“La notte della luna nuova”(Francesca Rita Rombolà- Edizioni THOTH)

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COME GIA’ SCRITTO IN UN PRECEDENTE POST, ABBIAMO DA POCO LANCIATO IL SITO DELLA NOSTRA CASA EDITRICE: EDIZIONI.THOTH.IT. FINORA ABBIAMO PUBBLICATO OTTO LIBRI E IL PROSSIMO ANNO NE PUBBLICHEREMO TANTI ALTRI.

DI SEGUITO POTETE LEGGERE LE PRIME PAGINE DI  PRESENTAZIONE DELL’EBOOK “LA NOTTE DELLA LUNA NUOVA”, EDITO DALLA NOSTRA THOTH, SCRITTO DA FRANCESCA RITA ROMBOLA’.

AL TERMINE DELL’ARTICOLO CI SONO I LINK PER ACCEDERE ALLA SCHEDA DELL’EBOOK ED, EVENTUALMENTE ACQUISTARNE UNA COPIA. NELLE PROSSIME SETTIMANE USCIRA’ ANCHE L’EDIZIONE CARTACEA DELLA MEDESIMA OPERA;SE SIETE INTERESSATI AD ESSA POTETE PRENOTARNE UNA COPIA  CLICCANDO SUL LINK IN FONDO A QUESTA PAGINA.

 

 PRESENTAZIONE del libro LA NOTTE DELLA LUNA NUOVA

  “I miti sono verità eterne sulla vita e sulla morte, sul cielo e sulla terra, sulla Natura  e sull’ Universo, sull’ uomo e per l’ uomo. Essi insegnano all’ uomo a capire e a  conoscere se stesso e tutto ciò che lo circonda. I miti sono eterni perchè sono al di fuori del tempo e dello spazio, e tuttavia sono sempre nel presente. Colui che accetta la verità del Mito non ha bisogno della Scienza o di una spiegazione razionale per capire   e vivere ciò che vive e ciò che muore, per essere parte integrante di tutto quello che lo circonda. (… )”

Francesca Rita Rombolà

Queste parole, pronunciate dalla protagonista femminile de LA NOTTE DELLA LUNA NUOVA, svelano molto sul significato profondo e arcaico del Mito. Perché, per  quasi tutto il romanzo, si parla di miti o si allude al Mito. Il mito di Demetra, dea delle messi nell’antica Grecia, e di sua figlia, la fanciulla Persefone – Kore rapita da Ade dio degli Inferi per condurla nel suo regno oscuro e farla sua sposa, è come il fulcro nascosto e insieme palese dell’ intera storia dal principio alla fine. Mito che risale ai primordi della civiltà nel bacino del Mediterraneo e che ha saputo adattarsi e inserirsi  nelle epoche storiche più tarde, è sempre stato e continuerà ad essere sempre, in realtà,  affabulazione cioè racconto, fiaba, essenziale e necessaria all’ inconscio collettivo umano che ne comprende oscuramente l’importanza e ne elabora il contenuto dando così,  dapprima, impulso vitale alla propria Anima e modellandola poi, via via, nel corso del suo dispiegarsi. Un senso di mistero sottile aleggia sopra gli esseri, i luoghi, le cose.

Li illumina con un raggio di luce radente per un attimo, un attimo soltanto, e poi li occulta di nuovo, come in un gioco di luci e di ombre. I miti e le leggende di popoli, di luoghi; di territori molto distanti fra loro nello spazio. Forse molto meno nel tempo. Si vuole, o quantomeno, si cerca un raffronto o un avvicinamento, forse una simbiosi e infine una fusione fra miti e leggende apparentemente senza verosimiglianza alcuna e senza punti di contatto. Allora, accanto al mito di Persefone – Kore, troviamo il mito dei Fanes, l’antichissimo popolo delle Dolomiti, alquanto misterioso e ricco di fascino per le imprese compiute e le vicende vissute; patrimonio culturale e immaginifico delle valli dell’ Alto Adige. E la leggenda del “Giardino delle Rose” di Laurin, il re dei nani, così famosa e conosciuta un po’ ovunque anche fuori dai confini nazionali. Ma se c’ è raffronto, avvicinamento, simbiosi, fusione fra i miti e le leggende del Trentino Alto Adige e il mito di Demetra e di sua figlia Persefone – Kore proprio delle regioni del basso Mediterraneo, il raffronto, l’ avvicinamento, la simbiosi, la fusione sono anche riusciti, ben amalgamati e pulsanti di vita nell’ incontro? Sembra proprio di sì. E basta dare uno sguardo appena alla conclusione del romanzo per rendersene conto. L’ operazione appare riuscita. E forse lo è. Lo è veramente. Il contesto è attuale,  moderno; mai fuori dal tempo: da questo tempo, calato nella realtà e immerso nella quotidianità dei giorni nostri. Spesso i personaggi sognano eventi, storie, accadimenti appartenenti al passato: al passato dei miti, che giunge a loro come un legame segreto trasmesso dalla memoria ancestrale o da un patrimonio genetico costruito da ere trascorse. E dunque il sogno si anima, prende vita e si trasforma quasi in dimensione onirica, dove ogni episodio è testimonianza e filo conduttore per l’esplicazione e  la comprensione di sé e di ciò che al momento si sta vivendo. Non manca la tensione di momenti cruciali; la suspense di attimi decisivi che fanno rabbrividire come in un giallo  da risolvere e che tiene col fiato sospeso fino alla fine; la constatazione, la descrizione,  dolorose o tragiche, di istanti terribili e definitivi. Non mancano i sentimenti più  contrastanti; le passioni più sublimi e più tempestose; i tenebrosi vortici della sofferenza  e i luminosi meandri della gioia. L’accenno, oltremodo chiaro eppure velato, ai Misteri della dea Iside dell’ antico Egitto e ai Misteri Orfici della Grecia arcaica e classica rischiara e tuttavia oscura, mantenendo, latente e vago, il segreto che li avvolge, l’ aura di magia e di esoterismo che li caratterizza. I Misteri Orfici e i Misteri di Iside sono stati, per molti secoli del periodo storico antico e forse anche dopo, rituale di iniziazione a grandi eventi dell’ esistenza, ai sistemi, paralleli e complementari, della vita e della morte; conoscenza suprema che deve essere trasmessa, solo fra iniziati, nel più assoluto riserbo. Il mito di Demetra e di Persefone – Kore, in particolare, elevato e trasfigurato nei Misteri Orfici, è l’ iniziazione della donna alle meraviglie dell’ Amore; alla scoperta del sesso con le sue gioie, i suoi turbamenti, le sue paure; alla perdita dell’ innocenza e della verginità; alla conoscenza del dolore e della morte.

In conclusione, al di là di tutto, c’è come sempre l’ Amore. LA NOTTE DELLA LUNA NUOVA è una bellissima storia d’ amore. Cementata dal collante dei miti. Creata dalla forza del Mito. Struggente, intensa, meravigliosa. Conscia della vita e della morte.  Traboccante di desiderio. Intrisa di innocenza. Perchè l’ Amore può tutto e non conosce  forza maggiore che lo possa alla fine distruggere. L’ inizio del romanzo è discreto, silenzioso, normale, naturale, senza alcun indizio che possa far intuire l’ intreccio o la lineare complessità che lo contiene; mentre il finale  si adagia lieto, in definitiva, sui grandi temi universali vittoriosi, rafforzati e ormai sicuri  per l’ eterna verità del Mito.

                                                                          Francesca  Rita Rombolà

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