“Povera Parghelia, tra venti e tempeste…”

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Andrea Locane

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Povera Parghelia, tra venti e tempeste…

L′anno appena trascorso è stato, per la comunità pargheliese, uno dei peggiori, un “annus horribilis”. Con gli attentati di stampo malavitoso dell′estate. Il nuovo anno non sembra che sia iniziato in modo migliore: lo “tsunami” delle improvvise e inaspettate dimissioni del sindaco e dei consiglieri di maggioranza si è abbattuto con violenza sull′istituzione comunale, in un clima di sospetti e di ipotesi di collusione di un membro della giunta di governo con la malavita organizzata in una questione di appalti pubblici.
Quel poco che restava della speranza di rinnovamento e di rifondazione della politica locale è stato spazzato via tutto d′un colpo e ciò dovrebbe consigliare e incoraggiare tutti, compresi i rappresentanti politici, pur in una situazione di grave e preoccupante crisi, a ragionare responsabilmente sul dopo e a guardare assai più in fondo i fatti accaduti. La cosa che mi ha sempre rattristato è che tutto succede ed è sotto gli occhi di tutti, e, ciononostante, le forze extrapolitiche ed extralegali, che governano il territorio e la sua economia, continuano ad essere considerate un “oggetto misterioso”. Purtroppo, però, si tratta di un rebus che, con il passare del tempo, sta diventando sempre più minaccioso e inquietante; di un enigma senza possibilità alcuna – in apparenza – di soluzione, che avviluppa e avvinghia, sempre di più, con le sue micidiali spire, la vita politica, economica e sociale di Parghelia e che pesa come un macigno sul piccolo paese della costa degli dei, ipotecandone e rendendone incerto il futuro.
La storia si sta, forse, ripetendo. magari non esattamente negli stessi termini del recente passato, ma si sta ripetendo. A mio avviso, per due ragioni: la prima è che le persone che rivestono cariche e ricoprono uffici pubblici dimostrano, quasi sempre, una smodata ambizione di potere da affermare a qualsiasi prezzo e l′altra che, il più delle volte, il potere, quello politico e amministrativo, non riesce, come per il passato, ad essere autonomo rispetto a quelle “entità” extrapolitiche ed extralegali nominate prima, e può capitare che, per calcolo o ingenuità o a propria…insaputa, interagisca in modo organico con esse.
Questa potrebbe essere la chiave di lettura dei fatti accaduti sullo scenario politico pargheliese.
A questo punto, è conseguente domandarsi perché e a quale scopo si continuino a percorrere, pur in presenza di tanti danni materiali, morali e politici, le vie del silenzio e della compromissione. Rispondere che c′è la paura che possano accadere cose peggiori non basta più! Possibile che non ci sia, nelle autorità e nei cittadini, il timore che la fragile nave della comunità di Parghelia non riesca più a superare i forti marosi e le tremende tempeste che da ogni parte la investono e ne fanno scricchiolare i ponti e la chiglia?
Le cronache giornalistiche, che trattano le dimissioni del sindaco e dei sette consiglieri di maggioranza, e le note pubbliche del Partito democratico provinciale e locale fanno intravedere in esse un′astuta strategia politica dei rappresentanti della lista civica e sono orientate nel ritenere che si tratti di un escamotage, di una maldestra furberia politica; e che il vero scopo di tale iniziativa – di efficace e grande impatto mediatico – sia quello di giocare d′anticipo, prendendo in contropiede un possibile provvedimento prefettizio di nomina di una commissione d′accesso agli atti, “noto prologo – come scrive il giornale online “il Vizzarro” – per un probabile scioglimento per mafia” del Consiglio comunale.
Sono un cittadino normale, che non riesce a smettere di amare la propria terra d′origine, che tenta di leggere i fatti politici che ivi accadono, e non un politogo di professione, e confesso pubblicamente che, nonostante la mia lunga attività politica in un grande sindacato come la CGIL, non riesco a comprendere fino in fondo le strategie e i tatticismi della politica. Ma, al di là di ciò, credo che resti da spiegare a tutti i “parghilioti” perché il sindaco e la maggioranza consiliare non abbiano compreso che le “condizioni di serenità e sicurezza nel quale l′agire amministrativo deve svolgersi”, indispensabili “per amministrare la cosa pubblica” (comunicato a firma del sindaco dell′11.1.2013) fossero già venute a mancare dopo le intimidazioni e gli avvertimenti malavitosi del 29 giugno, del 9 luglio e del 3 agosto 2012; e c′è da spiegare, ancora, la ragione per cui non avessero, allora, rassegnato le dimissioni dalle loro cariche, rinviandole, invece, di parecchi mesi, ad un momento politicamente inopportuno, e a seguito di una notizia di stampa, che adombrava ipotetiche collusioni di un membro della giunta comunale con un clan ′ndranghetista tropeano. Tra l′altro, al momento non esiste, che io sappia, uno straccio di prova che possa far pensare a concreti coinvolgimenti in affari illegali di alcun rappresentante politico della maggioranza, e meno che mai del sindaco, alla cui “personale” onestà voglio continuare a credere.
In ogni caso, comunque andranno a finire le cose, credo che sia doveroso ed opportuno spiegare al “popolo” di Parghelia – che non è “bue” come spesso si pensa – i veri termini e le vere cause delle dimissioni in massa. Anche perché nella testa della gente, nonostante l′uso massiccio delle “armi di distrazione di massa” della festaiola e allegra estate pargheliese, cominciano a frullare dubbi, ipotesi e supposizioni, che potrebbero non corrispondere alla realtà.
Inoltre, il colpo di scena potrebbe essere dietro l′angolo e quindi non sarebbe male, in questo caso, giocare in contropiede, informando, senza ulteriori indugi, la cittadinanza con estrema sincerità, senza raccontare favole.
Questa mia riflessione non è un semplice richiamo alla responsabilità, che i politici dovrebbero mostrare in evenienze di questo genere, quanto piuttosto la rivendicazione “solitaria” di un altro modo di fare politica.

Andrea Locane

 

 

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