Alla presenza degli alunni, del dirigente scolastico Francesco Vinci, dei docenti, del sindaco Gianluca Callipo, dei consiglieri comunali di maggioranza, degli assessori Fabrizio Anello, Maria Pascale, Cristina Mazzei e Giacinto Maglia, di padre Domenico Crupi, parroco della chiesa di San Francesco, l’impianto è stato inaugurato, dopo alcuni mesi di lavori realizzati dalla squadra di manutenzione comunale.
L’intervento rappresenta motivo di sincero orgoglio per l’Amministrazione napitina, che è riuscita a realizzarlo in tempi brevissimi e senza particolari aggravi di spesa, grazie al riutilizzo della copertura impermeabile e del tappetino di gioco della palestra presente nell’ex istituto di Ragioneria, immobile destinato a essere riconvertito in appartamenti di edilizia pubblica, così come previsto nel Contratto di quartiere. Una soluzione economica ed efficace, dunque, che ha consentito di sfruttare elementi costruttivi in ottimo stato di conservazione, destinati altrimenti ad andare perduti.
«Lavorando in sinergia i risultati arrivano – ha affermato Vinci – e la realizzazione di questo intervento ne è la prova. La ristrutturazione della palestra era molto attesa dai 250 alunni dell’istituto, ma anche dalle loro famiglie, che si rammaricavano giustamente per la mancanza di un luogo idoneo a svolgere le attività motorie previste dai programmi scolastici».
Dal canto suo, il sindaco Callipo ha rimarcato l’impegno dell’Amministrazione, mettendo l’accento in particolare sull’attività svolta dagli assessori e dai consiglieri, nonché, nello specifico, dagli operai comunali, che monitorano quotidianamente il territorio intervenendo con celerità per la manutenzione ordinaria e straordinaria di tutte le opere e infrastrutture napitine di competenza di Palazzo San Giorgio.
«La nuova palestra – ha spiegato Callipo – sarà utilizzata non soltanto in ambito scolastico, ma, grazie alla collaborazione instaurata con la dirigenza, potrà essere fruita anche dalle associazioni sportive e dai cittadini che ne faranno richiesta, nei limiti ovviamente della capacità della struttura e dell’esigenza di salvaguardarne la funzione didattica primaria».
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