Un servizio di monitoraggio costante della foce del fiume Angitola, che consenta di intervenire tempestivamente per ripristinare lo sbocco in mare del corso d’acqua, ogni qualvolta la sabbia trasportata dal moto ondoso tenda a ostruirlo.
La richiesta è stata avanzata dal vice sindaco di Pizzo e assessore all’Ambiente Fabrizio Anello, nel corso di una riunione tecnica convocata, d’intesa con il sindaco Gianluca Callipo, con tutti i soggetti pubblici che hanno competenza sul bacino dell’Angitola.
Oltre al Comune di Pizzo e all’Amministrazione provinciale, rappresentata dal dirigente di settore Gianfranco Comito, alla riunione hanno preso parte il Consorzio di bonifica Tirreno Vibonese, responsabile della gestione della pineta demaniale “Colamaio” presente in prossimità della foce, il Consorzio di bonifica di Catanzaro e Lamezia, da cui dipende la diga dell’Angitola che forma l’omonimo lago più a monte, la Capitaneria di porto e il settore Protezione civile della Regione Calabria.
L’incontro è servito per focalizzare le diverse competenze in relazione alle varie questioni da affrontare, con particolare riguardo alla problematica relativa alla deviazione del fiume in prossimità del mare, causata dalla sabbia che si accumula alla foce, sbarrandola. Fenomeno che determina un ristagno d’acqua con la conseguente proliferazione di mucillagini e la deviazione del fiume, che anziché gettarsi subito in mare, comincia a scorrere per alcune centinaia di metri verso nord, tra la spiaggia e la pineta, erodendole entrambe.
«Quest’arenile, classificato come Sito di interesse comunitario per le sue caratteristiche dune, e la pineta Colamaio, luogo ideale per l’attività sportiva e il tempo libero, rappresentano importanti risorse del territorio napitino – ha sottolineato Anello -. Tutelarle è dunque fondamentale. In quest’ottica abbiamo deciso di convocare tutti i soggetti pubblici coinvolti a vario titolo nella gestione e nella manutenzione dell’area, affinché sia possibile trovare insieme le soluzioni. Inoltre, la deviazione della foce e il conseguente ristagno, causano la proliferazione di particolari alghe che poi, una volta finite in mare, colorano di giallo lo specchio d’acqua, pregiudicando le potenzialità paesaggistiche e turistiche dell’area».
«Se si agisce immediatamente, appena il problema accenna a riproporsi – spiega Anello – l’intervento non è particolarmente costoso e impegnativo, perché è minima la quantità di sabbia da rimuovere per consentire al fiume di sfociare in mare nel punto previsto. Al contrario, bastano pochi giorni di attesa, a volte addirittura poche ore, perché l’ostruzione richieda molta più manodopera, mentre nel frattempo l’arenile e la pineta vengono erosi».
Da qui la richiesta dell’Amministrazione Callipo alla Provincia di affidare il monitoraggio costante della situazione a una ditta che possa intervenire senza indugi quando se ne presenti la necessità. Il suggerimento, accolto con attenzione dal dirigente provinciale, sarà ora sottoposto al vaglio del commissario prefettizio che guida attualmente l’Ente.
Nel corso della riunione, inoltre, è stato siglato un protocollo d’intesa tra Comune, Consorzio di bonifica vibonese e Provincia per la messa in sicurezza e il rimboschimento della pineta Colamaio, che negli ultimi tre mesi, a causa del fenomeno descritto, ha subito la caduta di molti alberi, la distruzione delle passerelle di legno che conducevano alla spiaggia e la formazione di un ripido e pericoloso terrapieno scavato dal fiume in prossimità dell’arenile.
«Ora l’obiettivo più urgente – ha concluso l’assessore Anello – è rendere sicuri i luoghi in vista delle festività pasquali, periodo dell’anno durante il quale in tanti scelgono quest’area per le gite fuori porta, soprattutto in occasione della Pasquetta»
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