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Regione Calabria, proposta di legge sui tirocini formativi

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Depositata presso la Segreteria Assemblea del Consiglio Regionale e già pronta per essere discussa nelle Commissioni competenti (III per l’esame in merito e II per il parere), la PL n. 430, intitolata “Norme per i tirocini formativi nella Regione Calabria”, regolamenterà la promozione dei tirocini formativi, dando importanti impulsi ad un periodo, “lavorativo” a tutti gli effetti, che assume un ruolo fondamentale nell’inserimento dei giovani ed il reinserimento dei meno giovani e di altre fasce sociali nel mondo del lavoro.

La Calabria, attraverso l’acquisizione di ben dodici articoli, sarà presto una delle prime (ed al momento anche l’unica regione in Italia insieme alla Toscana), a legiferare in materia, per come previsto dalle linee guida del documento “un quadro di qualità per i tirocini”, presentato dalla Commissione UE il 18 aprile 2012, e secondo lo “schema di accordo riguardante le linee guida per la materia dei tirocini” elaborato dalla Conferenza permanente Stato-Regioni-Province autonome.

Il consigliere regionale Alfonsino Grillo

I tirocini formativi riescono oggi a colmare la lacuna tra le conoscenze scolastiche e le competenze richieste da un sempre più esigente mondo del lavoro, dando la possibilità di acquisire preparazione, esperienza e soprattutto praticità attraverso la familiarizzazione, per un periodo relativamente breve, con la professione che si intende intraprendere. La Regione Calabria, proprio a tal fine, dovrà non solo promuovere, ma principalmente tutelare e controllare il corretto svolgimento dei tirocini, perseguendo in primis il raggiungimento di un buon livello di qualità e, stabilendo di recepire il tirocinio non solo come forma orientativa e formativa al lavoro, ma come uno strumento che riesca a favorire il corretto inserimento del tirocinante nel mondo del lavoro. La Regione Calabria dovrà istituire una politica attiva di controllo e supervisione sullo strumento, individuando azioni ed interventi mirati, volti a prevenire e contrastare un uso distorto e poco consono del periodo formativo, anche attraverso la puntuale individuazione delle modalità con cui il tirocinante presta la propria attività nonché degli elementi qualificanti del tirocinio. La proposta stabilisce infine la non assoluta gratuità del tirocinio garantendo quindi il riconoscimento di una indennità di circa 400,00 Euro che sarà a carico della Regione Calabria.

                                                                                                                                                   On.le Alfonsino Grillo

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