevi bene bene la bocca:

Se oggi in questa comunità c’è informazione e dibattito, se finalmente tutti hanno la possibilità di sapere cosa veramente accade e dire la loro, se tutti sanno come si comporta il gruppo di potere che decide come spendere e distribuire i nostri soldi, se oggi la cittadinanza è più consapevole e informata, ebbene, una parte di merito è di questo blog, sul quale si fa semplicemente una cosa: informazione. Getto fango perché faccio domande? Rispondi alle domande se ne sei capace, se hai delle risposte. Convoca una conferenza stampa e guardami negli occhi, tu ed i tuoi. Temete le domande? Vergognatevi…che amministratori siete! Io faccio solo il mio mestiere. Voi, casomai, non fate il vostro correttamente. Non ti dimenticare, inoltre, cosa molto ma molto importante, che ti ho messo a disposizione la bacheca del blog, invitandoti ad intervenire come e quando vuoi. Non ti ho mai censurato. Ti ho invitato più volte, anche di persona, ad intervenire e ti sei sempre rifiutato dicendo che non ti andava di polemizzare…ma poi, a quanto pare, ti andava di attaccarmi e polemizzare con beceri interventi in Consiglio o in manifestazioni pubbliche come quella di inizio settembre. Non sei un sindaco democratico. Non sei uno che sa ascoltare, come dici spesso. Non sei uno che accetta le critiche. Non sei trasparente perché non comunichi mai con la cittadinanza e non ti confronti con la stampa e non rispondi alle domande. Insomma: quanto a modus operandi e stile sei messo piuttosto male. E ti dico anche che da ora in avanti la bacheca di Vibonesiamo non sarà più aperta per te e non parteciperò più ai tuoi comizi ed ai tuoi incontri che offendono la mia intelligenza.

E ora veniamo ai principali punti toccati durante l’imbarazzante ed inguardabile comizio, ennesima elencazione-giaculatoria di quanto fatto da Porcelli nell’ultimo anno:

–          Il sindaco ha esordito con una foto del “giardino” creato al cimitero comunale. Sindaco, avete solo piantano erbetta in qualche aiuola. Le piante di fronte al cimitero sono state messe li dalla Pro loco anni fa quando c’ero anche io nel sodalizio. Non far vedere foto di cose che non hai fatto, ma che stai solamente e doverosamente cercando di curare con la manutenzione. Hai fatto pure vedere la “luvara” piantata al cimitero: bella di certo…ma non è ridicolo vantarsi per un’aiuola e na luvara?

–          La seconda foto mostrata, e che ha suscitato l’ilarità di alcuni presenti, è il “coso” di Gasponi. Porcelli si è vantato di aver bonificato una discarica creando quel “coso”. Sindaco, affacciati meglio dal balconcino del “coso”e ti renderai conto che le monnezze sono state solo spostate per far spazio al tuo “coso”. Come fai poi a dire che è un balconcino per vedere lo Stromboli, che lo hai fatto per permettere alla gente di ammirare l’orizzonte? Capisco che c’è la bella vista, ma vi è da ogni punto del territorio comunale, e, se mi sembra opportuno mettere panchine in qualche spazio per permettere alle persone di gustare meglio questo spettacolo, non mi sembra sia il caso di spargere quintali di cemento in questi spazi e fare delle torri e nicchie. La verità è che bastava la staccionata e il verde…non quintali di cemento spostando le monnezze più sotto. Non vi pare? Ma forse quello che importava era sempre dare lavoretti. Perché spendere poche centinaia di euro per mettere solo staccionate e panchine quando con migliaia e migliaia si sparge un bel po’ di cemento e si da lavoro a qualche (solita) ditta? Questo non è amministrare, ma sperperare!

–          Isola Brattirò. Buona parte dell’esposizione porcelliana e del successivo dibattito con l’opposizione ha riguardato l’isolotto di Brattirò, più in particolare l’esatta posizione delle staccionate. Mah. Con tutti i problemi che abbiamo! Che grande opera che avete fatto cari amministratori! I turisti saliranno apposta da Tropea per vederla. Ma non era meglio, come ho suggerito io, recuperare le aree totalmente abbandonate dove ci sono monumenti, come ad esempio Santu Liu o le Tombe Saracene? All’entrata di Brattirò bastava bonificare la discarica di rifiuti. Chi va a fare il picnic tra le auto che ti passano a mille? Di cosa vi vantate?

