Ieri sera, pur non essendo stato invitato, mi sono comunque recato a Drapia per assistere alla cerimonia di inaugurazione della nuova sala consiliare. Per ovvie ragioni non sono in grado di riportare gli interventi dei presenti (al sottoscritto, giornalista iscritto all’ordine, membro della redazione di due testate locali e coordinatore di questo blog, non è stato riservato un posto in sala per cui non sono stato messo in condizione di documentare quanto avvenuto). Essendo rimasto nel corridoio sono riuscito solo a chiedere la cortesia a qualcuno di scattare qualche foto passandogli la mia macchina fotografica e sono riuscito solo ad ascoltare le parole del sindaco Porcelli (l’audio degli altri microfoni era molto lieve e impossibile da seguire).
Il nostro primo cittadino durante il suo lungo intervento ha, tra le altre cose, ripetuto la solita giaculatoria del “ficimu chistu e stavutru”. Nessun cenno ha fatto al nostro blog (ieri, tanto per farvi un esempio, abbiamo registrato 1199 visite!). Nessun cenno, quindi, alla discussione che nei giorni scorsi si era innescata all’interno di questo spazio web per scegliere il nome della sala consiliare. So che, sempre durante l’inaugurazione di ieri, ci ha citato (e lo ringrazio) l’ex sindaco di Drapia Aurelio Rombolà, colui il quale, con la sua amministrazione, aveva avviato l’iter per la nuova sala, poi completata (dopo tre anni e mezzo) dagli attuali amministratori.
Alessandro Porcelli, nel suo discorso, ha anche detto, pensate un po’, che il sindaco deve saper ascoltare. Belle parole, che però non applica nella realtà, nel suo comportamento quotidiano. Lui sa ascoltare solo pochi (e possiamo immaginare chi e per quali motivi). Poco gli importa se sul web “si incontrano”, comunicano, si confrontano e fanno proposte tantissimi drapiesi.
MarioVallone
dedicato al sindaco:
How many times can a man turn his head,
Pretending he just doesn’t see?
The answer, my friend, is blowin’ in the wind,
The answer is blowin’ in the wind…
Come mail il commento di Frank non c’è più??????
Finalmente anche Drapia può vantare una decorosa sala consiliare. Riprenderò l’argomento, a breve, in un prossimo intervento. A te, Mario, un caro saluto.
ma a chi l’hanno intitolata la sala consiliare?
Caro Vallone, leggevo i suoi articoli del 28 e del 29 riguardo alla nuova sala consiliare e ho notato che nell’ultimo ha parlato ancora delle “solite giaculatorie” che il sindaco recita sempre e cioè “ ficimu chistu e stavutru” tanto per citarla. Io però da lettore anche di Vibonesiamo, da Roma non riesco a capire cosa ha effettivamente detto il sindaco. Da quanto lei riferisce e dal tono delle sue parole, che mi sembrano irridenti, si percepisce che non ha molta simpatia per Porcelli ma non ne si capisce il vero motivo. Certo, nel recente passato, attraverso il suo blog, ha criticato l’amministrazione di Drapia, per esempio, per non avere a cuore le risorse storico culturali del territorio comunale, per avere cementificato qua e la , per avere speso male i soldi pubblici etc. ma non voglio credere che abbia la pretesa che le sue critiche siano tenute da conto nelle decisioni degli amministratori. E non voglio neanche credere che il suo, diciamo, apparente astio, sia stato causato dal mancato invito ufficiale. Non comunicare l’evento ad un giornalista del territorio e del comune di Drapia come lei è, è stato senza dubbio un errore da parte di chi ne aveva l’incarico ma, da quanto ho letto sul sito, appunto, del comune, era stata invitata tutta la cittadinanza. Non mi formalizzerei più di tanto su una comunicazione che non è arrivata. Gli inviti poi, in questi casi, credo che si facciano alle autorità o a qualche personalità. Infine vorrei stimolarle una risposta a proposito dei soldi pubblici spesi male dall’amministrazione Drapiese perché, se le mie informazioni sono corrette, durante l’inaugurazione della sale consiliare, la vice prefetto di Vibo pare abbia più o meno detto che quella di Drapia è un’amministrazione virtuosa capace di spendere i soldi dei cittadini per i cittadini. Per amore di verità mi viene da chiedere chi ha ragione? Certo anche i soldi spesi per i cittadini possono essere stati spesi male, però qui entriamo nel vasto mondo delle opinioni che generalmente sono il sale della democrazia, sono soggettive, quasi mai oggettive e come le idee camminano sulle gambe di chi le porta avanti.
