La celebrazione del centenario “da Santa Cruci” di Brattirò

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Domenica scorsa i brattiroesi hanno festeggiato il centenario della “Santa Cruci”, monumento dall’alto valore simbolico per tutti coloro che sono nati in questo luogo. La popolazione si è ritrovata di fronte alla chiesa parrocchiale del paese ed in processione assieme al parroco don Sergio Meligrana si è recata nei pressi del monumento situato all’entrata di Brattirò.

Il sacerdote ha quindi officiato la Santa Messa all’aperto.

Don Sergio, nell’omelia, ha ricordato la missione dei padri passionisti che nel gennaio di cento anni fa lasciarono questo monumento come segno del loro passaggio. Il parroco ha spiegato il significato degli elementi “incastonati” nella croce dai padri passionisti. Le due lance, una utilizzata per trafiggere Gesù e l’altra per dargli da bere aceto; e poi il simbolo dei passionisti al centro della stessa croce. Ma soprattutto – ha sottolineato don Sergio- la scelta di porre la croce  all’entrata del paese, come segno di accoglienza e, allo stesso tempo, di saluto. Ed è proprio questo il significato che noi brattiroesi abbiamo sempre dato a questo monumento. Don Sergio lo ha colto in pieno questo senso e, devo dire, personalmente mi è piaciuta tantissimo la scelta di festeggiare la ricorrenza in modo sobrio (ricordo, inoltre, che don Sergio nei giorni scorsi ha fatto restaurare “a Santa Cruci”). Nei pressi di questo monumento, infatti, come ho avuto modo di ricordare in un precedente post, fino a non molti anni fa veniva salutato il feretro dei nostri cari defunti. Ed è sempre in questo luogo che fino a decenni (parecchi) addietro si salutavano gli emigrati che lasciavano il paese (alcuni non vi avrebbero fatto mai più ritorno). Qui, “a Santa Cruci”, inoltre, ogni Domenica delle Palme noi brattiroesi benediciamo i ramoscelli di ulivo e rievochiamo l’entrata di Gesù a Gerusalemme prima della Passione. Quanto al significato legato all’accoglienza citato da don Sergio, anche questo trova riscontri nella storia del paese. Penso, in tal senso, all’arrivo della bara con le spoglie mortali del caro don Giuseppe Furchì che abbiamo accolto, tutti insieme, proprio “A Santa Cruci” l’8 marzo del 2011.

Insomma, questo monumento è molto significativo per noi, e non soltanto da un punto di vista prettamente religioso, ma anche culturale.

MarioVallone

La celebrazione della ricorrenza, evento dall’alto valore simbolico per i brattiroesi, è stata disertata dalle autorità locali. Non è stato, inoltre, un bel vedere la gente da una parte della carreggiata e le auto che transitavano durante la funzione religiosa

 

 

Le foto sono state scattate da Leonardo D’Avolo

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One Reply to “La celebrazione del centenario “da Santa Cruci” di Brattirò”

  1. A Santa Cruci, grazie Mario come sempre ci ha fatto partecipare, seppur a distanza, ad un altro evento brattiroese. Un salutoa tutti i concittadini di Brattirò.

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