–          Piazza Brattirò. Qui si sono sbizzarriti a mostrare foto e progetti. Ma a nessuna delle domande che io avevo posto sul blog è stata data una risposta soddisfacente. Il sindaco, prima di ripetere che la pavimentazione frenerà lo spopolamento (mah), ha parlato del senso e del significato  della “piazza” dal punto di vista culturale e storico dimenticando una cosa semplice: sindaco, quella non è una piazza, ma un incrocio. Le cose che hai detto valgono per il centro storico non per quella “piazza”: hai dimostrato, dicendo quelle parole, di non conoscere la storia di Brattirò. E non la conosce neppure il tuo vice. A tal proposito, dico: come siamo caduti in basso;  il sempre sorridente e rosso in faccia, prof Carlino, assessore alla Cultura… Solo a pensare che questa delega ce l’ha lui mi vengono i brividi e mi viene da piangere anche a pensare che il principale referente della Sinistra nel comune di Drapia sia lui. Per me, che mi reputo uomo di Sinistra, vedere Carlino in quel ruolo è un’atroce tortura. D’altronde, visti gli esiti della Sinistra a livello nazionale e locale, non mi meraviglio più di tanto. Ma lasciamo perdere Carlino perché non voglio mettervi la depressione addosso.  Aggiungo solo, rimanendo in argomento pavimentazione, che è vero, come detto da me, che il 100% degli avanzi di bilancio sono stati spesi per pavimentare. Infatti dei primi 600 mila euro disponibili e spendibili di cui si è data notizia, sono andati tutti per cementificare e alle solite ditte. Il sindaco ha detto diversamente ed ha mentito. Ma una bugia in più, in un mare di bugie, non cambia.

–          Pavimentazione Gasponi e Caria. Avevo già detto che in questi due casi, essendo stato pavimentato il centro storico, la cosa poteva avere qualche senso. Ma, ribadisco, con tutti i problemi che abbiamo, non era questa la priorità. Questa, semmai, era la priorità di chi si doveva beccare incarichi e lavori. Ed apro, qui, un’altra parentesi. Matteo Mazzitelli, durante lo sproloquio di Porcelli, ad un certo punto ha alzato la voce, guardandomi in faccia affermando che si dice che vengono pilotati gli appalti e che questa è una cosa assurda. Matteo, nessuno ha detto che gli appalti sono pilotati. Dico solo, come emerge dai fatti, che gli appalti nel Comune di Drapia vengono dati sempre alle stesse ditte e professionisti. Poi ognuno si fa l’opinione che vuole. Ti invito, inoltre, caro Mazzitelli, ad abbassare la voce e lo sguardo quando parli con me. Tu, infatti, sei l’uomo dei record. Facevi parte dell’amministrazione che seppellì il corso di Drapia sotto una coltre di asfalto, facevi parte dell’amministrazione che fece il cacatore di Brattirò e la piazza Saladino di Brattirò…quindi, quanto a stupidaggini, sperperi e ridicolaggini amministrative sei imbattibile; potresti fare l’insegnate di un corso intitolato: “Come sperperare il denaro pubblico”. Aggiungo che sei pure indagato a Tropea per un problema riguardante il tuo settore di competenza e che forse avresti dovuto dimetterti da assessore di Drapia in attesa di dimostrare che ti sei comportato secondo le norme. Per tutti questi motivi, caro Matteo Mazzitelli, non hai l’autorità, l’autorevolezza e una storia tale da permetterti di alzare la voce con me e giudicare il mio operato di giornalista e di blogger, perciò taci.

–          Scuole medie Brattirò. Porcelli ha lanciato anche qui una frecciatina alla mia “faziosità”, dicendo che non si poteva fare molto con i soldi disponibili. Ma come, con 200 mila euro non si poteva fare niente? Io non sono un tecnico, ma credo che con molto meno si poteva sistemare perlomeno la saletta teatro. Capisco, però, che quando con voi si parla di investire nella Cultura è come se si parlasse di santità col demonio.

