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L’opinione di Dalila Nesci, capolista in Calabria del Movimento 5 Stelle

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Dalila Nesci

Ieri sera abbiamo fatto il pienone a Tropea (Vibo Valentia), alla biblioteca comunale “Albino Lorenzo”. Presenti giovanissimi e adulti, con la bella sorpresa di un cucciolo di San Bernardo tra la folla.

Melania Di BellaFrancesco MolinariSebastiano Barbanti ed io abbiamo esposto il programma e le caratteristiche del Movimento Cinque Stelle: dall’ambiente ai trasporti, dal parlamento pulito all’attivismo, dalla partecipazione dei cittadini all’antimafia concreta, all’eliminazione degli sprechi per finanziare le imprese e rilanciare l’economia.

Stiamo vivendo un momento storico molto particolare, di svolta per la mia generazione. Ci troviamo con il 40% di disoccupazione giovanile: siamo stati amministrati male a tutti i livelli, con poche eccezioni. I legami politico-mafiosi sono la causa dello sfascio, la cultura e l’etica politica latitano e permane la tendenza alla corruzione. Perciò, viviamo in un Paese, specie a Sud, in cui le speranze, soprattutto le per nuove generazioni, si affievoliscono ogni giorno.

Sappiamo tutti che il Mezzogiorno sta uscendo dall’Obiettivo 1 dell’Ue: dal 2000, l’Europa ha puntato sulle regioni meno sviluppate (Calabria, Campania, Sicilia e Sardegna), inviandofiumi di denaro per l’adeguamento delle infrastrutture agli standard comunitari. In ogni Comune della Calabria esistono, purtroppo, infrastrutture fatiscenti e opere incompiute.

Che cosa ne abbiamo fatto di tanti soldi? Li abbiamo usati male e, addirittura, li abbiamo dovuti restituire. Abbiamo perso un decennio cruciale. Grazie alle inutili dispute su Berlusconi e a una sinistra immobile e compiacente, i risultati sono evidenti: crisi, tasse, disoccupazione, disperazione.

In Italia le parole «destra» e «sinistra» sono prive di significato da 20 anni. Le ideologie, soprattutto per come sono state sfruttate e distorte, non ci aiutano nell’analisi della società del 2013, complessa e ingannata dal potere. Oggi le idee non possono essere di destra o di sinistra. Esse sono soltanto buone o cattive, come le prassi che abbiamo visto e subito. Chi è ben informato lo sa, gli affari non hanno mai avuto e non hanno bandiere o fazioni: nei palazzi si sono spartiti e svenduti tutto.

La responsabilità è anche e soprattutto nostra. Ci siamo assopiti, siamo diventati apatici: anche gli orrori non ci scalfiscono, non ci indignano più. Noi siamo contro il clientelismo: basta con gli amici degli amici. Bisogna decidere una volta per tutte da che parte stiamo.

Abbiamo deturpato l’Italia in tutti i modi possibili e immaginabili, soprattutto l’ambiente. La Calabria è diventata la pattumiera dell’Europa: ci hanno riempito anche di rifiuti tossici e radioattivi, interrati dappertutto. Abbiamo dimenticato le navi dei veleni?

Dal 2000, nel vibonese e nel crotonese muoiono come mosche uomini e donne tra i 40 e i 45 anni: i casi di tumore sono cresciuti a dismisura. Nessuno sa niente, nessuno dice niente.

Vogliamo parlare della Sorical, l’azienda che gestisce il servizio idrico in tutta la regione. Il consigliere regionale Brunello Censore (Pd) ci dice qualcosa in proposito? A Serra San Bruno (Vv), sua città di provenienza, le famiglie sono costrette a prendere l’acqua alla fonte come 60 anni fa; quella dell’acquedotto è inquinata, di colore paglierino. Di chi sono le responsabilità? Sono mie, che a 26 anni mi sto impegnando con gli altri candidati nella denuncia e nella proposta? C’è qualcuno che deve pagare, a partire dalle elezioni.

Non abbiamo ancora una rete stradale e ferroviaria degna di questo nome.

I fondi europei per le infrastrutture dove sono andate a finire? Per metà, come diciamo noi, se li sono mangiati; l’altra metà è andata in fumo per incapacità di gestione.

Il nostro Movimento ha scelto i suoi portavoce grazie alle «parlamentarie». On line, senza chiedere soldi a nessuno. Noi non abbiamo pagato per avere i primi posti in lista. Nelle altre liste c’è chi ha passato una “tangente” sui 30 mila euro, chiamandola «contributo alla campagna elettorale». Ma ci rendiamo conto?

Il M5S è un antibiotico per il sistema.

Noi abbiamo un progetto ambizioso: riportare l’onestà, il buon senso e la trasparenza nella politica e nella società. Sembra poco?

Un momento del mio discorso a Tropea (27.1.13).

Finora abbiamo lavorato ai fianchi, per lo più nel mondo dell’associazionismo adesso vogliamo e dobbiamo, con il vostro aiuto, entrare nel cuore del problema, nei palazzi del potere. Li apriremo come una scatoletta di tonno. Saremo lì per condurre un’azione di verità, di civiltà.

Stiamo vivendo un cambiamento epocale, grazie alle nuove tecnologie. Adesso la democrazia diretta, il governo del popolo si può realizzare con portavoce come noi. Raccoglieremo le istanze del territorio e renderemo conto del nostro operato sulla rete.

Abbiamo una visione alternativa del mondo. Vorrei invitare tutti a non aver paura di guardare a noi giovani per le nostre proposte e per la credibilità che ci deriva dallo studio, dalla passione, dalla pulizia morale.

Come sottolineato da Melania Di Bella, candidata alla Camera, è il momento di cancellare la precarietà, che la Legge Biagi (30/2003) ha consegnato a nuove e vecchie generazioni.

Come ribadito da Francesco Molinari, capolista al Senato, è tempo che noi cittadini diventiamo tutti attivi, consapevoli e partecipi. Questo è l’obiettivo del Cinque Stelle.

Come argomentato da Sebastiano Barbanti, candidato alla Camera, il nostro programma prevede un risparmio di 53 miliardi di euro, attraverso: l’abolizione delle Province, l’accorpamento dei Comuni sotto i 5000 abitanti, la riduzione del numero e degli stipendi dei parlamentari, l’eliminazione delle spese militari (per l’acquisto di F35 e altro), la cancellazione dei rimborsi elettorali.

Con questo risparmio, si può garantire:

1) il reddito di sostegno a tutti i disoccupati (addirittura di 1700€ al mese, ma ovviamente non è questo che si intende)

2) il finanziamento di 50.000€ ad oltre un milione di imprese (magari start-up)

L’esempio dell’attendibilità del Movimento Cinque Stelle l’ha dato il consigliere regionale siciliano Giorgio Ciaccio, ieri in collegamento telefonico. I consiglieri siciliani del M5S restituiscono ai cittadini della regione 120 mila euro al mese, destinandoli a un fondo per il credito alle piccole imprese.

Dalila Nesci

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