Ho appreso che è venuta a mancare Maria Destito e sento la necessità di ricordare questa grande persona, scrivendo di getto quello che mi suggerisce il cuore.
Maria era sposata con un brattiroese, Amerigo Rombolà, e la conoscevo da diversi anni. Da tantissimo tempo aveva problemi ai reni e, a giorni alterni, era costretta a sottoporsi al trattamento di dialisi. La nostra amicizia si era sviluppata e intensificata da quando avevo iniziato a collaborare con Il Quotidiano della Calabria. Saltuariamente mi contattava per segnalarmi, come giornalista, i disservizi (spesso a dir poco vergognosi) che doveva subire lei, assieme a tutti gli altri pazienti nefropatici della nostra provincia. Per tale motivo le davo spesso spazio sul giornale.
Maria ha fondato e presieduto l’ADET, sodalizio composto dai nefropatici e dai loro familiari. Ha sempre lottato per l’affermazione dei diritti di questa categoria di pazienti. Si è sempre battuta, con estrema dedizione e infinito coraggio, senza tirarsi mai indietro, come solo una persona che ama e che prova sensazioni forti sa fare.
Cito i primi, piacevoli, ricordi che mi vengono in mente: due anni e mezzo fa, quando facevo parte della Pro loco Drapia, decidemmo, insieme all’ADET, di raccogliere le firme nella piazza di Brattirò per il consenso all’espianto degli organi. In quell’occasione io, Maria e suo marito andammo anche a trovare il caro don Giuseppe Furchì per chiedergli di celebrare una messa per gli ammalati e appoggiare la nostra iniziativa. Lui accettò, naturalmente. Riuscimmo a raccogliere diverse firme e lei fu molto contenta.
E non dimentico, inoltre, la manifestazione organizzata a Caria nel settembre 2010 da Francesco Pugliese, sempre con la Pro loco, intitolata “Poesie per la vita”, per ricordare Federica Monteleone, la ragazza di Vibo Marina deceduta per un caso di malasanità nel gennaio 2007. Quella sera Maria e la sua associazione parteciparono all’iniziativa attivamente e fu l’occasione, anche quella, per raccogliere altre preziose firme a sostegno della donazione di organi (la foto che vedete qui in alto fu scattata proprio allora).
Cara Maria, non sai quanto mi ha addolorato la notizia della tua dipartita. Sei stata veramente una donna eccezionale, da ammirare. Hai trasmesso sempre coraggio, quel coraggio che, alimentato dalla speranza, ti ha permesso di aiutare molte persone, di intraprendere battaglie civili e di lasciare un segno indelebile del tuo passaggio terreno.
Ci mancheranno i tuoi modi gentili, il tuo saluto garbato ed il tuo sorriso.
Sicuramente ora troverai eterno sollievo: questo ci consola.
Riposa in pace.
Mario Vallone
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