–          Castello Galluppi. Il sindaco ha detto che i giornali ne hanno parlato (ed ha citato quali), lasciando ad intendere che questo blog ha messo da parte la notizia. Sindaco, quando apri la bocca per parlare del castello ricordati che quando hai fatto l’immissione in possesso sono stato io a supportarti e ad incoraggiarti ad andare avanti; e ricordati che in tutti i carteggi riferiti a quel giorno c’è la mia firma e quella di Pietro Naso come testimoni di quanto avvenuto. Ricordati, inoltre, che sono stato sempre io a tirar fuori il problema castello con decine di articoli sulla stampa locale per spingere le autorità di livello superiore a darsi da fare. E ricordati che sul blog abbiamo sempre seguito da vicino la vicenda, passo dopo passo, e continuiamo a farlo. Ho anche inoltrato una serie di domande a uno dei progettisti, Michelangelo Pugliese, il quale mi ha risposto che è giusto che la gente sappia come stanno andando i lavori e che a breve, dopo aver parlato col responsabile del cantiere, risponderà ai quesiti e pubblicheremo il tutto sul blog. Quindi non parlare di mancanza di informazione sul castello o faziosità a Vallone Mario. E, visto che siamo in argomento, ricordati pure che tre anni fa, dopo l’immissione in possesso, sono stato attaccato violentemente sulla stampa dall’ex vicesindaco Pino Rombolà e tu, che avresti dovuto intervenire per difendermi e perché chiamato direttamente in causa, non hai avuto gli attributi per farlo. Per tutti questi motivi, quando ti ricapita di parlare del castello, non osare dire sciocchezze su Mario Vallone e su Vibonesiamo.

 …nel prosieguo del Consiglio sono uscito dalla sala più volte per andare in bagno in quanto avevo un forte mal di testa. Porcelli ha citato altre cose, tra cui la strada Taccone, ultimata da questa amministrazione in “soli” tre anni (finanziamento preso dall’ex sindaco Aurelio Rombolà), come pure la sala consiliare, per la quale ci sono voluti anche in questo caso “solo” tre anni per finirla (anche qui progetto e maggior parte dei soldi della precedente amministrazione).

Insomma, Porcelli ha elencato le (mirabili) cose realizzate…io apro una parentesi per elencare le cose mai affrontate da lui che mi vengono subito in mente e le cose che si potevano fare con i soldi che ha speso per pavimentare: campi calcetto nei 4 paesi; bandi per mandare i giovani in vacanza-studio all’estero; ristrutturare scuole medie Brattirò; acquistare Villa Orsola a Caria e chiedere i soldi alla Regione per ristrutturarla; bonifica di qualche discarica abusiva; riparazione manto stradale e manutenzione stradale (ad esempio i pini all’entrata di Brattirò); rifacimento segnaletica orizzontale e verticale; incentivare la creazione di imprese, specie giovanili; dire al vigile di farsi vedere almeno una volta al mese perché regna il caos assoluto; favorire lo smantellamento dell’eternit dalle abitazioni; recuperare le Tombe Saracene; recuperare la Grotta di Santiu Liu; recuperare la Funtana Vecchia di Brattirò; istituire in servizio navetta; contribuire al recupero della spiaggia di Formicoli; organizzare iniziative culturali e finanziare quelle esistenti…e mi fermo…

INVECE I SOLDI SONO STATI SPESI PER PAVIMENTARE LA PIAZZA DI BRATTIRO’ E DARE LAVORO AI SOLITI NOTI…GIUDICATE VOI QUALE SAREBBE STATA LA SCELTA MIGLIORE PER LA COLLETTIVITA’.

Dopo tutte queste esternazioni Porcelli ha iniziato  a parlare del resoconto del bilancio. Io, visto che le cose andavano per le lunghe, con i soliti “flirt” con l’opposizione, ho preferito dire basta e andarmene. La mia capacità di sopportazione è stata sopraffatta. Di quanto detto nel prosieguo riporto il documento letto dal consigliere Cosmo Vallone, scritto molto eloquente, che vi invito a leggere per capire come è stato gestito il comune di Drapia e le condizioni in cui si trova…

Mario Vallone

L’INTERVENTO DI COSMO VALLONE

Il  rendiconto di bilancio è l’atto più importante su cui si possa  esprimere un giudizio complessivo sull’operato dell’amministrazione fino a questo momento.  Colgo, pertanto,  l’occasione, per individuare le ragioni che mi spingono a esprimere la mia valutazione sulla sostanza del  documento di bilancio e sul lavoro svolto dalla giunta.

