Rovistando tra gli album fotografici di famiglia ho ritrovato delle immagini stupende.
Ho sempre avuto la “mania” di scattare foto, di documentare, di conservare testimonianze. E imbattersi, a distanza di parecchi anni, in questi ricordi fa un certo effetto, suscita emozione, un’emozione che credo proveranno tutti coloro che si rivedranno in queste immagini. Risalgono all’uno febbraio del 1997: campionato Allievi dell’Us Brattirò. La partita è Brattirò vs Bivona, terminata 2-2 (ho annotato queste informazioni sul retro delle foto 16 anni fa). Il campo sportivo è quello brattiroese. Il mister di quella squadra il compianto prof. Franco Rombolà (che sarebbe deceduto nell’ottobre di quello stesso anno).
Ricordo che durante quell’annata calcistica inizialmente avevamo rimediato diverse sconfitte. Eravamo pochi “in età” (io e altri 4 elementi), mentre gli altri compagni di squadra erano più piccoli (la differenza di età, nelle giovanili, si fa sentire). Dopo un inizio di campionato abbastanza difficoltoso siamo però intervenuti sul mercato (diciamo così), assicurandoci le prestazioni di tre ragazzi di Caria (l’anno dopo abbiamo aggiunto in rosa anche diversi ragazzi di Zaccanopoli). Dopo questi innesti le cose sono andate nettamente meglio e ci siamo fatti valere in ogni campo della provincia.
Quelli per me (molto probabilmente per tutti coloro che compaiono nelle foto) sono stati momenti spensierati e magicamente belli. Come dimenticare: la gioia e la sana competizione durante gli allenamenti; le trasferte con la Fiat Panda verde del prof Rombolà (da scuola, un sabato si e uno no, andavamo con lui direttamente a giocare, senza tornare a casa); l’attenta preparazione della gara negli spogliatoi e la concentrazione nel riscaldamento; l’esultanza ed i festeggiamenti dopo una vittoria e la voglia di rifarsi dopo una sconfitta.
E’ stato tutto bellissimo e indimenticabile. Quell’esperienza ha permesso a noi ragazzi, membri di quel gruppo, di consolidare e approfondire legami di amicizia che ancora oggi permangono. Siamo stati sempre uniti, non abbiamo mai litigato tra noi, sia in campo che fuori, sia allora che in tutti questi anni. Abbiamo imparato che si vince lavorando, impegnandosi, e che, ciò nonostante, capita anche di perdere. Ma che bisogna sempre dare il massimo, giocare con correttezza e rispetto dell’avversario, rimanendo umili nella vittoria e sapendo accettare la sconfitta.
Quell’esperienza, quindi, ci ha aiutato a crescere, allontanandoci dalle minacce della strada, preparandoci ad affrontare le sfide della vita.
Tutto ciò è avvenuto grazie alla sorprendente potenza dello sport ed all’opera di un grande uomo ed educatore di nome Franco Rombolà.
MarioVallone
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