Conti in ordine e spese sotto controllo al Comune di Pizzo, che ha rispettato il patto di stabilità interno (Psi).
È quanto comunica il sindaco Gianluca Callipo, rendendo noto l’esito positivo delle verifiche contabili che confermano l’importante risultato.
Il patto di stabilità è l’accordo tra Stato, Comuni, Province e Regioni che impegna tutti gli enti locali a non aumentare le spese per permettere il rispetto dei vincoli di bilancio posti dall’Unione europea, che valuta l’andamento finanziario di tutto il settore pubblico nazionale, con particolare attenzione all’indebitamento netto, cioè il saldo tra entrate e spese finali.
Obiettivo primario delle regole che costituiscono il Psi è, dunque, proprio il controllo del debito che può gravare sugli enti locali. I Comuni con popolazione superiore ai 5mila abitanti, quindi, sono tenuti a comunicare periodicamente alla Ragioneria generale dello Stato tutti i dati relativi agli indicatori economici e finanziari che consentono di controllare la conformità ai parametri previsti.
«Con il rispetto del patto di stabilità si evitano pesanti conseguenze sanzionatorie che limitano fortemente la capacità di spesa degli Enti meno virtuosi – spiega Callipo -. Un risultato estremamente positivo, quindi, soprattutto se si considera -come ha riferito lo stesso sindaco- che è stato conseguito nel segno della totale trasparenza, rigorosità e veridicità dei conti, senza ricorrere ad artifizi di bilancio per sovrastimare le entrate, come i crediti inesigibili che spesso vengono iscritti con disinvoltura nei cosiddetti residui attivi. È bene ricordare, però, che il rispetto del patto di stabilità non vuol dire che siano finite le difficoltà finanziarie determinate dalla crisi e dalla riduzione dei trasferimenti statali e regionali, ma semplicemente che in questo contesto di scarsità di risorse il Comune è comunque riuscito a limitare l’indebitamento, evitando le sanzioni che altrimenti sarebbero state applicate. Personalmente – aggiunge il primo cittadino – ritengo che le regole troppo stringenti che impongono il patto di stabilità rappresentino un freno allo sviluppo, perché ingessano l’azione degli enti locali, soprattutto in momenti di forte crisi economica. Ma fin quando sarà previsto dalla legge, Pizzo farà di tutto per rispettarlo».
La normativa vigente stabilisce che, in caso di mancato rispetto del Psi, l’ente locale inadempiente venga assoggettato, nell’anno fiscale successivo, a una riduzione dei trasferimenti statali in misura pari alla differenza tra il risultato effettivamente registrato e l’obiettivo programmatico non conseguito. Inoltre, non può assumere nuovo personale, né accendere nuovi mutui per la realizzazione di opere pubbliche.
Cambiando argomento, ma restando nell’ambito della corretta gestione amministrativa, Callipo ha poi reso noto che il Comune ha approvato anche il Piano della performance per il triennio 2013-2015. Si tratta di un documento programmatico previsto dalla legge e varato dalla giunta comunale, con cui l’Amministrazione esplicita i propri impegni nei confronti dei cittadini, fissando precisi obiettivi, in base ai quali sarà poi possibile misurare e valutare le prestazioni del Comune e la capacità di soddisfare i bisogni della collettività.
L’obbligo di assumere obiettivi misurabili attraverso il piano della performance è previsto dalla riforma Brunetta (D.Lgs.n. 150/2009), con riferimento alla quale il Comune di Pizzo sta compiendo ulteriori passi per conformare pienamente l’attività amministrativa alle previsioni di legge, intervenendo in particolare sul sistema di ottimizzazione del lavoro e di modernizzazione dei controlli interni. In questo rinnovato scenario, fondamentale è il ruolo del Nucleo di valutazione che garantisce la definizione e l’implementazione dei sistemi di misurazione della performance.
Il documento approvato dalla giunta napitina, quindi, rappresenta a tutti gli effetti uno strumento per migliorare il coordinamento della struttura organizzativa, potenziare i meccanismi di comunicazione, individuare le attese, favorendo la trasparenza e l’efficienza dell’azione dell’Ente.