Sebbene stimi personalmente l’assessore Matteo Mazzitelli  ritenendolo una persona onesta,  competente e infaticabile nel suo lavoro, non posso accettare che un consigliere e assessore al bilancio e alla programmazione economica sia anche il responsabile dell’ufficio finanziario, colui che deve esprimere il parere contabile sull’atto che stiamo esaminando, specie dopo l’approvazione del regolamento sui controlli interni.

Mi sembra si debba rilevare un evidente ossimoro nella volontà di far coincidere il potere di  indirizzare la  spesa con quello di gestire e certificare ‘i flussi finanziari. In sostanza le funzioni di indirizzo non sono separate dai compiti di gestione né tantomeno dall’attività di controllo.

Il responsabile dell’ufficio finanziario assume, infatti,  funzioni di coordinamento e vigilanza sugli uffici chiamati ad accogliere le proposte che lui stesso formula come assessore.

Inoltre, il responsabile dell’ufficio finanziario:

  • rileva e valuta i costi sostenuti dall’ente cioè i costi di attività e operazioni proposti, in parte, da se stesso
  • verifica l’efficienza gestionale dei responsabili tra cui c’è un altro assessore, oltre che se stesso
  • presenta un referto annuale al sindaco e a se stesso – come organo di governo – sui risultati del controllo
  • fornisce supporto informativo a se stesso come organo esecutivo
  • controlla gli equilibri di finanza pubblica la cui entità è proposta, specie sul titolo II della spesa, da se stesso.

E’ opportuno rimarcare il paradosso di questa situazione.  L’assessore Mazzitelli formula le proposte nella fase di redazione del bilancio come assessore, le accoglie e le certifica nello strumento finanziario come responsabile, le vota come consigliere; in pratica propone, esprime parere favorevole sulla proposta da lui proposta e poi  vota la  proposta da lui proposta e da lui certificata.

Sarebbe lecito, a questo punto, dubitare delle funzioni di garanzia esercitate dal responsabile dell’ufficio finanziario davanti al Consiglio. L’organo terzo di garanzia non c’è; il politico non mi sembra essere affatto la persona più adatta a segnalare eventuali disfunzioni, errori, omissioni, irregolarità nella formulazione e adozione di atti amministrativi o dati di bilancio.

Non faccio mistero da mesi  della mia avversione per le precedenti scelte dell’amministrazione in materia di investimenti. In un contesto economico  di estrema inquietudine e incertezza  i fondi di bilancio dovevano essere investiti cercando il massimo consenso con tutte le componenti della maggioranza; occorreva aprire  una discussione pubblica con la cittadinanza e rendere edotta anche la minoranza dei processi decisionali.

La giunta ha preferito arroccarsi, chiudersi ad ogni tipo di dialogo o consultazione, nascondendo le proprie solitarie autodeterminazioni fino a poche ore della formulazione del bilancio di previsione 2012.

Anch’io ritengo che il patto di stabilità sia totalmente negativo e che vadano ammorbiditi quei vincoli che soffocano paradossalmente i comuni più virtuosi. Detto questo, sarebbe stato ancora più  auspicabile lavorare tutti insieme per  operare scelte condivise.

Solo così  l’amministrazione, che rappresenta la comunità, poteva sostenere  il peso delle determinazioni che influiranno inevitabilmente sulla tenuta dei bilanci futuri.

Abbiamo avuto 3 anni per programmare gli investimenti, discuterne, soppesare costi e benefici, consultare i cittadini. Non è stato fatto nulla di tutto questo.

Se andiamo ad analizzare gli elementi contabili non possiamo non notare gli aspetti  più critici che hanno contraddistinto la gestione economica del 2012. Il comune, come osserva  lo stesso responsabile dell’ufficio finanziario, è vissuto al di sopra delle proprie possibilità,  generando un disavanzo di competenza superiore a quello dello scorso anno.

Per quanto riguarda il quadro generale, le riscossioni, di gran lunga inferiori ai pagamenti, hanno determinato un saldo negativo di 634 mila euro rispetto al fondo di cassa del 1° gennaio che si è assottigliato, in un anno, da 1 milione 146 mila euro a 512 mila euro a causa anche delle anticipazioni di cassa, che hanno pesato per circa 380 mila euro.