Grazie per le eventuali risposte.
Antonio Pantano
Gent.mo sig. Pantano.
Grazie anzitutto per aver dato il suo contributo al dibattito. Se lei segue il nostro blog con attenzione dovrebbe sapere perfettamente, poichè è stato detto più volte, come l’amministrazione Porcelli ha speso finora la maggior parte dei soldi e quindi cosa voglio dire con la frase le “solite giaculatorie”. Io non pretendo che i miei suggerimenti debbano essere tenuti in considerazione dall’amministrazione nelle sue scelte. Ma penso che un amministratore non ppossa ignorare la voce di molti cittadini che discutono su questo blog (compreso lei), specie se lo stesso amministratore dice che un sindaco di una comunità dovrebbe saper ascoltare. Lei pensa che sia preferibile che Porcelli ascolti le mie proposte e quelle del web (proposte pubbliche e trasparenti) oppure ceda alle pressioni di gente che ruota attorno alla sua amministrazione per beccarsi lavori e appalti?
Riguardo poi alla mia poca simpatia per Porcelli (come dice lei), dovrebbe chiedere a Porcelli perché non ne ha per me che, in fondo, faccio il mio lavoro. Dovrebbe chiedere a Porcelli, inoltre, perché è l’unico sindaco della zona che non ha rapporti con la stampa e con i giornalisti (non manda comunicati e non convoca conferenze stampa, ma poi si permette di attaccarci in pubblico come se noi lo avessimo censurato e come se noi fossimo una minaccia).
Quanto all’invito alla cerimonia lei ha ragione. Era invitata tutta la cittadinanza e quindi anche il sottoscritto. Ed io mi sono recato all’evento. Ma ciò non toglie che le ragioni del mio mancato invito (tutti i miei colleghi sono stati invitati!) restano un mistero: sono prive di motivo, né di carattere, per così dire, formale, né sostanziale (le ricordo che la forma talvolta è sostanza).
Cosa ha detto la viceprefetto, poi, non l’ho sentito perché non mi è stato riservato un posto in sala, come solitamente si fa con la stampa e coi giornalisti per metterli in condizione di fare il loro lavoro. Tuttavia quello che ha detto la dottoressa mi è stato riferito e, comunque, è un’opinione sua personale come lo è la mia. Ad ogni modo il plauso del viceprefetto, sembra fosse riferito solo al fatto che l’amministrazione comunale drapiese sia riuscita a ristrutturare la sala consiliare con fondi propri (fondi, tra l’altro, stanziati dall’amministrazione precedente), senza ricevere contributi.
Quanto alla sua domanda finale “mi viene da chiedere chi ha ragione”. Beh, si faccia la sua opinione. Al contrario di altri, stiamo discutendo pubblicamente ed ognuno dice la sua. Io, nelle mie esternazioni, mi sforzo di portare argomentazioni…non mi pare che il sindaco ed i suoi riescano a fare altrettanto. Giudichi lei se fosse stato meglio spendere tutti quei soldi diversamente, per la cultura ed il turismo, come suggerivo io, per sviluppare finalmente Drapia, o per lavori pubblici di indubbia utilità che, non so se abbiano accontentato la popolazione, ma sicuramente hanno reso felici i soliti pochi.
Grazie.
Saluti.
MarioVallone
Grazie a lei Vallone.
Certo però l’accusa al sindaco di cedere a pressioni per lavori e appalti mi sembra una cosa grave che lascia perplessi.
Saluti, Antonio Pantano.
La sala consigliare è bella ma chi la pagata? E’ il debito pubblico sale e nuove tasse si addensano all’orizzonte cittadini lanuova sala cosiglire lavete voluta adesso pedalate pedalate.