ASSOCIAZIONE CULTURALE “Drapia IN EUROPA”
C.da Sottocuntura s.n.c. 89862 DRAPIA (VV)
Codice Fiscale 96027440799
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Al Sig. Presidente Giunta Regionale Calabria
Via Sensales, 20 – Palazzo Alemanni
88100 CATANZARO
e, p.c.
Al Sig. Commissario Straordinario Delegato
rischio idrogeologico Regione Calabria
Via F. Crispi, n. 33
88100 CATANZARO
A S.E. il PREFETTO di Vibo Valentia
Corso Vittorio Emanuele III
89900 VIBO VALENTIA
OGGETTO: movimenti franosi S.P. 18 – Drapia (VV). Richiesta informazioni.
Ill. mo sig. Presidente,
con la presente intendiamo richiamare la Sua attenzione su una situazione fonte di grave e persistente rischio a carico di un’intera comunità, quella drapiese, quotidianamente minacciata nella sua incolumità dall’incombente pericolo di frane lungo i versanti della S.P. 18, soprattutto nel tratto in prossimità del ponte sul torrente Burmaria, unica via d’accesso all’abitato di Drapia (lo ripeteremo fino allo sfinimento), capoluogo dell’omonimo comune e luogo ove ha sede la residenza municipale. Se ci siamo a ciò determinati è perché nessuna risposta abbiamo finora ottenuto né dagli enti locali interessati, Provincia di Vibo Valentia e Comune di Drapia, né dai competenti organi – politici e tecnici – dell’Ente che Lei rappresenta. Occorre, infatti, precisare che con lettera del 25/07/2012 (All. 1) l’associazione scrivente denunciava a tutte le Autorità predette, oltre che alla Prefettura di Vibo Valentia, l’irritazione montante in seno ad una comunità convinta di essere stata abbandonata al proprio destino da istituzioni locali quasi completamente inerti di fronte ad una situazione da esse stesse definita emergenziale e, nel contempo, ne sollecitava un tempestivo intervento per i profili di rispettiva competenza. Il nostro auspicio è che almeno Lei sia in grado di offrirci se non una soluzione al problema (e sarebbe anche ora, a distanza di più di due anni dall’insorgenza della situazione di pericolo) almeno una risposta chiara alle domande che formuleremo a conclusione della presente nota. Ma, procediamo con ordine.
La prima cosa da mettere bene in evidenza è che noi, parlando di insorgenza della grave situazione di pericolo, intendiamo fare riferimento ai fenomeni franosi verificatisi ad inizio 2011; i quali, tuttavia, non hanno fatto altro che aggravare pesantemente i problemi di natura idrogeologica che già rendevano poco sicuro il transito sulla predetta via di comunicazione, che – come le Autorità summenzionate ben sanno – sono assai più risalenti nel tempo. E tanto rende ragione del perché il Suo assessore ai LL.PP., già con nota prot. n. 152 del 03/12/2010, poteva informare il Sindaco di Drapia che, nel contesto di un accordo di programma stipulato tra Ministero dell’Ambiente e Regione Calabria, volto a rimuovere alcune situazioni a più elevato rischio idrogeologico attraverso il finanziamento di interventi urgenti e prioritari, all’ente a sua guida era stato concesso un finanziamento di € 700.000,00 per “interventi di sistemazione dei versanti ponte Burmaria, loc. Saracinò e Ponte SP 18”. Alla buona notizia venne subito dato (inizialmente anche giustamente) ampio risalto da parte degli amministratori comunali, il cui torto è però quello di aver continuato a sfruttarla a fini propagandistici anche quando il tempo trascorso da questo primo annuncio (da tutti, ovviamente, accolto con favore) cominciava a dilatarsi oltre i limiti del tollerabile, tenuto anche conto che si versa in una situazione emergenziale. Riteniamo giusto sottolineare questo aspetto perché esso si pone in stridente contrasto con il plumbeo silenzio serbato quando – ed erano ormai passati 18 mesi e due piovosi inverni – questa associazione e singoli cittadini cominciarono a formulare legittime domande sulle cause del ritardo (c’è da dire che sorte non migliore aveva avuto un’analoga richiesta indirizzata, ad inizio 2012, ai vertici dell’Ente proprietario della strada, ossia la Provincia di Vibo Valentia). Proprio nel tentativo di acquisire una qualche informazione (che non fosse il ridicolo e offensivo genericissimo riferimento a problemi burocratici di fonte regionale) nel luglio del 2012 si è costituito un comitato civico ad hoc, che – con nota acquisita al protocollo comunale in data 31/07/2012 al n. 3865 (All. 2) – chiedeva al Sindaco un incontro pubblico chiarificatore. Nel corso di tale incontro, avvenuto in data 04/09/2012, dove appariva palese la stizza degli amministratori per averlo dovuto obtorto collo convocare e del cui atteggiamento “aggressivo” è rimasta traccia in alcune cronache giornalistiche del tempo, si è finalmente appreso che il ritardo negli interventi era dovuto a … problemi legati alla burocrazia regionale. Tuttavia, in quella occasione il Sindaco si sbilanciò invitando chiunque avesse voluto accedere ai documenti riguardanti la vicenda a farne diretta richiesta a lui, precisando che il rilascio di eventuali copie sarebbe stato immediato. La realtà dei fatti descrive però uno scenario diverso: questa associazione per venirne in possesso ha dovuto ricorrere ad un formale atto di diffida, dopo avere atteso più dei canonici 30 giorni decorrenti dalla ricezione della richiesta scritta. Sul contenuto di tali documenti non è il caso di attardarsi in questa sede, posto che ciò che più preme ai cittadini drapiesi non è l’individuazione di chi porta il peso delle maggiori responsabilità relativamente alla elefantiasi che ha finora caratterizzato la gestione di una procedura – riconosciamo – non semplice, ma semplicemente di sapere come stanno effettivamente le cose e quando potranno essere ristabilite le normali condizioni di sicurezza nella fruizione della strada.