 Ricordo che le anticipazioni sono, in sostanza, movimenti di fondi effettuati sulla base di “pagherò”, permessi dalla Legge solo per  poter far fronte a pagamenti urgenti ed indifferibili in situazioni di carenza temporanea di disponibilità liquide.

Il risultato della gestione di competenza fa rilevare un saldo negativo di circa 370 mila euro, 110 mila euro in più rispetto al saldo negativo del 2011 che era di 260 mila euro.

Il comune ha emesso più mandati di pagamento rispetto a quanto ha incassato per una differenza di 197 mila euro.

I residui attivi, cioè le somme accertate e non riscosse, risultano  essere inferiori di 171 mila euro rispetto ai residui passivi, cioè le somme impegnate e non ancora pagate che incideranno sul patto di stabilità.

Ricordo che una buona consistenza dei residui attivi fa capo ai tributi pregressi su cui bisognerà  ritornare.

Il risultato dell’amministrazione registra una disponibilità di fondi non vincolati di 639 mila euro a patto che si realizzino i residui.

La spesa corrente nel 2012 è aumentata di circa 65 mila euro rispetto a quella sostenuta nel 2011 probabilmente perché sono cresciuti  i costi di merci e servizi o moltiplicate le competenze trasferite dallo Stato ai comuni.

 Il comune quindi ha dovuto stornare parte degli oneri di urbanizzazione per coprire la spesa corrente. Nel 2011 i 71 mila euro ricavati dagli oneri erano stati tutti investiti; oggi abbiamo dovuto lasciare alla spesa corrente 23 mila euro  dei  117 mila raccolti con gli oneri.

Passo, ora, ad analizzare l’elenco dei residui allegato al rendiconto nel quale si evidenziano i crediti e i debiti per risorsa e intervento e per anno di riferimento.

Sul titolo II dell’elenco, nella parte dei residui passivi,  notiamo  i futuri pagamenti che andranno a incidere sul patto di stabilità.  Se ci soffermiamo  ad analizzare le voci, osserviamo che buona  parte di esse sono costituite dagli investimenti di cui accennavo prima e sui quali l’amministrazione avrebbe dovuto, a mio parere, cercare, fin dall’inizio e date le premesse del patto di stabilità, il dialogo con tutte le forze del Consiglio per sostenerla. Ricordo che stiamo parlando di fondi del bilancio comunale costituito con anni di rimesse dirette e indirette da parte della cittadinanza.

Le spese per investimenti  di riqualificazione e decoro urbano di Brattirò, Gasponi e Caria ammontano ancora, dopo i pagamenti di dicembre, a 390 mila euro in tutto,  così distribuiti: 142 mila per la piazza di Brattirò, 112 mila per la pavimentazione di Gasponi e 137 mila euro per la pavimentazione di Caria.  Esse incideranno sul patto di stabilità  perché  non provengono da fondi europei e saranno liquidate in questo  o negli esercizi futuri.

Vorrei poi  notare brevemente  che a queste si aggiungeranno  altre piccole spese riportate a residuo  che avrebbero potuto essere evitate se si fosse operata una gestione più attenta.  Si tratta di investimenti  riconducibili tutti a determinazioni del 2011 che avrebbero potuto quindi essere completati:  5600 euro per sistemazione grate a Drapia e Gasponi, 4000 euro per delimitazione strisce pedonali e parcheggi , 1200 euro di acquisto segnaletica stradale, 3000 euro per pulire i siti inquinati.

Tralascio, naturalmente, di annoverare quegli investimenti sui quali mi trovo d’accordo con le scelte dell’amministrazione (castello Galluppi, dissesto idrogeologico di Drapia, strada S. Isidoro e molte altre).

Sul turismo, che dovrebbe costituire uno dei volani di sviluppo –  se non l’unico – del nostro comune, si sono spesi 300 euro a fronte di uno stanziamento complessivo di ben 3500 euro sulla spesa corrente. Gli investimenti nei settori sport, turismo, settore sociale, sviluppo economico, servizi produttivi sono stati pari a 0. I mutui, aumentati  di 560 mila euro, ammontano ora a 900 mila euro, data la somma con quelli contratti negli anni passati.

