Venerdì pomeriggio ho assistito alla presentazione del libro “Gli ulivi e le fiumare. Immagini e visioni dal Poro di Calabria”, volume curato dal prof Francesco Pugliese. La manifestazione culturale, organizzata dal Comitato Civico Impegno Sociale e fortemente voluta da Giancarlo Di Bella, si è tenuta presso il salone parrocchiale “Don Salvatore Anastasia” di Caria. Al tavolo dei relatori, oltre all’autore, si è seduta la dott.ssa Maria Teresa Grillo, antropologa. Ha moderato gli interventi Saverio Ciccarelli, giornalista e avvocato, direttore del mensile tropeano La Piazza.
Purtroppo hanno partecipato poche persone alla presentazione del libro. Tuttavia, gli argomenti trattati e il dibattito sviluppatosi attorno ad essi, credo siano stati proficui ed interessanti.
“Gli Ulivi e la Fiumare”, in pratica, è una sorta di ricognizione sulle bellezze del Monte Poro, bellezze “maltrattate” da noi e dalle istituzioni.
“Il libro -ha spiegato Ciccarelli in apertura dell’incontro- descrive tutta la nostra realtà, ci aiuta a scoprire le bellezze che abbiamo sotto i nostri occhi, e del valore e significato delle quali spesso non ci rendiamo conto.”
Subito dopo Ciccarelli ha portato il suo saluto il parroco di Caria don Antonio Gennaro.
Ha quindi preso la parola la dott.ssa Grillo. Quest’ultima, dopo aver introdotto alcuni punti del libro, ne ha dato una spiegazione antropologica e culturale.
L’autore, Francesco Pugliese, nel ringraziare i presenti e coloro che hanno voluto questo appuntamento, ha sollevato diverse importanti questioni. Il problema principale, secondo Pugliese, è anzitutto quello di sensibilizzare la gente sulle bellezze del territorio in cui vive, di renderla consapevole e spronarla a tutelarle. “Senza questa sensibilizzazione -ha affermato l’autore del volume- non si va lontano.”
Pugliese ha inoltre manifestato disappunto per la scarsa partecipazione istituzionale alla presentazione del libro (presenti solo i seguenti amministratori: il sindaco di Drapia Alessandro Porcelli, l’assessore drapiese Rosa Pugliese, l’assessore alla Cultura del Comune di Parghelia Anna Sambiase).
“I giovani -ha spiegato nel prosieguo del suo intervento lo stesso Pugliese- emigrano e, cosa ancora più grave, non se ne parla.” E’ come se questo fenomeno sia ormai diventato normale. Molto duro e provocatorio è stato poi il suo affondo contro una “classe politica locale che ha fallito perché non è riuscita a valorizzare il proprio territorio, non solo per uno scopo meramente estetico, ma anche economico, cioè per creare posti di lavoro e frenare l’emigrazione. L’opinione pubblica -ha aggiunto infine l’autore- pare abbia perso la capacità di indignarsi.”
Una cosa importante che bisogna fare, in sostanza, è, tra le altre cose, sempre secondo Pugliese, saper scegliere chi ci amministra, evitare di votare persone che ci governano per accontentare i loro amici.
Ne è seguito un dibattito che in parte mi sono perso perché mi sono dovuto allontanare per dieci minuti dalla sala. Il sindaco di Drapia, Alessandro Porcelli, ha spiegato quanto si stiano dando da fare, come amministrazione, per tutelare il territorio, per contrastare l’inquinamento, per tutelarlo e per riqualificarlo.
…io dico solo che dei fondi di bilancio comunali questa amministrazione ha destinato ben poco per la tutela dell’enorme patrimonio artistico, storico e culturale del territorio o per bonificare almeno una delle tantissime discariche abusive presenti sul territorio comunale. Questa amministrazione non si è neppure degnata, tanto per fare un altro esempio eloquente, di interessarsi per far tagliare il famoso albero che ostruisce la grotta di Santu Liu e mette a serio rischio gli affreschi millenari dell’anfratto. Ma di questo, cioè dello stato di totale abbandono in cui versa buona parte del patrimonio culturale drapiese, cari lettori, ve ne parlerò (anzi, ve ne riparlerò, visto che in passato l’ho già fatto più volte) nelle prossime settimane…
MarioVallone