Discorso completamente diverso, ovviamente, sarà da fare qualora – e speriamo davvero che non debba accadere mai – le omissioni denunciate dovessero assumere i caratteri della rilevanza penale in quanto non impeditive di eventi lesivi a carico dei beni primari della vita e/o dell’integrità fisica di chicchessia; in tale disgraziata ipotesi, lo abbiamo già detto e lo ripetiamo, saremo i primi a chiedere l’intervento dell’Autorità Giudiziaria.
Ritornando ai fenomeni franosi verificatisi ad inizio 2011, occorre dire che essi sono stati di tale importanza da indurre giustamente il Sindaco ad emanare un provvedimento di chiusura temporanea al traffico veicolare e pedonale della strada in questione. Si tratta dell’ordinanza N. 01 del 05/01/2011, che ancora oggi … esplica i suo effetti: quelli di un monumento all’ipocrisia, se è vero come è vero che tale ordinanza è stata da tutti ignorata fin dall’inizio. Dai cittadini che a Drapia vivono o lavorano (comportamento necessitato); dagli amministratori comunali; dalle forze dell’ordine, per esigenze di servizio; dallo stesso Prefetto, che in almeno due circostanze (celebrazioni Bicentenario Comune e inaugurazione nuova sala consiliare) ha voluto onorare Drapia della sua presenza, di persona o attraverso qualificatissima rappresentanza. Quanto ai politici che fino a ieri ricoprivano o ancora oggi ricoprono ruoli istituzionali – soprattutto, ma non solo, quelli che hanno partecipato ai due eventi predetti – il nostro augurio è che abbiano almeno la decenza di ricordare, per tutta la durata della odierna campagna elettorale che li vede nel ruolo di candidati, che se l’unica strada che collega Drapia al resto del mondo è tuttora chiusa è anche grazie al loro assoluto disinteresse e che si astengano, quindi, dal percorrerla con l’intento di ammannire ai drapiesi la stantìa propina del loro futuro, immancabile, impegno.
Registrato, come detto, il fallimento di tutti i tentativi di ottenere informazioni serie esperiti presso l’ente che rappresenta la comunità locale e quello proprietario della strada, non ci rimane che chiedere lumi al massimo rappresentante dell’Ente che aveva promesso di avere stanziato i denari occorrenti per gli interventi necessari, prima di arrenderci all’imperante luogo comune che, nell’attuale temperie politico-sociale, tende sempre più ad identificare ogni presidio politico-istituzionale in una putigha di vinu popolata da quaquaraqua che, come il termine fonosimbolico suggerisce, sono buoni solo a starnazzare. Della tendenziale sovrapponibilità tra tale stereotipo e la realtà odierna sembrerebbe essere convinta buona parte della comunità drapiese, una non trascurabile parte della quale – lo diciamo al sig. Prefetto quale rappresentante dell’Autorità statale, cui la presente è indirizzata per conoscenza – starebbe prendendo in seria considerazione l’ipotesi di disertare le urne, in occasione delle prossime elezioni politiche.
Venendo alle domande che Le avevamo annunciato nelle note introduttive della presente, eccole di seguito declinate:
1) gli abitanti di Drapia chiedono di sapere se i 700.000,00 euro di contributo (in parte) regionale di cui da troppo tempo si sente parlare sono effettivamente disponibili ed utilizzabili dal Comune. Riteniamo legittimo il dubbio, posto che è già passato un ulteriore anno da quando il CIPE ha assegnato le risorse necessarie per l’intervento in questione con delibera n. 8 del 20 gennaio 2012, la quale sotto la voce “Risorse disponibili” riportava come cifra la somma di € 0,00 (zero);
2) chiedono, inoltre, se Lei è in grado, previa acquisizione delle informazioni necessarie presso l’Ufficio del Commissario Straordinario Delegato, che legge in copia, di indicare un termine d’inizio dei lavori di messa in sicurezza della strada.
In attesa di un Suo cortese riscontro, voglia gradire i nostri distinti saluti.
DRAPIA, lì 10 febbraio 2013
Il Presidente
Rodolfo Mamone