I  residui che avrebbero potuto incidere sul patto di stabilità sarebbero potuti essere, inoltre,  di gran lunga maggiori se l’amministrazione non si fosse impegnata a liquidare nel solo mese di dicembre – in particolar modo tra il 14 e il 17 dicembre – ben 130 mandati di pagamento per sole spese di investimento  – di cui alcuni risalenti a parecchi mesi prima – sul titolo secondo  per un totale di 680 mila euro circa.

Dall’analisi delle entrate nell’elenco dei residui attivi bisogna rilevare su parecchie voci la mancata corrispondenza degli incassi sull’assestato previsto, specie per quanto riguarda i ruoli coattivi dell’ICI, dell’acqua e della spazzatura.  Nonostante la buona volontà e l’impegno dell’ufficio tributi ed escludendo comunque i  buoni risultati raggiunti nel far pagare qualche villaggio turistico, non mi sembra siano stati centrati successi brillanti sul recupero o sull’accertamento dei  crediti pregressi specie sul consumo dei privati.

Il quadro generale dei residui attivi riscossi è sconfortante per vari motivi, alcuni dei quali non dipendono dall’operato dell’amministrazione. Sono stati riscossi in tutto 594 mila euro su 2 milioni 752 mila euro di residui da riscuotere, appena il 21%.

Su questi dati pesano soprattutto le entrate extratributarie e i trasferimenti di capitale dello Stato e della Regione,  data la situazione di crisi economica e le lungaggini burocratiche, ma anche le entrate tributarie, esclusi i proventi per i servizi pubblici,  delle quali si è riscosso il 42% sull’accertato.

Queste le voci più eloquenti  che emergono dall’analisi dei residui attivi, escludendo il recupero 2012 su cui possono influire verosimilmente fattori di cassa contingenti.

Per quanto riguarda l’ ICI.

L’amministrazione ha operato bene sui tributi ICI negli anni di  sua competenza, ma ha recuperato poco sui ruoli coattivi. Il recupero più ingente è stato quello dell’ICI 2011; 134 mila euro incassati su 160 mila euro accertati, l’84%. Questo è, probabilmente, il dato che ha alzato la soglia del recupero al 42%.

Nei ruoli coattivi invece si è determinata la seguente situazione:

  • 3800 euro incassati  su 42 mila accertati  per il  ruolo coattivo ICI 2007, il 9% circa
  • 0 euro incassati  su 9000 mila accertati  per il ruolo coattivo ICI 2004, lo 0%
  • 0 euro incassati  su 15.000 mila accertati per il ruolo coattivo ICI 2003, lo 0%
  • 4600 euro incassati  su 10.000 accertati sulle liste ICI 2005, il 47%
  • 7000 euro incassati  su 21 mila euro accertati sulle liste ICI  2006, il 32%

I residui ICI ancora da recuperare, escluso il tributo 2012, la cui entità non può fare altro che peggiorare il dato,  ammontano ancora a 109 mila euro circa.

Per la pubblicità – un’imposta di piccolo taglio – escluso il dato del 2012, bisogna ancora recuperare 1800 euro circa sui ruoli coattivi.

Per quanto riguarda la TARSU ( al netto delle riscossioni 2012) riscontriamo lo stesso andamento generale evidenziato circa la riscossione dell’ICI. Il comune ha ottenuto risultati accettabili sul ruolo coattivo TARSU 2007, 23 mila euro su 47 mila euro di assestato (il 48%) e sul ruolo volontario TARSU 2011 con 100 mila euro di incassi su 219 mila di assestato (il  45%).

Per gli altri anni, invece, la situazione è la seguente.

  • 1500 euro incassati su 8 mila assestati per il ruolo 2001, il 19%
  • 560 euro incassati su 3 mila e 800 assestati per il ruolo coattivo 2004, il 13%
  • 5 mila e 400  euro incassati su 53 mila assestati per il ruolo coattivo 2008, il 10%
  • 520 euro incassati su 67 mila assestati sullo smaltimento rifiuti 2009, il 7%
  • 8 mila  euro incassati su 87 mila assestati sullo smaltimento rifiuti 2010, il 9%

I residui TARSU ancora da recuperare, escluso il tributo 2012, la cui entità non può fare altro che peggiorare il dato ammontano ancora a 358 mila euro circa.

