Elisa Arena, è il nome di una ragazza che la comunità sente presente, nello spirito, nel ricordo, nella sua sfera emozionale e sentimentale. Una giovane sottratta alla vita terrena prematuramente a causa di un incidente stradale. Lo scorso giovedì Elisa avrebbe compiuto 23 anni se un destino così avverso non l’avesse strappata all’affetto dei suoi cari. Per l’occasione era stata organizzata una cerimonia d’intitolazione di una pubblica via. Ma le avverse condizioni meteorologiche hanno indotto gli organizzatori a differire la manifestazione a domenica scorsa. A farsi promotori dell’iniziativa Antonella Grillo, presidente dell’associazione “Elisa Arena” e l’amministrazione comunale condotta da Francesco Galati. Fra i soggetti che si sono maggiormente spesi per tale obiettivo, anche il dottore Lorenzo Mangiola, scomparso poco tempo fa. Di mattina, dunque, la celebrazione della messa ha registrato la presenza dell’intera comunità e delle varie autorità. Al termine dell’omelia, don Felice La Rosa, guida spirituale degli zungresi ha voluto ricordare la figura della giovane ed ha sottolineato come «Elisa Arena insieme al dottore Lorenzo Mangiola contempla il volto del Signore, questo ci dice la nostra fede. Avvertiamo, comunque, una forte comunione spirituale che si alimenta con la preghiera, la fede nel Risorto e con il ricordo. E la cerimonia odierna rafforza il senso del ricordo per Elisa; ciò non cancella il dolore che causa la sua assenza fisica, ma ci permette comunque di farla vivere nella memoria individuale e collettiva». Dal canto suo, Antonella Grillo, presidente dell’associazione “Elisa Arena – Vittime della strada” ha innanzi tutto tratteggiato le qualità umane della nipote. È stata poi la volta del primo cittadino, Francesco Galati, il quale ha affermato: «Con l’intitolazione della via ad Elisa Arena vogliamo ricordare ed onorare la memoria della nostra cara concittadina, ma al contempo onorare e ricordare tutte le vittime di tutti gli incidenti stradali. La fine della vita terrena della giovane Elisa, oggi è simbolicamente raffigurata da una rosa. Una rosa spezzata che abbiamo voluto realizzare come ornamento perenne della targa marmorea che porta il nome della via Elisa Arena». Presenti alla cerimonia anche il comandante della locale stazione dei carabinieri, Dario Randazzo, il carabiniere Daniele Aquilino e Gioacchino Raffa coordinatore della sezione comunale della Croce rossa italiana con le altre rappresentanze. Al termine della funzione religiosa, un corteo silenzioso, composto, partecipe del dolore dei familiari ha percorso le vie del centro abitato fino a giungere all’inizio della via dedicata alla giovane concittadina. Giunti sul posto, il sindaco Francesco Galati e Vincenzo Arena, papà di Elisa, hanno rimosso il telo che copriva la targa indicante la via, posizionata a pochi passi dall’abitazione in cui viveva quest’ultima. Il mistero della morte è insondabile. Lo è ancora di più quando colpisce una ragazza negli anni più belli e più felici. Il dolore, allora, sembra imporsi sul mistero stesso. Ma spesso, a sorreggere la vita di quanti continuano nel loro percorso umano c’è proprio il ricordo di chi é scomparso. Nel caso di Elisa Arena un ricordo che si caratterizza per la nitidezza della sua intensa umanità.
Corrado L’Andolina
Pubblicato su Calabria Ora il 22 gennaio 2013, p. 34
LE FOTO IN BASSO SONO STATE SCATTATE DA FRANCESCO FIAMINGO