Spiaggia di Formicoli, non “una storia, la “nostra storia”

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La spiaggia di Formicoli non molti anni fa (foto poro.it)
La medesima spiaggia pochi giorni fa

 

 

 

 

 

 

 

 

RICEVIAMO e PUBBLICHIAMO:

“Spiaggia di Formicoli, non “una storia”, la “nostra” storia.

Da dove cominciare. Passavamo l’estate, da giugno a settembre, su a Biluscia, sopra la spiaggia di Formicoli, e scendevamo sempre tutti giù a Formicoli, in spiaggia, nonni, genitori, cugini.

Conosciamo tutto di questo lembo di terra, anche se non siamo di Santa Domenica.

Siamo attaccati a questa terra che è la nostra memoria.

All’inizio era terra coltivata a vite zibibbo, grano e agrumeti. Poi, dalla terra è nato il campeggio.

Ci teniamo, ci abbiamo sempre tenuto; abbiamo sempre cercato di preservarla dalla forza del mare, dall’erosione, in ogni modo; e non solo perché abbiamo un interesse nella terra, ma per amore della terra stessa. Sono le nostre radici ed anche quelle dei nostri figli che qui giocano, si divertono, passano tanti mesi all’anno, esattamente come noi.

Ricordo quando mio padre all’inizio degli anni ’80 donò parte della nostra terra ai santadomenicoti affinché avessero il parcheggio e l’accesso diretto alla spiaggia: l’allora sindaco Loiacono, me lo ricordo ancora, venne a casa nostra, a Roma, a raccogliere la firma di papà per l’impegno alla donazione.

Perché noi ci siamo sempre sentiti parte integrante di questa terra, di questa spiaggia.

Dopo tanti anni e tanti sforzi, vederla così ci rattrista, ci preoccupa, ci allarma.

E siamo pronti a tutto pur di conservarla.

Ieri l’incontro, voluto e atteso, “l’amministrazione comunale di Ricadi incontra i cittadini sul grave problema dell’erosione della spiaggia”. Partiamo da Roma, senza pensarci troppo.

Peccato che non avessi capito lo spirito dell’incontro di ieri, peccato non lo avessero capito forse neanche i cittadini di Santa Domenica.

Il comunicato recita “l’amministrazione incontra i cittadini”. Magari sarebbe stato più comprensibile per noi “l’amministrazione comunica ai cittadini”. Allora saremmo stati tutti zitti zitti a sentire.

E forse non era chiaro neanche all’amministrazione comunale e agli ingegneri incaricati di risolvere la questione. Forse anche loro hanno contribuito al fraintendimento.

Non era chiaro al sindaco, perché in apertura ha anche chiesto il contributo dei cittadini con idee, suggerimenti, domande. E noi ci siamo sentiti coinvolti, finalmente.

Per poi concludere, il sindaco, con un “non siete competenti “.

Non era chiaro agli ingegneri, preoccupati in primis di difendere il loro operato.

Ma nessuno voleva dare colpe, anche se, ovunque si ravvisino responsabilità, vanno acclarate. Ma non era questo il punto ieri, né la sede giusta.

Abbiamo provato a darne di suggerimenti, certamente dettati solo dall’esperienza e forse non in maniera sistematica.

Peccato che nessuno di noi avesse una laurea nel campo delle correnti marine, peccato che nessuno di noi fosse progettista, ma semplici persone di esperienza, che da anni vivono e osservano quel tratto di spiaggia e di mare.

Forse però i progettisti hanno solo le conoscenze tecniche; forse insieme, conoscenze tecniche ed esperienza, possono contribuire ad una reale risoluzione del problema.

Un’occasione persa, per noi dico, che la prossima volta andremo ad un incontro preparati, dopo aver conseguito una laurea celere. Se mai si dovesse aprire il promesso tavolo di concertazione tra pubblico e privato forse non sarò all’altezza.

Forse anche l’amministrazione però ha perso un’occasione di confronto sana, utile.

Ogni granello di sabbia che sta lì sulla spiaggia, è una persona di Santa Domenica, senza laurea forse ma con tanta esperienza di mare.

Non voglio che tutto sia perduto. Non vogliamo che tutto sia perduto.

Stamattina, c’è stato un confronto costruttivo con qualcuno dei partecipanti alla riunione della sera prima.

Diamo un senso all’incontro di ieri, diamo un segnale importante:

Sindaco, Amministrazione comunale, ingegneri! Ben venga il tavolo di concertazione.

Consentiteci di darvi e darci una mano.”

 

Aurora Tocco e famiglia, proprietaria del Villaggio Formicoli

Commenti

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One Reply to “Spiaggia di Formicoli, non “una storia, la “nostra storia””

  1. pensare che su questa spiaggia abbiamo passato le nostre estati anche noi di BRATTIRO’, lo chiamavamo
    “u mari nosciu”; cercate di fare qualcosa non è possibile ridurre così il nostro patrimonio naturale.

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