Gli importi totali delle addizionali ECA e MECA da riscuotere sui ruoli coattivi TARSU del 2001, 2003 e dal 2007 al 2011 è di 6 mila 800 euro circa, il 28%.

Sui versanti di acqua, fogna e depurazione registriamo la solita situazione, esclusi i ruoli del 2012. Sono buoni i risultati delle liste di carico acqua 2010 con 20 mila euro raccolti su 25 mila assestati (il 76%); appena soddisfacente il risultato del canone acqua 2011 con 47 mila euro incassati su 108 mila assestati (il 43%); ancora non del tutto soddisfacente, infine, il risultato del canone depurazione 2011 con 14 mila euro incassati su 30 mila assestati, il 46%. Per il resto registriamo lo stesso trend di prima.

Su ruoli e liste di carico acqua, fogna e depurazione dal 2002 al 2011 si sono incassati 25 mila euro su un assestato di 153 mila euro, il 16%. I residui da incassare sui capitoli acqua, fogna, depurazione ammontano a 212 mila euro circa.

Dall’analisi dell’elenco dei residui in entrata da riportare al 31/12/12 (codici bilancio 1.01.008, 1.01.0010, 1.01.0030, 1.02.0070 – escluso l’accertamento 183.0 -, 1.02.0080, 1.02.0090, 1.02.0230, 3.01.0680 – esclusi gli accertamenti 2012 371.0, 372.0 e 373.0), emerge che i residui attivi ancora da incassare di ICI, TARSU, acqua, fogna, depurazione, piccole imposte, esclusi i tributi provinciali ed escluso l’anno 2012, ammontano a 716 mila euro circa, cifra, questa, destinata ad aumentare che graverà  enormemente sulla tenuta dei conti futuri.

 In un anno, rispetto alla situazione del 2011, solo i residui dei tributi (escluse, quindi, le cifre esorbitanti degli altri titoli oltre che quelle di acqua, fogna ecc) sono aumentati di 56 mila euro. La riscossione dei tributi, quindi, invece che aumentare è diminuita del 9% rispetto a quanto riscosso nel 2011; i residui attivi contemplati nel titolo I, infatti, sono cresciuti da 848 mila euro a 904 mila euro.

Notiamo ancora che sulla gestione del servizio acquedotto la mancata corrispondenza delle entrate rispetto alle uscite ha generato un saldo negativo di 35 mila euro che avrebbero potuto essere impegnati per alleggerire le bollette dell’acqua.

Non vi è dubbio che per tutte queste voci l’assestato sia stato di gran lunga inferiore all’incassato. Non credo, però,  che  la stragrande maggioranza dei cittadini di Drapia sia costituita da evasori fiscali.

Parecchi  cittadini, invece, i quali  sono stati invitati con raccomandata ad accertare i pagamenti delle bollette pregresse, hanno dimostrato, esibendo ricevuta, di aver effettivamente corrisposto le somme dovute, ma il comune, a quanto pare, non ha mai incassato  a distanza di mesi e anche di anni.

Sarebbe necessario indagare se le tesorerie delle poste o delle banche abbiano trattenuto gli importi delle bollette  e perché.

Si è generata, così, una situazione paradossale: quei cittadini che hanno pagato e magari smarrito la ricevuta, visti gli avvisi dei ruoli coattivi,  si sono trovati a dover corrispondere il doppio del consumo con grave danno per loro e  senza alcun beneficio per le casse comunali dalle quali si continuano, anzi,  ad attingere migliaia  di euro (circa 18 mila euro di residui non rimborsati)   per spedire raccomandate, avvisi e ingiunzioni. 

Sarebbe, forse, opportuno, pensare di ricorrere a un ente esterno di riscossione crediti, potenziare i flussi informativi con l’Agenzia del territorio  oppure stabilire intese con altri comuni per unire risorse umane e strumentali nella lotta all’evasione.

Concludo, invitando questa amministrazione ad accertarsi, una volta per tutte, se i pagamenti dovuti siano stati effettivamente corrisposti e se quindi i residui di crediti esigibili accertati siano reali.

Non possiamo continuare a riportare, ogni anno, a residuo centinaia di migliaia di euro di somme imprecisate (pagate, evase, trattenute, perse?)  e magari già corrisposte dai cittadini, ma mai, come risulta agli atti,  incassate.

Il consigliere

Cosmo Vallone

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