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Un giorno importante per Tropea

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Ieri è stata una giornata importante sia per Tropea che per tutta la nostra diocesi e per tutta la nostra regione.

Si è infatti conclusa l’inchiesta diocesana sul presunto miracolo di don Francesco Mottola, sacerdote tropeano scomparso il 29 giugno del 1969, dopo una vita dedicata agli umili (il 17 dicembre 2007 don Mottola era stato proclamato Venerabile dal pontefice Benedetto XVI).

Per l’occasione è stata celebrata una messa solenne dal vescovo Luigi Renzo nella concattedrale di Tropea.  Alla funzione religiosa, officiata alla presenza di numerosissimi sacerdoti provenienti da tutta la nostra provincia e non solo, hanno partecipato numerosissimi fedeli.

Il vescovo, nel corso della sua omelia, dopo aver salutato tutti i presenti, ha ripercorso brevemente i passaggi della causa di beatificazione finora completati. Il presunto miracolo si è verificato alcuni anni fa: un giovane sacerdote con seri problemi di salute sarebbe guarito “inspiegabilmente”, dopo aver sognato don Mottola, il quale gli avrebbe appunto annunciato la sua guarigione. La curia miletese dopo quel fatto  ha anzitutto chiesto e ottenuto l’autorizzazione, essendo il presunto miracolo verificatosi a Roma ma essendo i protagonisti della storia tutti della nostra zona, di procedere con l’indagine su quanto avvenuto qui nel vibonese.

Lo scorso agosto si è quindi insediato il tribunale diocesano, composto da: don Francesco Sicari (rettore del Seminario di Mileto, delegato del vescovo); mons Vincenzo Varone; il notaio Francesco Reda; il medico perito Luca Cosentino. Postulatore della causa è stato nominato: don Enzo Gabrieli.

Queste persone hanno lavorato molto intensamente per raccogliere informazioni e documentazione e ascoltare testimonianze e pareri.  Tra quest’ultimi da segnalare i pronunciamenti di alcuni medici, testimonianze di enorme rilievo perché, come intuibile, il miracolo si può accertare solo se la scienza medica non riesce a spiegare quanto accaduto. Inutile dire quanto sia necessaria la prudenza in casi del genere. E va ricordato, a scanso di equivoci, che durante la cerimonia di ieri – come ha specificato mons Renzo- è stata portata a termine solo la fase diocesana del processo di beatificazione, con l’insediamento del tribunale, l’esposizione del suo lavoro (ma non delle conclusioni) e la chiusura dei plichi che saranno spediti a Roma per le successive valutazioni della Chiesa. Quindi,  affinché don Mottola sia proclamato Beato bisogna ancora aspettare, e non si sa quanto, sperando che il miracolo venga effettivamente accertato da una commissione vaticana.

Lo stesso presule nel corso della sua omelia ha poi spiegato che la scelta del 5 aprile, come data di conclusione della fase processuale diocesana non è casuale. Il 5 aprile del 1924, infatti, don Mottola veniva ordinato sacerdote. E mons. Renzo ha letto i pensieri e le sensazioni annotate dal sacerdote tropeano in quei giorni così importanti, commentando questi scritti molto toccanti e significativi.

Al termine della Santa Messa, animata dal coro don Giosuè Macrì diretto dal maestro Vincenzo Laganà, si è appunto insediato il tribunale per l’ultima sessione del suo lavoro. Le pratiche previste dal diritto canonico sono state espletate dettagliatamente. Il plico contenente tutte le informazioni raccolte dal tribunale che ha portato avanti l’inchiesta è stato sigillato e verrà spedito a Roma, nella speranza, come già detto, che i tempi di pronunciamento per la beatificazione di don Francesco Mottola non siano lunghi e che l’esito, naturalmente,  sia positivo.

MarioVallone

TUTTE LE FOTO SONO DI VIVIANA MAZZOCCA, CHE RINGRAZIAMO

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