Lo scorso giovedì, nella sala convegni dell’Anap, si è svolto il convegno dal titolo “Il disagio giovanile”. L’iniziativa è stata organizzata dall’associazione “Oltre mamma e papà” diretta da Teresa Scarmato che ha aperto il seminario e introdotto i lavori: «La finalità di tale incontro -ha dichiarato- è approfondire le ragioni e comprendere le modalità d’intervento per affrontare e superare le cause del disagio giovanile». La manifestazione è stata l’atto conclusivo del concorso di poesia indetto per ricordare la memoria di Alba Rosa Garrì che, giovanissima, ha posto fine alla sua esperienza terrena. I lavori sono stati moderati da Dina Tulio Donatone. Ricco e altamente qualificato il parterre dei relatori. La prima a prendere la parola è stata Maria Rosaria Ingenito, della commissione prefettizia che regge le sorti amministrative del Comune. La commissaria si è soffermata sui progetti Pon sicurezza e produttività, per evidenziare il legame tra la crescita umana e quella sociale: «Solo con una concreta azione di stimolo degli interessi -ha dichiarato- si può creare una base per eliminare i motivi dei disagi interiori». A seguire l’intervento della dirigente scolastica del locale istituto comprensivo, Giovanna Pileggi la quale ha approfondito la tematica sotto il profilo scolastico e didattico: «Non bisogna mai sottovalutare -ha affermato- l’irrequietezza dell’allievo o la sua chiusura, sono spie del disagio che richiedono, per i docenti, una preparazione specifica, differente rispetto al passato e l’ausilio di competenze tecniche adeguate». Toccante, la testimonianza di Domenico Garrì, padre di Alba Rosa il quale ha evidenziato: «Non è facile entrare nel mondo adolescenziale. Le famiglie non sono attrezzate per comprendere le problematiche, ma la loro conoscenza è fondamentale per accostarsi positivamente ai ragazzi. L’aspetto più importante, per un adolescente, è avere la sensazione di essere amato». È toccato poi al vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, monsignor Luigi Renzo che in un articolato e approfondito discorso ha messo in relazione la crisi spirituale con quella sociale e culturale: «Viviamo in una società che corre -ha sottolineato- e quindi non si accorge del disagio. Davanti all’umanità, dobbiamo farci sconfiggere dalla tenerezza». È stata quindi la volta del prefetto di Vibo Valentia, Michele Di Bari il quale ha posto l’accento sul ruolo delle istituzioni, specie dei Comuni, nel predisporre strumenti idonei a prevenire o intervenire sulle ragioni del disagio giovanile: «Noi siamo abituati ad affrontare i vari problemi in termini economici o giuridici. Ma la tematica richiede l’ausilio di un diverso strumento: la perspicacia umana che investe non soltanto l’agire degli addetti ai lavori, ma anche dei singoli cittadini e dei Comuni». Dal canto suo, Quintina Vecchio, vicesindaco del Comune di Zambrone ha messo in evidenza come sia determinante, per superare il disagio giovanile, il ruolo degli adulti «i quali -ha relazionato- devono sapere orientare i giovani e offrire loro un orizzonte di valori». Ricca di riferimenti quotidiani, di “vissuto” disagio giovanile è stata, invece, la riflessione del presidente del Tribunale dei minorenni di Catanzaro, Luciano Trovato, il quale ha posto l’accento sulla pressoché totale carenza di adeguate strutture, per fronteggiare le drammatiche situazioni giovanili, specie nel Vibonese: «Gli adolescenti vivono una vita “cruda” e non c’è un territorio che abbia i problemi gravi che si registrano nella provincia di Vibo Valentia». Infine, spazio agli interventi tecnici. La psicologa Daniela Mazzitelli ha sottolineato come «sia impossibile tracciare una linea di demarcazione netta fra disagio e anormalità»; mentre, la psicoterapeuta Claudia Grasso ha messo in luce come «il disagio giovanile più che uno stato è un processo, con tutte le relative implicazioni». Fra i soggetti intervenuti, anche l’onorevole Angela Napoli, per la quale «la nostra non è una società a dimensione di adolescente» e don Giuseppe Fiorillo «nei convegni -ha asserito- dobbiamo aprire gli occhi verso il disagio; nella praticità della quotidianità, rimuovere le cause». Al termine, Daphne Iannelli, dell’associazione “Onde mediterranee” ha motivato il premio assegnato al vincitore del concorso di poesia, Marco Russo, allievo della scuola secondaria di primo grado di Briatico, autore della composizione “Crescere”. Attestato di partecipazione anche per Francesco Di Costa, che frequenta la scuola primaria di Daffinà-Daffinacello, che ha composto la poesia “Alla mia mamma”. Gli intermezzi musicali, eseguiti dagli allievi dell’istituto, sotto la guida del maestro Giovanna Filardi; le immagini e i video proiettati, curati da Elena Vallone Panetta.
Corrado L’Andolina
Pubblicato su Calabria Ora il 23 marzo 2013, p. 35
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