Ieri mattina sono stato a Vibo Valentia, alla Provincia, per risolvere una questione riguardante la THOTH, la società che amministro e che, tra le altre cose, gestisce questo blog. In pratica, l’ente ci deve liquidare una fattura di un anno fa che avevamo consegnato agli uffici dell’assessorato al Turismo nel febbraio 2012.
Giunto di fronte al palazzo ex Enel, cioè il luogo dove ha sede l’ente, mi sono reso subito conto che qualcosa è cambiato. Non ho visto le solite auto parcheggiate ovunque ed in modo a dir poco disordinato, e non ho visto il solito via vai di persone che entravano ed uscivano dal palazzo e dai bar e negozi di fronte.
Ho varcato il portone del palazzo e, nel corridoio, fino a qualche mese fa “imbrattato” di fogli, manifesti e avvisi appesi da chiunque ovunque, mi sono trovato davanti ad una sorta di “posto di blocco” con due agenti della polizia provinciale che, prima di farmi entrare all’interno del palazzo, mi hanno chiesto di lasciargli il mio documento.
Ho consegnato la mia carta d’identità e mi è stato dato un pass con una spilla da attaccare sul petto. Quindi, se prima si poteva entrare ed uscire dalla Provincia senza essere identificati, ora bisogna presentarsi e lasciare un documento.
Poi ho chiesto all’agente della polizia provinciale se sapesse indicarmi l’ubicazione esatta di un ufficio, ma non mi ha saputo rispondere (che sta a fare uno all’ingresso se non sa neppure indicare dove si trova un ufficio?). Ho proseguito il mio cammino e in ogni piano del palazzo ho cercato di individuare l’ufficio che stavo cercando. In ogni spazio percorso non ho ravvisato la confusione che vi era fino a qualche mese addietro: la gente che sostava nei corridoi, mani che si stringevano, baci e abbracci, persone che capitava sovente di vedere leggere il giornale.
Tutto in ordine. Tutti al lavoro seduti davanti alla loro scrivania, in operoso silenzio.
Finalmente ho trovato l’ufficio che mi interessava, ma le persone che vi lavoravano non sono state in grado di dirmi che fine aveva fatto la mia fattura e neppure a quale ufficio rivolgermi per sapere chi sta (anzi, starebbe) gestendo la nostra pratica (avevo con me, comunque, una copia della fattura ed il relativo impegno di spesa).
Da un piano all’altro, da un portone all’altro, alla fine ho fatto visita a cinque uffici diversi. “Naturalmente” nessuno ha saputo dirmi niente sulla fattura. Alla fine mi sono arreso ed ho deciso, come facilmente intuibile, di protocollarla di nuovo.
Mi sono quindi allontanato dal palazzo e, uscendo, sono stato richiamato da un agente arrabbiato che mi ha detto: “E’ sua la macchina parcheggiata nello spazio per i disabili?”. Ho risposto: “No, non è la mia”. Dopo un po’ l’agente ha trovato il proprietario dell’auto e lo ha redarguito. Pensate che mesi fa l’area di fronte al palazzo era quasi sempre occupata da veicoli.
Insomma, cari amici, ho voluto scrivere questo brevissimo resoconto per dirvi che, da quando alla Provincia è arrivato questo nuovo commissario, il dott Mario Ciclosi, ho notato delle differenze rispetto a prima. Negli uffici vi è più ordine, più gentilezza e maggiore serietà. La disorganizzazione, intendiamoci, rimane ancora un problema, ma a me sembra che qualcosa stia cambiando verso la direzione giusta. Ho l’impressione che il personale sia stato inquadrato e “motivato” un po’ meglio rispetto a prima e penso che continuando così l’apparato burocratico provinciale potrà essere più efficiente e più produttivo.
Cose semplici, ma importanti, che i nostri politici non sono riusciti a fare in diversi anni, questo commissario, come ho avuto altre volte modo di dire, a me pare le stia facendo in poche settimane.
Mi auguro, perciò, che il dott. Ciclosi rimanga alla guida dell’ente ancora a lungo. E mi auguro di vedere presto parte degli impiegati della Provincia al lavoro nelle nostre strade, come cantonieri, così come stabilito dal commissario nei suoi primi provvedimenti.
MarioVallone
LA TUA VACANZA CALABRESE…NEL VIBONESE!
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